17 giugno 2018

Yacht in fiamme a La Spezia, sventato mini-disastro ambientale

17 giugno 2018

L'incidente rischiava di trasformarsi in un mini disastro ambientale con l'affondamento dello yacht dopo l'incendio e lo sversamento di carburante in mare. La Capitaneria di Porto ha agito tempestivamente per evitarlo

Yacht in fiamme a La Spezia, sventato mini-disastro ambientale

L'incidente rischiava di trasformarsi in un mini disastro ambientale con l'affondamento dello yacht dopo l'incendio e lo sversamento di carburante in mare. La Capitaneria di Porto ha agito tempestivamente per evitarlo

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Questa mattina, al largo della punta di Portovenere, nella zona delle “Rosse”, uno yacht di 23 metri ha preso improvvisamente fuoco. Tutte le persone a bordo sono state tratte in salvo e tempestivamente trasferite nella sede della Guardia Costiera di La Spezia.

Spente le fiamme e sventato mini-disastro ambientale

L’incidente rischiava di trasformarsi in un mini disastro ambientale con l’affondamento dello yacht in una zona come le “Rosse”, nota per le sue acque cristalline. La Capitaneria di Porto di La Spezia ha mobilitato tutti i mezzi disponibili facendo convergere sulla posto anche i vigili del fuoco ed un rimorchiatore portuale per l’eventuale traino del relitto.  Per i pompieri, però, non è stato affatto semplice domare le fiamme e alla fine lo yacht è affondato adagiandosi sul fondale, a circa 25 metri di profondità, al largo dell’Isola Palmaria.

Lo yacht in fiamme vicino a La Spezia

Lo yacht in fiamme vicino a La Spezia

Per evitare ripercussioni sull’ambiente è stato mobilitato anche il battello disinquinante “Tagis” del Consorzio Castalia, che ha raccolto gli sversamenti di carburante e altre sostanze inquinanti disperse nel mare dall’unità affondata. Per coadiuvare le azioni di rimozione della residua iridescenza è stato poi richiesto l’intervento di un ulteriore mezzo specializzato nel disinquinamento della società Castalia, proveniente da Genova.

Un velivolo della base di Sarzana ha sorvolato la zona aiutando a coordinare le operazioni di ripulitura dopo l’affondamento dell’unità. Anche l’armatore dell’imbarcazione è stato diffidato affinché provveda ad adottare ogni iniziativa volta a scongiurare ogni possibile conseguenza di carattere ambientale.

I residui quantitativi di combustibile a bordo sono costantemente monitorati via mare e attraverso un elicottero dalla Guardia Costiera. Domani la Capitaneria di Porto stilerà un piano d’azione, che dovrà essere attuato dal proprietario per la definitiva rimozione del relitto. Nel frattempo si è impegnata a garantire ogni misura necessaria per la prevenzione di possibili disastri ambientali.

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