18 giugno 2019

Waterfront, il Comune cambia strada e alleggerisce i costi con 10 milioni del “Decreto Genova”

18 giugno 2019

Dopo il flop della gara pubblica per riqualificare il quartiere fieristico genovese, nuova strategia di Palazzo Tursi. Dei 70 milioni che serviranno per il canale navigabile 10 arriveranno dai fondi stanziati dal governo dopo il crollo di Ponte Morandi

Waterfront, il Comune cambia strada e alleggerisce i costi con 10 milioni del “Decreto Genova”

Dopo il flop della gara pubblica per riqualificare il quartiere fieristico genovese, nuova strategia di Palazzo Tursi. Dei 70 milioni che serviranno per il canale navigabile 10 arriveranno dai fondi stanziati dal governo dopo il crollo di Ponte Morandi

2 minuti di lettura

Che il progetto di riqualificazione del quartiere fieristico di Genova, il cosiddetto Waterfront di Levante, fosse economicamente insostenibile, lo avevano detto sia la società francese Em2c, sia gli olandesi del gruppo Oudendal Group. Tanto che i primi, nonostante fossero gli unici rimasti in gara dopo l’esclusione degli olandesi, si sono ritirati dai giochi.

Ad oggi quindi è ancora tutto fermo. A Palazzo Tursi, però, stanno cercando di correggere la rotta, prendendosi in carico i padiglioni della Fiera e, tra le altre cose, anche 20 milioni di euro di debiti. Immobili e padiglioni, nel 2014, erano stati ceduti alla società Nuova Foce, controllata da Spim. Ora che il Comune di Genova è pronto a farsi nuovamente carico degli edifici, per puntare su un “percorso di valorizzazione del compendio a forte regia pubblica”, dovrà accollarsi anche i circa 20 milioni di euro di debiti della società Nuova Foce.

Tra i punti più controversi e criticati per i costi, la fattibilità e l’effettiva utilità del progetto, c’è anche il canale navigabile. Un’opera ritenuta da molti inutile e fallimentare in partenza, che si presenta con un preventivo di spesa da 70 milioni di euro. Per cercare di rendere più appetibile l’operazione, la giunta comunale di Genova ha deliberato di stanziare 10 milioni di euro del “Decreto Genova” per la realizzazione del canale navigabile.

Si tratta del provvedimento con il quale il governo, a seguito del crollo del Ponte Morandi, ha stanziato per l’Autorità portuale di Genova 264 milioni di euro, per fronteggiare le criticità, i danni subiti e realizzare nuovi investimenti per attutire soprattutto i disagi alla viabilità. Da Palazzo Tursi hanno deciso di impegnare una “piccola fetta” dell’ingente contributo (10 milioni di euro) a favore del progetto, per realizzare un canale navigabile per il piccolo diporto. Tra ricorsi e società che lasciano le trattative, rimane ancora la grande incognita sugli sviluppi che prenderà questo ambizioso progetto di riqualificazione.

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1 commento

  1. antonio viretti says:

    Il canale è inutile e anche un ingombro per il futuro utilizzo dell’area