Il president Yacht Division di Sanlorenzo a DN: “Per una nautica davvero sostenibile puntiamo sull’idrogeno”

L'intervista di DN a Tommaso Vincenzi, president Yacht Division di Sanlorenzo: "Abbiamo consolidato nelle ultime due settimane cinque contratti, testimonianza di un mercato presente"

13 September 2024 | di Maria Cristina Sabatini

La conferenza stampa di presentazione di Sanlorenzo al Cannes Yachting Festival 2024 è stata ospitata a bordo del nuovissimo 50Steel Almax ed è stata l’occasione per fare il punto della situazione sulle attività del rinomato cantiere. Daily Nautica ne ha approfittato per intervistare Tommaso Vincenzi, presidente Yacht Division di Sanlorenzo.

 Il Salone nautico di Cannes è sempre un momento di bilanci. Come sta andando il mercato della nautica e in particolare l’attività di Sanlorenzo?

Iniziamo il Salone Nautico di Cannes con ottime aspettative, dopo un anno che ha seguito coerentemente la normalizzazione post Covid. Ottime aspettative perché abbiamo consolidato nelle ultime 2 settimane 5 contratti, testimonianza di un mercato presente. Il primo semestre è stato molto positivo, anche grazie al mercato americano che si è risvegliato dopo un anno abbastanza difficile ed è andato molto bene. Abbiamo realizzato diversi contratti nel primo semestre e questo ci dà serenità. Per noi, comunque, l’Europa rimane il mercato più solido“.

La conferenza stampa di quest’anno si è tenuta a bordo del 50Steel Almax, una location che si può definire in linea con il tema della sostenibilità e dell’innovazione, pilastri di Sanlorenzo. Ci racconta perché?

Perché vogliamo mantenere la coerenza con il progetto che abbiamo raccontato, quello della rotta verso il 2030, che è un po’ l’orizzonte che ci siamo dati da un punto di vista di sviluppo tecnologico industriale e lo facciamo come Sanlorenzo e soprattutto come Massimo Perotti ci ha insegnato a fare, cioè con dei risultati concreti. Oggi siamo a bordo del primo superyacht equipaggiato con Reformer Fuel Cell. E’ la prima applicazione su larga scala della cella ad idrogeno, che è indubbiamente avveniristica. Il key point sarà quello della disponibilità del metanolo verde che è per noi il vettore per creare l’idrogeno che serve per questo yacht. L’altra testimonianza, su scala minore, è quella che in questi giorni, in Spagna, possiamo vedere nelle telecamere di Coppa America e sono i tender a propulsione ad idrogeno e zero emissioni di American Magic e di Orient Express, che sono stati realizzati da Sanlorenzo con il marchio Blugame e sono macchine che stanno navigando a 50 nodi, concrete e funzionanti”.

Non solo tender però, perché c’è un altro progetto…

“Si, quello di riapplicare questa esperienza, che è stata indubbiamente onerosa nel senso delle energie devolute, alla nautica. L’idea non è quella di riprodurre su grandi numeri il tender di Coppa America, che è una macchina tecnologica troppo sofisticata ma è di capitalizzare l’esperienza fatta in due direzioni. Una è quella del fuel cell, quindi dell’utilizzo dell’idrogeno e l’altra è quella della navigazione in foiling, quindi in un assetto che consente di avere delle resistenze molto basse, ciò vuol dire velocità superiori a consumi minori”.

Rimaniamo nel mondo della vela e dalla Coppa America: cosa ci può dire di Nautor Swan? 

“Swan è stata una acquisizione estremamente discussa. Il marchio è ammirato da tantissime persone che lavorano in Sanlorenzo e che, tra l’altro, sono appassionati di vela, ma è stata discussa perché quello di affiancare a un Gruppo che ha da sempre realizzato un certo tipo di imbarcazioni un altro brand, è stato un passo molto importante. Come stasera il Cavalier Perotti ha spiegato, l’idea non è quella di creare un gruppo multi-brand ma quella di rimanere sui dei marchi con delle identità forti. Riteniamo che Swan sia in assoluto, in questo momento sul mercato, il brand che più sposa i valori di heritage e di club di Sanlorenzo”.

In futuro riuscirete a far andare ad idrogeno anche le imbarcazioni a vela firmate Swan?

“Quello sarebbe il goal finale. Portare verso Swan la tecnologia che abbiamo sviluppato, probabilmente, ci permetterebbe di avere la barca ideale, cioè quella che naviga con il vento quando c’è vento e con l’idrogeno quando non c’è vento, quindi una barca ad emissioni neutre“.

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