Soyaslan vara il catamarano in legno stampato “a freddo” CAT63
Il cantiere turco, per i suoi scafi, continua a preferire il materiale della tradizione, abbinato però a tecnologie avanzate
Il cantiere turco, per i suoi scafi, continua a preferire il materiale della tradizione, abbinato però a tecnologie avanzate
Soyaslan, cantiere turco nato nel 1992 e con al suo attivo già un centinaio di imbarcazioni consegnate, ha varato il catamarano CAT63, lungo 19,37 metri.
Progettato dal brand in collaborazione con Tümer Design Studio, è il più lungo scafo di questa tipologia realizzato finora con la tecnica dello stampaggio a freddo (cold-molded). Si tratta di un procedimento costruttivo che parte dalla tradizione, ovvero da un materiale come il legno, abbinando però tecniche assolutamente avanzate, per arrivare ad un prodotto finito praticamente indistinguibile da uno scafo di vetroresina, ma altrettanto leggero e molto più duraturo nel tempo.
Cold-molded, specializzazione di Soyaslan
La tecnica cold-molded prevede la modellazione di fogli e di assi di legno su un telaio, con le venature orientate in modo diverso per aumentarne la rigidità e con resina epossidica ad alta prestazione utilizzata come collante. Resina con cui, al termine delle operazioni di costruzione, viene ricoperto l’intero guscio, al fine di rendere il tutto solidale, protetto e resistente.
“Dall’aspetto finale – spiega Can Soyaslan, fondatore del cantiere navale turco – gli utenti non riescono a intuire la differenza tra uno yacht stampato a freddo e uno di vetroresina o di metallo. Ma durata e longevità di uno scafo stampato a freddo sono senza confronto: gli yacht di legno possono infatti durare oltre cento anni e anche la riduzione delle vibrazioni in navigazione e l’isolamento termo-acustico risultano migliori”.
Soyaslan ha una buona esperienza nell’ingegnerizzazione e nella realizzazione di imbarcazioni di questo tipo, con oltre un centinaio di scafi tuttora in mare. “Yacht – sottolinea il fondatore del cantiere – che hanno anche già più di trent’anni. Non è facile da spiegare, ma puoi sentire la differenza di uno scafo in legno quando sali a bordo. Sembra più caldo e più ‘onesto’”.
Tradizione e innovazione
La tradizione materica non impedisce tuttavia la scelta di linee ultramoderne, come nel caso del catamarano CAT63, che ha fiancate più alte a poppa rispetto a prua e un fly-bridge bianco che sembra galleggiare sul resto della barca grazie alle sottostanti finestrature a nastro continuo, protetto da uno svettante hard-top. Anche la dotazione tecnica è all’avanguardia, con propulsione data da due motori Yanmar da 110 cavalli, che garantiscono una velocità di crociera di 8,5 nodi e massima di 10 nodi. Per non escludere l’aspetto dell’ecosostenibilità, in copertura otto pannelli solari trasferiscono energia a una serie di batterie al litio, che secondo il costruttore garantiscono una intera nottata all’ancora anche con l’aria condizionata accesa, senza bisogno di sfruttare i generatori elettrici.
Per la navigazione a vela, il nuovo catamarano Soyaslan offre un piano velico generoso, che include una randa di 100 metri quadrati, un fiocco da 58 e una gigante vela Code Zero da 145 per le manovre. Il bompresso è progettato per diverse opzioni di navigazione sottovento, mentre sopravvento le prestazioni ottengono maggiore spinta dalle derive oscillanti di ciascuno scafo. Le timoniere sono due, posizionate sul fronte del flybridge e integrate da una postazione di guida situata nel salone sottostante.
Interni contemporanei
Il layout sottocoperta prevede spazi per otto passeggeri, collocati in due cabine matrimoniali e altrettante doppie, e per tre membri dell’equipaggio (in cuccette). Gli interni sono ampi e luminosi, declinati modernamente secondo una palette cromatica chiara, con tocchi di blu e di arancione, i colori del cantiere.
A poppa una piattaforma abbassabile elettricamente funziona da spiaggetta e nel contempo da ricovero per un tender di 3,5 metri.
Argomenti: barche a motore, Daily Nautica