11 novembre 2024

L’esperto a DN: “Il boom di incidenti in mare è dovuto soprattutto a errori umani ma anche al cambiamento climatico”

11 novembre 2024

Intervista al perito nautico Corrado Anghelè sull'aumento dei sinistri in mare ed il ruolo cruciale delle nuove tecnologie e della formazione per la sicurezza della navigazione

Intervista al perito nautico Corrado Anghelè sull'aumento dei sinistri in mare ed il ruolo cruciale delle nuove tecnologie e della formazione per la sicurezza della navigazione

3 minuti di lettura

Negli ultimi anni i sinistri in mare sono aumentati, soprattutto a causa di un numero crescente di imbarcazioni in navigazione e di fenomeni climatici estremi che colpiscono anche durante la stagione estiva. In questa intervista esclusiva il perito nautico Corrado Anghelè di S.T.B. Italia Srl ci spiega le principali cause degli incidenti marittimi, l’importanza della manutenzione e della formazione dell’equipaggio, e il ruolo cruciale delle nuove tecnologie per la sicurezza della navigazione.

Negli ultimi anni ha osservato un aumento degli incidenti con yacht? Se sì, quali sono le cause principali secondo la sua esperienza?

Sì, l’aumento degli incidenti con yacht è una tendenza evidente. A mio parere, le cause principali sono diverse. Prima di tutto, ci sono molti più yacht in circolazione rispetto al passato. Inoltre, c’è una carenza di skipper, capitani e membri dell’equipaggio con qualifiche ed esperienza adeguate. Anche le condizioni meteo stanno diventando più imprevedibili: temporali e maltempo estivo sono sempre più frequenti. Infine, le imbarcazioni moderne sono estremamente tecnologiche e richiedono competenze specifiche, che spesso mancano a bordo. Resta comunque il fatto che l’errore umano è il fattore più determinante. La disattenzione, la mancata capacità di interpretare le carte nautiche e la scarsa conoscenza delle manovre contribuiscono in modo significativo al verificarsi degli incidenti.

Come le nuove tecnologie a bordo possono contribuire alla sicurezza della navigazione?

Le nuove tecnologie sono di grande aiuto. Offrono agli armatori e agli skipper molte informazioni in tempo reale, che sono facilmente accessibili. Ad esempio, i sistemi cartografici attuali sono incredibilmente precisi e rappresentano un supporto fondamentale per navigare in sicurezza.

In che modo le condizioni climatiche sempre più estreme influiscono sulla sicurezza della navigazione?

Il cambiamento climatico ha un impatto sempre maggiore. Ogni anno assistiamo a fenomeni molto violenti, anche in piena estate, che mettono a dura prova la sicurezza della navigazione. Ad esempio, nell’agosto 2022, la Corsica è stata colpita da un evento estremo, il “Derecho”: una tempesta violenta con forti venti che ha causato danni ingenti, con imbarcazioni affondate e spiaggiate e purtroppo anche diverse vittime. Quest’anno, un fenomeno simile ha colpito Formentera, causando gravi danni alle barche presenti. Purtroppo questi eventi sono sempre più frequenti e intensi.

Quali sono le pratiche di manutenzione essenziali per ridurre il rischio di sinistri in mare?

La manutenzione regolare è essenziale. È fondamentale rispettare le indicazioni del costruttore dell’imbarcazione e dei produttori dei motori e degli impianti di bordo. Molti sinistri avvengono per mancanza di manutenzione o per usura dei materiali. Effettuare una manutenzione costante rappresenta una protezione contro i rischi in mare. È altrettanto importante rivolgersi a cantieri e tecnici abilitati, che garantiscono interventi qualificati.

Quanto conta la formazione dell’equipaggio nella prevenzione degli incidenti? Quali sono le competenze chiave necessarie?

La formazione dell’equipaggio è fondamentale. Negli ultimi anni il boom delle vendite di imbarcazioni ha portato ad un forte aumento della domanda di personale di bordo. Tuttavia, la formazione resta carente e la “gavetta” è spesso ridotta al minimo per rispondere alla richiesta immediata. Anche se molti cantieri organizzano corsi di formazione, resta il problema della preparazione insufficiente, che ha un impatto diretto sulla sicurezza e aumenta il rischio di incidenti in mare.

Questa intervista mette in luce i principali fattori che influenzano la sicurezza in mare oggi. Puntare su una maggiore consapevolezza e responsabilità da parte degli armatori e degli operatori può fare la differenza, proteggendo non solo le imbarcazioni, ma anche chi le utilizza e il mare stesso.

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3 commenti

  1. Nicolo Piccardo says:

    Lavoro nello yachting da 35 anni sono ex ufficiale di coperta di navi mercantili e attualmente lavoro come Marine consultant e yacht surveyor. Io punterei innanzi tutto il dito sulla scarsa preparazione degli equipaggi, spesso partendo dai giovani Comandanti e spesso neanche tanto giovani, al deck hand. farsi male a bordo e questione di un attimo, non per nulla sulla navi dopo la scritta No Smoking, leggiamo più che mai” Safety the first”. Da quando troviamo Cti con patenti 500 GT e 3000 Gt che mai hanno navigato su navi mercantili… figuriamoci I deck hand (la manovalanza) non hanno preparazione , spesso di come si usa un cacciavite… ma hanno i corsi basic e non, per cui possono imbarcarsi!

  2. Nicolò Reggio says:

    Una disamina molto vasta che però porta sempre al fattore umano ed alla elevata tecnologia dei sistemi di gestione di bordo e della navigazione. I cantieri sono più propensi ad offrire unità in risposta a canoni dettati da soggetti estranei alla conduzione ed all’esercizio di tali unità: il fattore umano dovrebbe avere peso nella fase progettuale affinché le unità in navigazione siano effettivamente condotte con la saggezza e la competenza che derivano appunto dalla conoscenza della propria unità.

  3. Francesco Bandiera says:

    Quanto riportato dal perito Anghelè è puntuale e condivisibile, ma un punto richiede un approfondimento più “attento”. Le cd “tecnologie” sicuramente importanti e non “fondamentali”, altrimenti l’uomo non sarebbe andato per mare da millenni. Purtroppo queste hanno aperto la professione di “marinaio” a tante persone inesperte e fortemente carenti di esperienza. Sapere dove ci si trova in mare è ila dimanda principe da sempre, oggi è dato per scontato grazie alla cd tecnologia. Questo instilla e rafforza una “falsa” sensazione di sicurezza negli operatori che, nella maggior parte dei casi, non conosce neanche l’origine dei dati che legge e/o visualizza nello strumento e di conseguenza NON può ricevarne i limiti di applicazione. Insomma, l’argomento è molto importante ed andrebbe seriamente studiato, ma sappiamo di vivere in un mondo veloce dove pare quasi che fermarsi a ragionare su una problematica sia una perdita di tempo (quindi di denaro) e si preferisce ripararsi nella sicurezza virtuale della tecnologia, piuttosto che impiegare tempo per sviluppare la parte esperienziale che da sempre e primariamente ha preparato personale adeguato, specie in ambiti così tecnici come quelli marinareschi.