Volvo Ocean Race: John Fisher è disperso nell’Oceano del Sud
Nella settima tappa della Volvo Ocean Race disperso in mare l'atleta di Scallywag, John Fisher: praticamente nulle le speranze di trovarlo vivo
Nella settima tappa della Volvo Ocean Race disperso in mare l'atleta di Scallywag, John Fisher: praticamente nulle le speranze di trovarlo vivo
“This morning I am extremely sad to inform you that one of our sailors, John Fisher, from Team Sun Hung Kai / Scallywag, is now presumed to have been lost at sea”.
“Questa mattina sono profondamente rattristato di informarvi che uno dei nostri velisti, John Fisher, di Team Sun Hung Kai / Scallywag, è disperso in mare”.
Ieri sera Richard Brisius, presidente della Volvo Ocean Race, ha comunicato con queste parole che il velista britannico di Scallywag era caduto fuoribordo durante il turno di guardia, nel corso della settima tappa della Volvo che da Auckland, in Nuova Zelanda, porta ad Itajaí. Lontano oltre mille miglia dalla terra ferma, con un vento da ovest ad oltre 35 nodi e onde alte come muri, in una giornata estrema da Oceano del Sud. Impossibile far convergere gli altri team della Volvo, distanti sottovento a più di 200 miglia.
Fuoribordo nell’Oceano del Sud: le speranze sono quasi nulle
Team Scallywag stava viaggiando in poppa quando John Fisher è finito in mare, per cause ancora da chiarire. Non appena è stata realizzata la situazione d’emergenza, l’equipaggio si è subito lanciato contro il tempo ed il vento per salvare il compagno disperso ma purtroppo le condizioni estreme e la difficoltà di effettuare la ricerca in bolina hanno reso vano ogni tentativo.
Dopo l’allarme, l’organizzazione della Volvo Ocean Race ha immediatamente fatto convergere la nave più vicina – a 400 miglia nautiche – verso la zona. Quando John è finito fuoribordo, probabilmente per un’onda, indossava tutte le dotazioni di sicurezza necessaria ma la temperatura dell’acqua a 9° e il tempo trascorso hanno reso praticamente impossibile ritrovare l’atleta ancora in vita.
Team Scallywag ha deciso di fare rotta immediatamente sul Sud America – a circa 1,200 miglia – senza doppiare Capo Horn. Il team è chiaramente sotto shock per aver perso un compagno in navigazione e tutti i dettagli e le testimonianze riguardo l’incidente saranno resi noti solo una volta che l’equipaggio sarà sbarcato e tranquillizzato, per quanto possibile.
Nel frattempo le altre barche continuano la loro navigazione verso Capo Horn, per poi far rotta su Itajaì. Con ancora 900 miglia prima del Capo, le condizioni meteo rimangono durissime per i 6 team ancora in gara.
Dovunque tu sia, buon vento John!
Argomenti: Incidenti, ocean-race, vela