Peschereccio d’altura trasformato in uno yacht di fascino dai Cantieri Navali di Sestri
Le maestranze qualificate del cantiere ligure riportano ogni giorno a nuova vita imbarcazioni che hanno fatto la storia della navigazione
Le maestranze qualificate del cantiere ligure riportano ogni giorno a nuova vita imbarcazioni che hanno fatto la storia della navigazione
Il “Tabua”, peschereccio d’altura di 20 metri varato a metà degli anni ’70 a Sant’Antonio in Portogallo dal cantiere Construcao naval empresa José de Nascimento e filhos, dopo una vita di duro lavoro tra le onde dell’Atlantico, invece di essere mandato in pensione è stato scelto da un nuovo armatore. Così al disarmo si è sostituito un progetto di totale restyling a firma dell’architetto Matteo Picchio, che lo ha trasforma in un fascinoso motoryacht.
Della complessa operazione di refitting sono stati incaricati i Cantieri Navali di Sestri, che hanno messo all’opera le loro maestranze qualificate per un sontuoso lavoro di reinterpretazione e di rilettura della tradizione per far tornare al meritato splendore lo scafo di legno.
L’esperienza dei Cantieri Navali di Sestri
Nati a metà degli anni ’50 essenzialmente per la demolizione e la manutenzione di chiatte e di rimorchiatori, i Cantieri Navali di Sestri vantano oggi una esperienza ultradecennale nella nautica da diporto, derivata dalla totale riconversione funzionale e produttiva del cantiere negli anni ’80. Oggi la struttura vanta un’area produttiva di oltre 20 mila metri quadrati, di cui più di 8 mila destinati a officine, magazzini, uffici, capannoni, aree scoperte, ed è diventata ormai un punto di riferimento per i cultori della nautica di tradizione e di qualità.
I Cantieri Navali di Sestri, guidati da Fulvio Montaldo, in tutti questi anni hanno infatti riportato alla bellezza originaria, spesso superandola, imbarcazioni che hanno fatto la storia della navigazione, come lo schooner America, la navetta olandese Sea Home e la goletta Vagabunda. La specializzazione resta sempre quella dei materiali della tradizione nautica – legno, acciaio e alluminio – anche se, con la trasformazione dei tempi, delle tecniche e delle esigenze degli armatori, i Cantieri Navali di Sestri si sono affinati anche sull’utilizzo di carbonio e di kevlar.
Da peschereccio d’altura a yacht suggestivo
Ora che lo scafo del “Tabua” è tornato a solcare le onde partendo dalle acque tranquille di Sestri, privo di tutto il superfluo e con la bellezza aggiunta del redesign degli spazi aperti e degli interni, la qualità dell’impegno profuso dal cantiere genovese appare evidente. Il tutto senza aver minimamente tradito la storia di questo ex peschereccio. Perché, come ha sottolineato in un’intervista lo stesso Montaldo, “le barche sono fatte per navigare e non per ospitare feste a bordo”.
Argomenti: Cantieri Navali, Daily Nautica, Pesca
questi “cambi” se li possono permettere pochi eletti…
Bravo Fulvio! Gran bel lavoro !