Il futuro della nautica nei progetti delle start-up al Salone di Genova
Tornano al Salone di Genova le start-up portate dall'Agenzia ICE come esempio di eccellenza del Made in Italy di settore
Tornano al Salone di Genova le start-up portate dall'Agenzia ICE come esempio di eccellenza del Made in Italy di settore
Tornano al Salone Nautico di Genova le start-up di settore portate dall’Agenzia ICE, a dimostrazione della qualità della ricerca Made in Italy anche nelle piccole realtà in fase di avvio e di crescita. Cinque i progetti selezionati per questa edizione della manifestazione, che spaziano, come al solito, in ambiti applicativi differenti, in cui l’innovazione tecnologica è il trait d’union.
Le start-up al Salone di Genova
Captayn è una piattaforma software post-vendita di supporto agli armatori, in grado di elaborare diagnosi relative alla propria imbarcazione in maniera autonoma e intuitiva. Ideale soprattutto per chi sia alle prime esperienze nel mondo della nautica e ispirata alle modalità di assistenza solitamente fornita ai clienti del settore automotive, una volta registrati gli apparati tecnici di una barca (o più), ne identifica eventuali problematiche di funzionamento, elaborando in autonomia una diagnosi preliminare da inviare a tecnici vicini. Ugualmente, sempre mediante app, si possono ordinare i ricambi e gestire le operazioni di manutenzione.
L’obiettivo di Easysea è invece quello di rivoluzionare l’accessoristica nautica sulla base delle reali richieste di chi la utilizza: una progettazione “customer centric” che ha già diversi prodotti in fase di studio, basati sui concetti di ergonomia, praticità, funzionalità, semplicità di manutenzione, sicurezza e ottimizzazione degli ingombri. La start-up al Salone di Genova ha portato i suoi primi risultati concreti, tra cui Flipper, prima maniglia per winch pieghevole al mondo.
“Abbiamo semplicemente analizzato e potenziato la rapidità e la sicurezza delle manovre dei velisti – spiega Giuseppe Scotto d’Antuono, Ceo di di Easysea – anche con le cime, in modo che da chiusa non intralci le operazioni a bordo“. Già sul mercato, questo accessorio è stato talmente apprezzato da essere venduto in oltre 3.000 esemplari.
Parole chiave: innovazione e sostenibilità
Influenze automobilistiche anche per il prototipo Futur-e, “eco-boat” full electric che vola fino a 34 nodi su 4 foil brevettati dalla dinamica indipendente. Un’idea realizzata grazie a una campagna di equity crowdfunding con la piattaforma BacktoWork, che favorisce l’investimento in start-up, pmi e progetti innovativi.
“La raccolta fondi è andata molto bene – sottolinea Alessandro Resta, Ceo di Futur-e Foiling e chief protoype mould & plug department di Centrostiledesign – e ci ha permesso di costruire il primo esemplare, oggi in fase di perfezionamento, interamente in fibra di carbonio, parzialmente da materiale di riciclo, rinforzata con schiume strutturali anch’esse da economia circolare“. Cinque metri di lunghezza per uno scafo dal design futuristico, anche internamente, che si guida intuitivamente proprio come un’auto sportiva e che integra superfici fotovoltaiche.
La start-up Novac, nata nel 2020 per innovare lo stoccaggio di energia, ad ora risolto con batterie particolarmente ingombranti, ha invece presentato a Genova dei supercondensatori allo stato solido e modellabili estremamente sottili, che si possono integrare nei materiali compositi (come il carbonio) delle scocche di imbarcazioni e automobili.
Un’idea che “ottimizza lo spazio a bordo – afferma Matteo Bertocchi, chief executive officer e co-fondatore di Novac – e di conseguenza taglia i pesi complessivi. Un vantaggio rivoluzionario che abbiamo già sperimentato con Dallara Automobili e Acus, sviluppando un modello di cover di motore per una vettura Super Formula che, grazie ai nostri supercondensatori, diventa un accumulatore di energia elettrica”.
Infine, SeaProtector di EHYFA, rivestimento protettivo a impatto zero per le carene, sostituisce con prodotti siliconici gli inquinanti antivegetativi tradizionali, creando una barriera naturale all’adesione degli organismi subacquei. “Niente rilascio di sostanze tossiche in acqua – conferma Massimo Tosi di EHYFA – e facilità di rimozione, come una pellicola, a fine vita. Un prodotto, che, tra l’altro, migliora anche le prestazioni degli scafi, riducendo l’attrito da scivolamento e di conseguenza il consumo di carburante o di energia, a seconda della tipologia di imbarcazione“.