Con oltre 55 mila visitatori ed un incremento di presenze del 20% rispetto all’edizione 2007, oggi a Genova ha chiuso i battenti Slow Fish 2009, la manifestazione internazionale dedicata alla pesca sostenibile.
Soddisfazione per la grande affluenza di pubblico, che ha affollato l’area fieristica genovese durante i quattro giorni della kermesse, è stata espressa dal presidente di Slow Food Italia, Roberto Burdese: «Siamo riusciti a comunicare in maniera efficace -ha dichiarato burdese- i temi trattati da Slow Fish, anche grazie al lavoro d’informazione dei media che hanno raccontato l’evento con particolare attenzione. In virtù di questo – ha aggiunto il presidente di Slow Food, ente organizzatore della manifestazione- il pubblico ha partecipato avendo già coscienza degli argomenti su cui volevamo porre l’accento». Durante i dibattiti e gli incontri che hanno animato la kermesse sono state trattate le principali problematiche che interessano il mondo ittico: dall’inquinamento marino alla scomparsa di varie specie, dalle pratiche di pesca o di allevamento non sostenibili all’importazione sempre più massiccia di pesci provenienti da Paesi esotici.
Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria, ha sottolineato il buon esito della manifestazione, sia in termini di presenze che di contenuti: «Questa quarta edizione -ha dichiarato Burlando- ha rappresentato, con il successo ottenuto, il lancio definitivo di Slow Fish, e ha segnato, fra l’altro, anche il battesimo del nuovo padiglione B della Fiera di Genova, progettato da Jean Nouvel. In particolare -ha proseguito- Slow Fish ha incrociato il lavoro della Regione Liguria di questi anni nel campo della sostenibilità ambientale e dei nuovi modelli di sviluppo. Fra questi il sostegno ai settori della pesca e dell’agricoltura per aiutare i pescatori e produttori locali, cioè coloro che difendono il nostro territorio, il mare e la terra, cioè gli interessi della nostra comunità. Credo che vi siano tutti i presupposti per continuare a dare centralità a questo impegno e lavorare per tenere alta l’attenzione su questi temi, attraverso eventi e iniziative sul territorio ligure anche nel biennio che ci separa dalla prossima edizione di Slow Fish, nel 2011».
Anche Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia, si è soffermato sui temi toccati durante la manifestazione: «L’edizione 2009 di Slow Fish -ha detto Burdese- ha confermato che la situazione mare-pesca non è buona. Tra i dati più preoccupanti vi è sicuramente quello relativo all’enorme quantità di prodotto proveniente dalla pesca illegale, tema del convegno ‘Guardie e Ladri’ svoltosi sabato. Tuttavia – ha sottolineato- protagonisti di Slow Fish 2009 sono stati i numerosi esempi positivi raccontati dalle comunità dei pescatori, da cui sono arrivate anche alcune buone idee. Come la proposta di indicare il tipo di pesca con il quale il prodotto è stato catturato: sarebbe un ottimo sistema per rendere consumatore ancora più consapevole del suo ruolo. Nei prossimi due anni lavoreremo per far sì che un numero ancora maggiore di esempi virtuosi sia presentato sul grande palcoscenico di Slow Fish 2011», ha concluso il presidente di Slow Food Italia.
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