“Non sparate sul master”. A Roma un workshop sulla “criminalizzazione” dei comandanti
L’Istituto Italiano di Navigazione, su proposta del Sindacato Comandanti e Direttori di macchina USCLAC/UNCDIM ha promosso un seminario per il 27 gennaio, per parlare di criticità e prospettive
L’Istituto Italiano di Navigazione, su proposta del Sindacato Comandanti e Direttori di macchina USCLAC/UNCDIM ha promosso un seminario per il 27 gennaio, per parlare di criticità e prospettive
Se a bordo di ogni unità, dal natante alla petroliera, ogni comandante può pronunciare, a buona ragione, il vecchio adagio secondo cui “dopo Dio, comando io”, cosa succede quando invece accade un incidente?
Dall’affondamento della Costa Concordia, di cui il 13 gennario ricorre l’ottavo anniversario, con il processo mediatico a Francesco Schettino, l’Italia si è scoperta popolata da 56 milioni di comandanti di lungo corso, con un’escalation di “criminalizzazione” verso i master di qualsiasi unità oggetto di un sinistro. Ne sono convinte le associazioni di categoria, ma anche l’IMO, l’International Maritime Organization.
Tutti sono pronti a puntare il dito verso la massima carica a bordo. Che però, fanno presente dall’altra parte della barricata, si trova a lavorare sotto una forte pressione psicologica e con un quadro normativo ormai datato. Di questo si parlerà in un workshop, che si terrà a Roma lunedì 27 gennaio, dal titolo: “La criminalizzazione del comandante della nave: criticità e prospettive”.
L’Istituto Italiano di Navigazione, su proposta del sindacato Comandanti e Direttori di macchina USCLAC/UNCDIM, ha predisposto uno studio sul fenomeno in atto, a livello nazionale e internazionale, di “criminalizzazione” della figura del comandante in caso di qualsivoglia incidente coinvolga la sua nave. Fenomeno, la cui gravità è stata rilevata anche dall’IMO, che nel 2006 ha emesso raccomandazioni specifiche per gli Stati membri.
Le associazioni di categoria hanno così ritenuto opportuno un approfondimento scientifico, e a livello di prassi, delle ragioni che sono alla base della crescente estensione degli spazi di responsabilità penale a carico delle posizioni apicali di bordo, il comandante in primis.
In particolare, lo studio e il convegno affronteranno due aspetti del fenomeno tra loro connessi. Da una parte il quadro giuridico e, dall’altra, la scarsa attenzione finora dedicata alle implicazioni di natura psicologica che questo regime di piena ed esclusiva responsabilità su quanto accade a bordo produce sul personale coinvolto.
La giornata di studi metterà a fuoco le difficili condizioni nelle quali si trovano ad operare i comandanti delle navi, anche a causa di un quadro giuridico in parte obsoleto. Al convegno prenderà parte un panel di relatori di riconosciuta esperienza e competenze, in grado di coprire l’intero spettro delle problematiche giuridiche che caratterizzano la materia. La giornata vedrà il coordinamento scientifico di Unitelma Sapienza. Gli atti del convegno saranno poi raccolti in una pubblicazione.
Il seminario si svolgerà il 27 gennaio, nella sala Antonio D’Amico, nella sede di Confitarma, in Piazza Santi Apostoli 66, a Roma. Dalle 10 i partecipanti potranno registrarsi, mentre i lavori inizieranno alle 10,30. Per partecipare, inviare un’e-mail all’indirizzo: segreteria@istnav.org.
Giuseppe Orrù
Argomenti: Daily Nautica, mare