Cranchi Settantotto, il nuovo progetto di Christian Grande
L’architetto firma l’ammiraglia del cantiere lombardo, 25 metri "di matrice schiettamente architettonica"
L’architetto firma l’ammiraglia del cantiere lombardo, 25 metri "di matrice schiettamente architettonica"
Christian Grande, architetto e designer parmense, è l’attuale firma di Cranchi Yachts, per il quale ha progettato l’ultima ammiraglia Settantotto, in collaborazione con il Centro Studi Ricerche del cantiere, specializzato in yacht fino a 25 metri, che quest’anno festeggia i 150 anni di attività.
Settantotto è un 25 metri “muscolare” ed elegante, che può affrontare il mare in ogni situazione grazie alla silhouette della carena, alla prua alta e svasata, al capo di banda di falchetta pronunciato. E che si distingue per i volumi interni generosi.
Esterni ampi e fluidi
“Il respiro degli spazi di bordo del Cranchi Settantotto – spiega Grande – ci ha sospinto verso una progettazione di matrice schiettamente architettonica“. Il gioco di cromatismi tra struttura e sovrastruttura, studiato per alleggerire visivamente quest’ultima, sottolinea la linea filante dello scafo, lavorato “per sottrazione” al livello del ponte principale e di quello inferiore per amplificare ulteriormente gli interni con la luce naturale. “Ampie aperture – aggiunge il designer emiliano – mettono in relazione il fuori e il dentro, integrando nel disegno la luce naturale e l’elemento mare”.
Gli spazi esterni riflettono l’equilibrio dell’insieme, organizzati come ampie e fluide aree dedicate al relax e alla socialità, sia a prua sia a poppa, che è dotata di una spiaggetta che si alza, si abbassa e si protende verso l’esterno, grazie ad un meccanismo elevatore. In questo modo si trasforma in un’unica grande terrazza sul mare, che può annettere parte del vano garage, elegantemente rivestito di teak e separato dalla terrazza sia da un portellone apribile a ribalta, sia da uno schermo più interno, per poter calibrare al meglio l’ampiezza necessaria della superficie utile.
“I ponti esterni non sono concepiti come semplice appendice degli ambienti interni – sottolinea Christian Grande – ma acquistano autonomia e identità attraverso l’uso di arredi e complementi personalizzati, oltre che di un controllo dei dettagli che abbiamo voluto spingere fino alle fasi esecutive avanzate, rendendo coerente ogni possibile percezione”.
L’architetto ha infatti curato ogni minimo particolare al fine di rendere percepibile la coerenza estetica dell’insieme: un’imbarcazione bella fuori e dentro, grazie allo studio di ogni più piccolo elemento compositivo.
Interni dal taglio “architettonico”
Il taglio “architettonico” degli interni è dato dalla presenza di diversi arredi freestanding di marchi famosi del made in Italy e di “finiture non ancora convenzionali nella nautica, come i cristalli retro-verniciati e i rivestimenti di tessuto delle pareti”.
Superfici speciali, sellerie, tessuti, essenze lignee sono selezionate in una palette materico-cromatica pensata per trasmettere eleganza e nel contempo comfort. Il quadrato del ponte principale del Cranchi Settantotto è destinato alla cucina, al soggiorno e agli spazi per il relax ed è previsto anche un bagno, soluzione inusuale per yacht di queste dimensioni.
Il layout distributivo prevede sottocoperta fino a 4 cabine (tre matrimoniali e una doppia), tutte con letti disposti in senso longitudinale rispetto all’asse poppa-prua e bagno privato. La cabina armatoriale a centro barca è dotata di cabina armadio, angolo studio o beauty corner. A prua è collocata la cabina vip, mentre la cabina per l’equipaggio è in posizione retrostante al garage, con due cuccette e bagno con doccia separata. La vicina cabina marinaio, con accesso diretto, ospita invece la lavanderia.
Argomenti: Cantieri Navali, Daily Nautica