Concorso internazionale di progettazione nautica Paola Galeazzi: una barca che non esiste ma si può fare
I 21 progetti in gara sono stati valutati in base ai criteri di innovazione, fattibilità, coerenza con il tema dato, sostenibilità e presentazione
I 21 progetti in gara sono stati valutati in base ai criteri di innovazione, fattibilità, coerenza con il tema dato, sostenibilità e presentazione
Si è svolta presso la prestigiosa sede dell’Associazione per il Disegno Industriale di Milano la prima edizione del Concorso Internazionale di Progettazione Nautica in memoria di Paola Galeazzi, fondatrice con Giovanni Zuccon dello studio Zuccon International Project nel 1972.
Organizzato dalla rivista Barche, l’evento ha visto la partecipazione di ben 21 progetti provenienti da Italia, Turchia, Inghilterra e Spagna, con un’età media dei designer iscritti di 24 anni. Scopo della competizione era progettare un’imbarcazione da diporto, a motore o a vela, di lunghezza compresa tra i 10 e i 50 metri: una barca che non esiste ma si può fare.
I lavori sono stati valutati in base ai criteri di innovazione, fattibilità, coerenza con il tema dato, sostenibilità e presentazione. A decretare i tre vincitori una giuria presieduta dall’architetto Giovanni Zuccon e composta da Franco Michienzi, direttore di Barche, e alcuni tra i più importanti progettisti del settore: Brunello Acampora, Massimo Musio Sale, Sergio Cutolo, Stefano Pagani Isnardi, Christian Grande, Andrea Ratti, Enrico Gollo e Luca Santella.
I vincitori si sono aggiudicati uno stage retribuito di 6 mesi presso l’ufficio tecnico di un cantiere navale italiano o di uno studio di architettura e design nautico e una borsa di studio del valore di 10 mila, 5 mila e 3 mila euro. Inoltre, sono state assegnate due menzioni speciali per progetti particolarmente meritevoli.
“Ringrazio prima di tutto Franco Michienzi e Barche – commenta Giovanni Zuccon – perché indicendo questo concorso ha fatto un bellissimo regalo a tutti noi e soprattutto alla mia famiglia, dedicandolo a Paola. Trovo che questo concorso sia particolarmente riuscito perché ha creato una dialettica tra il pensiero di Barche sotteso al concorso, e cioè costruire la barca che non c’è attraverso l’elaborazione di un design che rispetti nello stesso tempo i parametri fondamentali che stabiliscono il progetto di un’imbarcazione, e questi ragazzi, che sono riusciti a interpretare perfettamente questo pensiero progettando barche che potrebbero essere costruite”.
Durante l’evento, che ha rappresentato un importante momento di celebrazione del talento e della creatività giovanile nel campo della progettazione nautica, gli ospiti hanno anche avuto l’opportunità di visitare il museo e ammirare i progetti che hanno vinto il Compasso d’Oro, tra cui l’SP110 di Sanlorenzo, per il quale quest’anno è stato premiato proprio lo studio Zuccon International Project.