Il premier Draghi visita il porto di Genova a bordo di una motovedetta della Guardia Costiera – Il video
L’equipaggio della motovedetta CP288 della Guardia Costiera di Genova ha accolto a bordo il presidente del Consiglio Mario Draghi per fargli visitare il porto di Genova
L’equipaggio della motovedetta CP288 della Guardia Costiera di Genova ha accolto a bordo il presidente del Consiglio Mario Draghi per fargli visitare il porto di Genova
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha visitato il porto di Genova nella mattinata di mercoledì 9 febbraio. Dopo il suo arrivo in aeroporto, il corteo di auto si è diretto verso la vicina Marina di Genova Aeroporto, dove ad attendere il premier c’era l’equipaggio della motovedetta CP288 della Guardia Costiera di Genova, che lo fatto salire sulla plancia di comando e lo ha accompagnato a visitare lo scalo del capoluogo ligure.
Ad accogliere Draghi c’erano il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci, il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Signorini, il direttore Marittimo della Liguria, contrammiraglio Sergio Liardo, ed il prefetto di Genova Renato Franceschelli.
IN MOTOVEDETTA AL PORTO ANTICO
La motovedetta della Guardia Costiera, con a bordo il presidente del Consiglio, ha percorso il canale di calma fino a raggiungere il Porto Antico di Genova, dove Draghi si è diretto a Palazzo San Giorgio per un incontro con le istituzioni locali.
“E’ un grande piacere – ha detto il premier durante il suo intervento nella Sala delle Compere – essere oggi a Palazzo San Giorgio, storico presidio marittimo della città di Genova. Testimonia il rapporto profondo tra Genova e il mare, un rapporto che ha segnato la storia d’Italia. L’intraprendenza e l’ingegno dei mercanti hanno reso la Repubblica di Genova una delle grandi potenze del Mediterraneo“.
Il premier ha poi ricordato che “nei cantieri genovesi sono state costruite alcune delle imbarcazioni più celebri della nostra storia marittima, come i transatlantici Rex e Michelangelo. Ed è anche grazie alle navi che caricano e sbarcano merci in questo, come negli altri porti italiani, che la nostra industria si è affermata in Europa e nel mondo“.
SISTEMA PORTUALE PRIMO IN ITALIA
Draghi ha anche presentato una fotografia del porto di oggi. “Se si escludono i passeggeri locali – ha sottolineato il premier – dal porto di Genova passano più del 10% delle persone in transito nei porti italiani e, soltanto nel 2020, sono transitate 44 milioni di tonnellate di merci. Il sistema portuale di Genova e Savona è il primo in Italia per traffico di container da e verso terra, con un terzo del totale nazionale. Nel complesso, questi flussi generano ogni anno 10 miliardi di valore aggiunto e danno lavoro a più di 30 mila persone, 120 mila se consideriamo l’indotto”.
SUPERARE I RITARDI
“La velocità e l’efficienza dello scalo portuale del capoluogo ligure – ha aggiunto Draghi – sono fondamentali per le esportazioni e per l’intero settore produttivo. L’Italia è però diciannovesima al mondo per tempi e costi associati alla logistica, anche a causa degli oneri burocratici e dei ritardi nello sviluppo digitale“. Ostacoli che, secondo il premier, vanno abbattuti al più presto “per cogliere a pieno i vantaggi offerti dall’aumento degli scambi commerciali”.
“Intendiamo ampliare le infrastrutture – ha spiegato – per accogliere un traffico sempre maggiore. Vogliamo migliorare la connessione tra porti, strade e ferrovie, per far fronte alla concorrenza degli altri porti mediterranei e di quelli nord-europei, accelerare la digitalizzazione di tutta la catena logistica, per favorirne la flessibilità e ridurre le inefficienze, e semplificare i procedimenti amministrativi per agevolare i flussi“.
La via per farlo sarà il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, “che ci consente – ha ricordato il presidente del Consiglio – di investire in progetti di lungo termine e migliorare la sostenibilità ambientale e sociale delle nostre infrastrutture“.
GLI INVESTIMENTI PER IL PORTO
“Nel caso del porto di Genova – ha concluso Draghi – impieghiamo 500 milioni per la nuova diga foranea, per consentire l’accesso a navi di nuova generazione, rafforzare la sicurezza e facilitare le manovre. Sempre con il Pnrr procediamo con l’elettrificazione delle banchine per ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico di tutta l’area. Tutte queste misure creeranno nuove opportunità di lavoro per migliaia di persone in tutta la Liguria“.
Giuseppe Orrù
Argomenti: Daily Nautica, Genova