05 novembre 2024

Recuperato lo yacht Atina affondato a Olbia dopo un incendio – Il video

05 novembre 2024

Con un imponente sforzo tecnico e logistico è stato recuperato lo yacht Atina che era affondato al largo di Olbia a seguito di un incendio. Ecco le immagini del parbuckling

Con un imponente sforzo tecnico e logistico è stato recuperato lo yacht Atina che era affondato al largo di Olbia a seguito di un incendio. Ecco le immagini del parbuckling

2 minuti di lettura

È stato recuperato lo yacht Atina, che era affondato a Olbia il 10 agosto 2024 a causa di un incendio. Le operazioni per farlo riemergere e portarlo in secca hanno finalmente raggiunto il loro epilogo. Dopo settimane di lavoro intenso, il relitto di 47 metri è stato infatti issato dal fondale marino e fatto riemergere.

Il recupero dello yacht Atina ha richiesto un imponente sforzo tecnico e logistico. Le operazioni sono state condotte da una squadra di esperti subacquei e operatori marittimi, che hanno utilizzato attrezzature specializzate per imbragare e raddrizzare il relitto. Questo processo è stato fondamentale per garantire la sicurezza durante le fasi di sollevamento, evitando ulteriori danni alla struttura della nave.

Il costo totale dell’operazione di recupero è stimato in milioni di euro. Il recupero dello yacht non è stato solo una questione di soldi ma ha anche sollevato preoccupazioni ambientali riguardo al potenziale inquinamento causato dal carburante e dai materiali presenti a bordo. La comunità locale attende ora di conoscere i dettagli su come verrà gestito il relitto e se ci saranno ulteriori misure per prevenire incidenti simili in futuro.

Il raddrizzamento del relitto dello yacht Atina, affondato a Olbia, è stato un processo complesso che ha richiesto l’impiego di tecniche specializzate e attrezzature avanzate, come dimostrano queste immagini diffuse dalla Guardia Costiera di Olbia.

FASI DEL RECUPERO DI ATINA

Le operazioni per il recupero dello yacht Atina sono iniziate con un’ispezione subacquea per localizzare il relitto e valutare le condizioni in cui si trovava. Questo passaggio è stato cruciale per pianificare le successive operazioni di recupero. Una volta localizzato, il relitto è stato imbragato con cavi e sistemi di sollevamento. Questa fase ha garantito che la struttura fosse adeguatamente supportata durante il raddrizzamento e il sollevamento.

Il raddrizzamento (parbuckling) è stato effettuato utilizzando il pontone Conquest MB1, che ha permesso di riportare il relitto in posizione verticale, facilitando così il suo sollevamento dal fondale marino. Dopo il raddrizzamento, il relitto è stato sollevato e issato a bordo del pontone, completando così la prima fase delle operazioni di recupero.

 

Video: Guardia Costiera Olbia

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