20 giugno 2017

Convention Ucina Satec 2017: Italia si conferma primo esportatore mondiale

20 giugno 2017

L’Italia si conferma primo esportatore mondiale della cantieristica nautica. Positive le stime di crescita del fatturato delle aziende italiane del comparto che segna un +18% per il 2016

Convention Ucina Satec 2017: Italia si conferma primo esportatore mondiale

L’Italia si conferma primo esportatore mondiale della cantieristica nautica. Positive le stime di crescita del fatturato delle aziende italiane del comparto che segna un +18% per il 2016

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L’Italia si conferma il primo esportatore mondiale della cantieristica nautica. E’ quanto emerso durante la convention Ucina Satec 2017, che si è svolta lo scorso fine settimana nel Centro Congressi del Grand Hotel Miramare di Santa Margherita Ligure. Nel corso del convegno, a cui era presente anche un inviato di Liguria Nautica, sono state presentate le stime di crescita del fatturato delle aziende italiane del comparto, che segnano un +18% per il 2016.

Il 2016 ha registrato importanti segnali di ripresa –ha dichiarato Carla Demaria, presidente di Ucina Confindustria nautica– frutto anche di proposte concrete e dell’attività di confronto e di dialogo costruttivo che UCINA ha messo in campo a livello istituzionale negli ultimi 5 anni e che sono state recepite dal governo. Il trend positivo -ha sottolineato Demaria- è confermato dalle analisi dell’Uffico Studi di Ucina Confindustria Nautica che stima una crescita del fatturato globale della nautica per l’anno 2016 del + 18%” (in occasione dell’assemblea dei soci UCINA di dicembre 2016 la previsione era del +13%). Il dato -ha spiegato la presidente di Confindustria Nautica- verrà confermato ufficialmente al Salone Nautico di Genova in occasione della presentazione della nuova edizione della Nautica in Cifre, la pubblicazione di UCINA che da due anni viene realizzata in parthership con la Fondazione Edison”.

Si tratta di dati in linea con l’analisi contenuta nella pubblicazione annuale del Centro Studi di Confindustria, “Esportare la Dolce Vita“, secondo cui gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato al mondo per l’export con una crescita potenziale per le unità da diporto di 560 milioni di euro. Il mercato nautico statunitense ha infatti mostrato un’ottima ripresa dopo la crisi, con un tasso di crescita annuo del 6,7% in euro correnti nel periodo 2011-2015. Anche negli USA l’Italia si aggiudica la fetta di mercato più ampia con un 23,3% davanti a Canada, Francia e Messico, conquistando in otto anni il ruolo di leader sul mercato a stelle e strisce a discapito del Canada (nel 2007 la quota italiana era del 14,7%, mentre quella canadese era del 24,4%).

Dati confermati anche dal prof. Marco Fortis, vice presidente della Fondazione Edison  e professore di economia industriale e commercio estero all’Università Cattolica, che ha affermato: “L’analisi condotta dalla Fondazione Edison in collaborazione con UCINA Confindustria Nautica, relativamente alle dimensioni delle industrie nazionali della nautica in Europa e in Nord America, ha non solo confermato la rilevanza dell’industria della nautica nell’economia italiana ma ha messo in evidenza il suo ruolo di primo piano nel contesto internazionale”.

Negli interventi successivi è stato approfondito inoltre l’attualissimo tema dell’industria 4.0 e sono stati individuati gli strumenti utili alle imprese per riorganizzarsi e valorizzare il brand, la produzione, il prodotto e la catena di distribuzione, con una visione di tutte le opportunità, a cominciare dalle prospettive dei mercati. “La rivoluzione –ha dichiarato Marinella Levi, professore ordinario presso il Dipartimento di Chimica, Materiali ed Ingegneria Chimica del Politecnico di Milano– quella che io amo chiamare manifattura 4.0 invece che industria 4.0, passa dalla grandi opportunità offerte dalla stampa 3D. Noi -ha aggiunto- abbiamo un approccio multidisciplinare aperto alla progettazione, alla didattica e all’esplorazione di nuovi settori applicativi di potenziale interesse. La nautica non ha ancora recepito a sufficienza le opportunità di questo settore che consente di produrre senza utilizzare stampi. Le conseguenze sia in termini economici sia produttivi sono facilmente intuibili: in tempi più brevi di quelli che possiamo immaginare oggi -ha concluso Levi- sarà possibile stampare in 3D un’intera imbarcazione anche di 40 metri”.

In occasione dell’assemblea privata di UCINA sono stati infine annunciati 35 nuovi associati: Advanced, Agenziamagnum, Allegra, Apreafratelli, Aregai, Ascon, Asd, Cantieri di Ostia, Castalia, Dhl, Fiart rent, Hightechnology, Hpm, Ida, Leghe Leggere Campanella, Marina di Sanlorenzo, Med, Micad, Modelplast, Motonautica Luchetti, Mp network, Nadirmarine, Nauticaservice, Portosole Sanremo, Promat, Ptmarine, Rancraft engineering, Rossi fratelli, Seaguard, Slam, Tecnoseal, Tordimare, Tormarine, Tornado e Zodiac.

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