20 marzo 2020

Recuperata a Rapallo barca a vela affondata durante la mareggiata del 2018: ancora diversi i relitti sommersi

20 marzo 2020

Nello specchio acqueo del porto di Rapallo è stata recuperata “Gonfiagote”, una barca a vela da 10 metri. Nei prossimi giorni è previsto il recupero di altri due relitti

Recuperata a Rapallo barca a vela affondata durante la mareggiata del 2018: ancora diversi i relitti sommersi

Nello specchio acqueo del porto di Rapallo è stata recuperata “Gonfiagote”, una barca a vela da 10 metri. Nei prossimi giorni è previsto il recupero di altri due relitti

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E’ passato circa un anno e mezzo dalla mareggiata record che il 29 ottobre 2018 devastò buona parte delle coste della Liguria, in particolare del Tigullio, dove si sono concentrati i danni maggiori. Ma dal “cimitero” di barche affondate nei porti di Rapallo e Santa Margherita Ligure, non sono ancora stati recuperati tutti i relitti.

Giovedì 19 marzo si sono infatti svolte le operazioni di recupero dell’imbarcazione a vela “Gonfiagote”, lunga oltre 10 metri per 3,5 metri di larghezza, che era affondata sul lungomare di Rapallo, nei pressi della testata del molo Duca degli Abruzzi, proprio a seguito della tremenda mareggiata.

L’attività, preceduta da un’articolata fase preparatoria e di particolare complessità tecnica, considerato che lo scafo dell’unità da diporto era quasi completamente sprofondato nel fondale fangoso, è stata effettuata dalla rete di imprese Visond, sotto la supervisione della Capitaneria di Porto di Rapallo e con l’impiego di un’unità navale della Guardia Costiera di Santa Margherita Ligure, per garantire la sicurezza in mare.

Il “Gonfiagote”, che era già stato oggetto di una preliminare ispezione subacquea a cura di sommozzatori specializzati,per verificare l’assenza, al suo interno, di serbatoi di carburante e di liquidi inquinanti, è stato dapprima imbragato ma, in fase di sollevamento, si è spezzato in due, a causa del logoramento del fasciame.

Anche se non c’è stata fuoriuscita di materiale, i mezzi da lavoro hanno comunque steso delle panne galleggianti antinquinamento a scopo precauzionale. I tronconi sono stati quindi recuperati con un’altra attrezzatura, il “ragno”, e caricati su un pontone che, a rimorchio, li ha trasferiti nel porto di Genova, per il successivo smaltimento, come rifiuto speciale.

Le operazioni, iniziate in mattinata, si sono concluse nel primo pomeriggio, senza alcuna conseguenza per l’ambiente marino. Nelle prossime settimane è previsto il recupero di altre due imbarcazioni, il “Rex” e il “Pluto”, che giacciono entrambe sul fondale, sempre in quella zona.

 

Giuseppe Orrù

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