12 gennaio 2021

Nasce il nuovo concept Wally WHY200 dal design “full-wide-body”

12 gennaio 2021

Grande abitabilità e prestazioni eccellenti per il nuovo “space” ship concept sviluppato da Wally

Grande abitabilità e prestazioni eccellenti per il nuovo “space” ship concept sviluppato da Wally

4 minuti di lettura

Abitabilità accresciuta rispetto agli yacht della stessa lunghezza e architettura navale di ultima generazione per navigare sia da dislocante sia da semi-dislocante. Sono le principali caratteristiche del nuovo concept Wally WHY200, imbarcazione a motore ibrido di 27 metri sviluppata dal cantiere monegasco con il Ferretti Group Engineering Department, lo studio Laurent Giles NA e lo Studio A. Vallicelli & C.

Wally WHY200, design “full-wide-body”

La barca, che sarà presentata al pubblico in autunno, è pensata come una sfida “a tutti gli stereotipi legati al concetto di yacht e al suo utilizzo”, spiega Stefano De Vivo, managing director di Wally, brand del portafoglio Ferretti Group. “Oggi più che mai è difficile passare del tempo con i nostri cari – sottolinea De Vivo – per questo quando riusciamo a stare insieme dobbiamo fare in modo che sia un momento speciale per tutti, indipendentemente dall’età e dagli interessi”.

Così il Wally WHY200 offre oltre 200 metri quadrati di zona giorno coperta, di cui 61 solo di open space a tutto baglio. Un risultato ottenuto incorporando la superficie normalmente destinata ai camminamenti esterni e collegando i tre ponti con una scala centrale autoportante di fibra di carbonio.

Trasparenze e volumi extra

“È prioritario – dichiara Luca Bassani, fondatore e chief designer di Wallyche l’armatore viva un’esperienza unica e intensa a bordo del suo yacht. Per questo da tempo pensavamo di realizzare una struttura di vetro che, avvolgendo interamente il ponte principale, regalasse un’emozione totalmente nuova. Oggi la tecnologia ci ha finalmente permesso di farlo e liberando volume extra all’interno abbiamo creato qualcosa di assolutamente inedito”.

Il layout prevede infatti un suite armatoriale a prua del ponte principale di 37 metri quadrati, aperta visivamente senza soluzione di continuità sul paesaggio marino per un’angolazione di 200 gradi. Merito della trasparenza delle grandi finestrature, che contraddistingue anche i pannelli di vetro laterali sempre sul main deck, che riparano l’area pranzo e conversazione, protetta anche da un top privo di montanti. Un sistema che apre la vista sul panorama e nel contempo protegge da sole, vento e pioggia i 144 metri quadrati della zona esterna.

Il top allungato ricrea più spazio anche sul ponte superiore, dove sono allocati sky lounge e timoneria, in aggiunta ad un’altra superficie all’aperto per il relax o il pranzo. L’espansione riguarda anche il sottostante beach club, grazie a murate abbattibili che consentono l’accesso al mare da tre lati.

Lo studio di un’abitabilità accresciuta è stato poi riservato ovviamente alle cabine per gli ospiti – tre o quattro doppie, a seconda del layout – ma anche alle parti più tecniche dello yacht: due garage nascosti possono alloggiare un tender di quattro metri e diversi mezzi d’acqua, mentre la zona equipaggio, con cucina, servizi e tre cabine, risulta la più grande della categoria.

Architettura navale di ultima generazione

Alla qualità degli ambienti si affiancano le prestazioni. L’architettura navale di ultima generazione è ottimizzata infatti per una navigazione in assetto sia dislocante sia semi-dislocante, posizionando il Wally WHY200 a metà tra gli yacht voluminosi e lenti e quelli più veloci, ma dagli spazi inevitabilmente contenuti.

Il disegno della carena, ottimizzato con numerosi test nella vasca navale della Solent University di Southampton, e gli stabilizzatori a pinna e giroscopici, eliminano il rollio quando l’imbarcazione è in rada. Il sistema propulsivo Volvo pod, che, grazie alla compattezza libera spazio nel ponte inferiore, garantirà una velocità di 20 nodi in modalità “hyper displacement”, sensibilmente ridotta, anche per quanto riguarda i consumi.

Ci siamo sempre impegnati per superare i limiti del possibile nella nautica da diporto – conclude De Vivocon l’obiettivo di indicare la strada per i successivi 20 anni. Per questo la nascita di WHY200 è stato un processo così entusiamante”. Tra l’altro, l’appartenenza al segmento dei superyacht compatti, con le sue 200 tonnellate di stazza lorda e il design “full-wide-body”, permette a questa “space” ship di essere immatricolata tra i modelli sotto i 24 metri, ottimizzando i costi di gestione e di ormeggio.

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