Al via il 62° Salone Nautico: a Genova per altri 10 anni. Giovannini: “No al ministero del Mare”
Le voci delle istituzioni alla cerimonia di inaugurazione del 62° Salone Nautico di Genova
Le voci delle istituzioni alla cerimonia di inaugurazione del 62° Salone Nautico di Genova
Il sole splende sulla nautica e sulla giornata inaugurale del 62° Salone Nautico Internazionale di Genova. Splende sulla Fiera del Mare, che dal prossimo anno diventerà definitivamente il nuovo Waterfront di Levante, garantendo molti più spazi espositivi, e splende sul rapporto idilliaco, almeno a livello istituzionale, tra Genova e il suo Salone.
Andiamo con ordine. La 62ª edizione del Salone Nautico di Genova, che vede oltre 1.000 imbarcazioni in mostra, tra cui 168 novità, e circa 1.000 espositori, si è aperta alla presenza, tra gli altri, del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini, del ministro del Turismo Massimo Garavaglia e del presidente di Confindustria Carlo Bonomi.
ALTRI 10 ANNI DI SALONE
Il taglio del nastro simbolico, che in realtà al Salone coincide con la tradizonale cerimonia dell’alzabandiera, quest’anno accompagnato dall’ingresso in porto del cacciatorpediniere della Marina Militare Italiana “Caio Duilio”, è stato salutato da un importante annuncio del sindaco di Genova, Marco Bucci, che rinnova per altri 10 anni, dal 2024 al 2034, il rapporto tra il Salone Nautico e la Superba.
“Il Salone Nautico – ha spiegato il primo cittadino – resterà a Genova per altri 10 anni. Oggi con Confindustria Nautica prepareremo un accordo decennale per dare, alla fine del 2024, quando saranno pronte tutte le aree del nuovo Waterfront, nuovi spazi al Salone per idieci anni successivi, con tutta Confindustria Nautica e tutte le aziende del mondo che vorranno venire a usufruire della vetrina di Genova che sarà la più importante d’Europa“.
“Grazie anche alla società Porto Antico – ha concluso Bucci – che, anche preparando la nuova banchina F, ha dimostrato cosa vuol dire lavorare insieme con lo stesso obiettivo: è un altro esempio di modello Genova, che vuol dire tirarsi su le maniche e lavorare con un obiettivo comune“.
“NO AL MINISTERO PER IL MARE”
Doccia fredda, invece, dal governo uscente, sulla possibile nascita di un ministero per il Mare. “Non credo per niente all’istituzione di un ministero per il Mare – ha detto durante l’inauguarzione del Salone il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini – perché l’economia del mare va coniugata con quella della terra“.
“Non possiamo pensare solo a quello che accade sul mare o nei punti di approdo – ha sottolineato il ministro uscente – ma dobbiamo legare tutta questa trasformazione a ciò che accade nelle città perché gran parte dei nostri porti sono nella città“.
Un concetto che poi Giovannini ha spiegato meglio parlando con i giornalisti. “Un ministero del Mare che non guardi alla connessione dell’economia della terra – ha aggiunto il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili – renderebbe questo settore molto meno integrato rispetto a quello che non solo merita ma di cui abbiamo bisogno. Lavorare su tutta l’economia del mare è possibile anche con l’attuale assetto istituzionale“.
“La pianificazione delle infrastrutture portuali – ha spiegato Giovannini – non può essere fatta non pensando alle infrastrutture retroportuali, ferroviarie e stradali, ma pensiamo anche a tutta l’elettrificazione delle banchine che non può essere disgiunta da come tutto il sistema energetico funziona“.
L’APPORTO DELLA NAUTICA AL TURISMO
Sono parole più concilianti, invece, quelle del ministro al Turismo Massimo Garavaglia. “Possiamo guardare con serenità al futuro – ha affermato il ministro – nonostante tutto, proprio grazie all’apporto di un settore come quello della nautica che fino a qualche anno fa era visto come un settore da tartassare ma fortunatamente questo atteggiamento è cambiato“.
“La nautica – ha aggiunto Garavaglia – è una componente molto importante del settore del turismo, un settore che ha superato i numeri del 2019 nonostante 4 mesi di chiusura. È un grande risultato“.
I NUMERI DELLA NAUTICA
E’ spettato poi al presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi, leggere il “bollettino della vittoria” di un settore in crescita davanti al governo uscente, affinché quello “entrante” intenda.
“Nella nautica gli addetti sono cresciuti del 10% – ha detto Cecchi – arrivando a 190 mila occupati. Siamo il settore che è cresciuto di più, raggiungendo 3,370 mld di euro di export. Un risultato frutto della tenacia e della bravura di chi opera in questo comparto. Il bello e ben fatto è italiano e per questo dal prossimo Parlamento pretendiamo visione e strumenti che tengano il passo. Noi siamo un’associazione tripla A: autonoma, agovernativa e apartitica. Non ci interessa quindi che colore avrà il prossimo gatto, ma che acchiappi il topo. A noi interessano i risultati“.
Un messaggio forte e chiaro, sostenuto anche dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. “Questo Salone – ha dichiarato il governatore ligure – è un monumento alla capacità di fare sistema tra imprese, istituzioni e categorie diverse. Questo è il modello Liguria che funziona straordinariamente e che in questi sette anni credo abbia imposto un paradigma allo sviluppo economico del Paese“.
Video: Claudio Colombo
Riprese aeree: Fabio Montobbio
Argomenti: Daily Nautica, Saloni Nautici