Il porto di Rapallo non esiste più. Le immagini del disastro
Il giorno dopo la mareggiata il porticciolo di Rapallo è completamente distrutto. Scene apocalittiche su una delle passeggiate più belle e famose del Tigullio. Centinaia di imbarcazioni distrutte, dai tender ai mega yacht
Il giorno dopo la mareggiata il porticciolo di Rapallo è completamente distrutto. Scene apocalittiche su una delle passeggiate più belle e famose del Tigullio. Centinaia di imbarcazioni distrutte, dai tender ai mega yacht
Questa mattina splende il sole su questo angolo di Tigullio in cui sembra essersi concentrata l’Apocalisse. Il porticciolo di Rapallo non esiste più. Centinaia di barche, dai tender ai maxi yacht, sono finite sulla passeggiata e sono andate completamente distrutte. I bar, le boutique e i negozi che d’estate espongono la loro merce sul lungomare sono stati invasi dall’acqua e sulla strada litoranea rimangono “cadaveri” di barche e detriti portati dal mare.
Ieri pomeriggio un’onda anomala ha fatto letteralmene crollare decine di metri della diga del porto turistico “Carlo Riva”, come abbiamo documentato in questo video. Ma il mare doveva ancora sprigionare tutta la sua forza. Il porto di Rapallo, da luogo sicuro e protetto per definizione, si è trasformato in una trappola per tutte le imbarcazioni che si trovavano al suo interno.
Il mare lo ha travolto e si è impossessato anche di parte della città, con le onde arrivate fin dentro la galleria. Pescatori, diportisti, gente che va per mare per lavoro ha subito danni gravissimi. In banchina qualcuno indica un Custom Line di 37 metri che giace al centro del porto, adagiato sul fianco di sinistra: “E’ lo yacht di Piersilvio Berlusconi”, dicono.
Ma soprattutto ci sono tante barche di chi ha voluto investire in uno scafo di pochi metri e in un fuoribordo da qualche decina di cavalli per vivere la sua passione per il mare e per la nautica. Ci sono le barche di chi sfida la notte per uscire a pescare e guadagnare qualcosa, oppure di chi in mare ci lavora accompagnando turisti o sommozzatori. In quelle barche, che le onde hanno scaraventato sulla strada, ci sono le vite, la passione e il lavoro di migliaia di persone. Che, in molti casi, dovranno ricominciare tutto da capo.
Per tornare alla cronaca, ieri sera, poche ore dopo il crollo della diga del “Carlo Riva”, una ventina di diportisti, proprietari di imbarcazioni ormeggiate lì vicino, sono rimasti bloccati sul molo. I sommozzatori dei vigili del fuoco e due squadre del soccorso acquatico hanno tratto in salvo tutti dopo la mezzanotte, grazie anche ad un gommone messo a disposizione dal Circolo Nautico Rapallo, dove è stato allestito un punto di primo soccorso per i diportisti, che erano stremati e con un principio di ipotermia.
Oggi a Rapallo sono arrivati il governatore della Liguria, Giovanni Toti, e, come troppo spesso siamo abituati a vedere, centinaia di volontari della Protezione Civile e forze dell’ordine, per rimettere insieme i pezzi rimasti sul campo dopo una violenta battaglia, quella del maltempo contro il delicato equilibrio del territorio ligure.
Ecco una selezione tra le migliaia di immagini che in poche ore hanno iniziato a circolare in Rete, sulle chat dei diportisti e sui social network. Cliccando qui, invece, è possibile vedere la webcam sulla passeggiata di Rapallo, per monitorare la situazione in tempo reale.
Giuseppe Orrù
Argomenti: meteo
È questo è solo l’inizio …. allevamenti di animali sono le prime cause del cambiamento climatico, ma si parla sempre di stronzate come gli scarichi auto …
Allucinante prepariamoci per il futuro sarà sempre così almeno due o tre volte l’anno
che dolore straziante sembra di lavorare per avere questo in cambio dio ci ha abbandonato