Gino Battaglia di Italian Yacht Masters a DN: “Dobbiamo promuovere un’élite di comandanti italiani” – Il video di DN
Italian Yacht Masters è l’associazione che riunisce un centinaio di comandanti italiani di superyacht e promuove candidati di alto profilo sul mercato della nautica da diporto
Italian Yacht Masters è l’associazione che riunisce un centinaio di comandanti italiani di superyacht e promuove candidati di alto profilo sul mercato della nautica da diporto
Con il crescere del mercato degli yacht, anche la richiesta di comandanti ed equipaggi esperti, in grado di gestire le mansioni all’interno dell’imbarcazione, è in continuo aumento. La maggior parte di questi, tuttavia, proviene molto spesso da altri Paesi e gli stessi cantieri italiani optano frequentemente per lavoratori stranieri. Per questo motivo Italian Yacht Masters, associazione che riunisce un centinaio di comandanti italiani di superyacht, persegue da diversi anni il proprio scopo di promozione di manodopera italiana di alto profilo sul mercato della nautica da diporto.
In occasione del Blue Design Summit, appuntamento business dedicato al mondo dei superyacht, noi di Daily Nautica abbiamo intervistato Gino Battaglia, presidente di Italian Yacht Masters.
UN EQUIPAGGIO D’ELITE
“Su 12 mila megayacht al mondo – spiega Gino Battaglia – solo il 3% possiede un equipaggio italiano. E’ una percentuale ancora troppo bassa. In passato l’equipaggio italiano non aveva una grande reputazione sul mercato. Questo trend è cambiato negli ultimi dieci anni grazie al lavoro della nostra associazione, che ha mostrato le competenze dei nostri comandanti e di conseguenza di tutto l’equipaggio”.
“Dobbiamo cercare di spingere i cantieri italiani – sottolinea il presidente di Italian Yacht Masters – a sponsorizzare le giovani leve nell’ambito dello yachting, perché c’è un grande margine di impiego. Gli yacht che navigano in Italia sono infatti sempre più numerosi ed è per questo che dobbiamo dare spazio ai giovani del nostro territorio, creando una vera e propria élite di lavoratori: dagli chef ai preparatori di macchine, fino ai comandanti, in modo da garantire ai cantieri un equipaggio già formato e affidabile”.
Argomenti: La Spezia, superyacht