Waterfront, gli olandesi si rivolgono al Tar: “Comportamenti illegali dal Comune di Genova”
Intervista esclusiva di LN all’architetto Overzee, della società olandese Oudendal Groep, che ha avviato una nuova procedura legale contro il Comune di Genova
Intervista esclusiva di LN all’architetto Overzee, della società olandese Oudendal Groep, che ha avviato una nuova procedura legale contro il Comune di Genova
Illegittima. Così la società olandese Oudendal Groep ritiene l’aggiudicazione dei lavori di riqualificazione del Palasport della Fiera del Mare di Genova al gruppo Cds Holding. E per la seconda volta torna davanti al Tar, chiedendo al Tribunale amministrativo regionale di sospendere e annullare l’assegnazione dei lavori alla società bresciana.
Il colosso olandese si era già rivolto una prima volta al Tar. Ora lo fa una seconda volta, contro la decisione del Comune di Genova e di Spim di aggiudicare i lavori ai bresciani di Cds Holding. Un altro ricorso, quindi, sulla già complicata strada verso la riqualificazione del Waterfront di Levante. Per capire le ragioni di questo nuovo scontro legale, Liguria Nautica ha intervistato l’architetto Eldert Overzee di Oudendal Groep che, spiegando le motivazioni della sua società, utilizza l’esempio di un’asta di quadri.
Architetto Overzee, perché Oudendal Groep ha avviato una nuova procedura legale sul progetto Waterfront?
Se Sotheby organizza un’asta per una famosa collezione Picasso, realizza un’enorme campagna pubblicitaria in tutto il mondo, pubblica un catalogo con una descrizione dettagliata degli oggetti che desidera vendere e spiega chiaramente le condizioni dell’asta. Quindi, il giorno dell’asta, invitano tutti gli acquirenti interessati in una grande sala d’aste e vendono all’offerta superiore conforme alle condizioni dell’asta.
Ora la città di Genova ha organizzato un’asta per il complesso Waterfront. Hanno fatto, proprio come Sotheby’s, una vasta campagna pubblicitaria internazionale, una descrizione dettagliata delle condizioni dell’asta, hanno invitato tutti gli acquirenti interessati nella sala d’aste, ma all’ingresso hanno messo una “commissione” che ha permesso solo una persona nella sala d’aste! A tutti gli altri acquirenti interessati è stato negato l’ingresso nella sala d’aste!
Quindi durante l’asta pubblica un acquirente “privilegiato” avrebbe fatto la sua “offerta di prezzo pubblico”?
Ciò è accaduto un anno fa quando la commissione ha autorizzato solo la società francese E2MC nella sala d’aste, ma poi si è resa conto che non avevano i soldi per realizzare il complesso, quindi non hanno mai fatto un “prezzo pubblico” e loro si sono ritirati dalla sala d’aste prima dell’asta vera e propria.
Oudendal Groep ha contestato l’esclusione dalla sala d’aste lo scorso anno, non vi era alcun motivo legittimo per escludere un acquirente molto serio con una proposta molto seria dall’asta. Quest’anno, la commissione ha commesso lo stesso errore e ha autorizzato solo i CDS Holding ad entrare nella sala delle aste. Ma, soprattutto, è accaduto qualcosa di estremamente sorprendente nella sala delle aste.
Ovvero? Cosa è successo?
La città di Genova ha deciso di modificare il catalogo con le condizioni di vendita del complesso. La città ha donato alcuni regali molto sostanziali all’unico acquirente del complesso.
Regalo 1: La città demolirà la maggior parte delle costruzioni esistenti sul sito.
Regalo 2: La città scaverà e realizzerà l’estensione del porto sul sito.
Regalo 3: La città trasporterà tutto il terreno (contaminato) di scavo in un luogo sicuro.
Regalo 4: La città consentirà un diverso uso del Palasport.
Nel catalogo il Palasport avrebbe dovuto essere trasformato in uno spazio per grandi eventi sportivi, concerti, esposizioni etc.. Ma nella sala d’aste si decide che il Palasport può essere utilizzato come un centro commerciale di lusso con solo un minimo di impianti sportivi. Il valore totale di questi regali, che non sono stati menzionati nelle condizioni di vendita, supera l’importo di 50 milioni di euro.
Torniamo all’esempio delle aste di Sotheby’s. Cosa ne penserebbero i proprietari dei “quadri in vendita”?
Se Sotheby’s organizza un’asta per una famosa collezione Picasso e pubblica le condizioni di vendita, tali condizioni devono essere rispettate. Se Sotheby’s modifica queste condizioni durante l’asta e abbassa il prezzo o nega l’accesso alla sala d’aste a tutti gli acquirenti interessati, tranne uno, i proprietari dei quadri di Picasso in vendita intraprenderanno sicuramente azioni legali. In questo caso, i proprietari delle vendite sono i genovesi.
Voi invece cosa contestate?
Il Consiglio comunale di Genova ha votato sulle donazioni che vengono fatte all’acquirente del complesso, quindi in questo senso questi doni sono concreti. La città di Genova è autorizzata a dare 50 milioni di euro all’acquirente del complesso se lo desidera. L’Oudendal Groep ha contestato l’esclusione nella sala delle aste e il fatto che le condizioni di vendita sono cambiate dopo che l’unico acquirente è stato autorizzato nella sala delle aste. A nostro avviso, questo comportamento è illegale.
Argomenti: Daily Nautica, Genova
Indecente il modo di procedere del comune di Genova, non possono permettersi di danneggiare la città in questo modo, solo per far vedere che cmq le cose si fanno, modo di procedere clienterale e disonesto, se così sta no le cose mi chiedo cosa si sta facendo col ponte, la città di Genova non deve accettare d essere raggirata.
Tra l altro leggo che il comune si impegna a, demolire e a smaltire : Come? Visto che a quanto pare soldi non ne ha