Le imbarcazioni più belle in uno dei contesti italiani più affascinanti. Si è inaugurata mercoledì 29 maggio la quinta edizione del Salone Nautico di Venezia e la redazione di DN, come sempre, è presente per raccontarvi le novità più interessanti del mercato della nautica.

Motor yacht e imbarcazioni a vela, ma anche accessori e componentistica, stand istituzionali e artigianalità del design “made in Venice”. Fino a domenica 2 giugno, gli appassionati di mare avranno la possibilità di ammirare le tante imbarcazioni in mostra all’interno del suggestivo arsenale veneziano.

Salone nautico di Venezia: diamo i numeri

Oltre 270 espositori, la maggioranza dei quali italiani, 300 imbarcazioni di cui 240 in acqua e 30.000 mq di spazi espositivi esterni e interni che si snodano tra le mura cinquecentesche dello storico arsenale, ma anche convegni, regate e mostre.

Gli armatori amanti dell’elettrico potranno scegliere tra 40 imbarcazioni a loro dedicate, ma anche ammirare  le “ammiraglie” di questa quinta edizione: la Navetta 38, di Custom Line del gruppo Ferretti per il settore motor yacht e il Jeanneau Yachts 65 per il settore vela.

Al Salone Nautico di Venezia tra arte e sostenibilità

Il salone nautico veneziano è all’insegna della sostenibilità. A certificarlo è lo stesso RINA che nei primi giorni della manifestazione ha consegnato a Fabrizio D’Oria, direttore operativo di Vela Spa, società organizzatrice dell’evento, una targa che certifica che il boat show è gestito secondo i criteri della sostenibilità ambientale, sociale e di governance.

A caratterizzare la kermesse, che strizza l’occhio al mercato adriatico e del mediterraneo orientale, è però sicuramente il connubio tra arte e design, che quest’anno è ancora più sentito data la concomitanza con la rinomata Biennale d’arte che si svolge a pochi passi dal Salone.

In una delle storiche Tese dell’Arsenale campeggia infatti, al centro della sala, l’installazione “Looking for the Ark”, una moderna arca con le sembianze di un vaporetto veneziano realizzata dell’artista Koen Vanmechelen. Al suo interno trovano spazio personaggi emblematici e senza tempo per l’umanità, come Madre Teresa di Calcutta, Frida Kahlo, Albert Einstein o Mahatma Gandhi e sopra di esso molte specie animali in via di estinzione.

All’interno del salone non mancano altre installazioni in dialogo con l’ambiente come “Diadema“, monumentale scultura dell’artista spagnolo Manolo Valdés e, poco più in là delle ormai iconiche mani del Building Bridges di Lorenzo Quinn, sorge “Arena for a Tree” dello svizzero Klaus Littmann, piattaforma galleggiante con una struttura circolare in legno, simile ad un guscio che racchiude al suo interno un piccolo teatro di forma circolare, dove al centro svettano tre alberi.