Presentata la squadra olimpica 2012 di vela: che strana cerimonia!
Un strana cerimonia di presentazione della squadra olimpica 2012: c'è Pietro Sibello che spera e commuove e Carlo Croce che definisce il kitesurf alle Olimpiadi "una sceltaa balorda"
Un strana cerimonia di presentazione della squadra olimpica 2012: c'è Pietro Sibello che spera e commuove e Carlo Croce che definisce il kitesurf alle Olimpiadi "una sceltaa balorda"
Siamo agli sgoccioli: mancano 65 giorni all’inizio delle Olimpiadi di Londra 2012. Allo Yacht Club del Marina di Loano è stata presentata la squadra che ci rappresenterà nelle acque di Weymouth. La mia impressione – dichiarata nell’articolo riprodotto in calce, pubblicato anche sul Giornale della Vela – è che si sia trattato di una cerimonia alquanto strana, intervallata da momenti commoventi (il lungo applauso a Pietro Sibello) e qualche frecciatina dal tono polemico (“Kitesurf alle Olimpiadi 2016? Scelta balorda”, il commento del presidente FIV Carlo Croce):
Una strana cerimonia di presentazione della squadra olimpica 2012 allo Yacht Club Marina di Loano: c’è Pietro Sibello che annuncia, tra gli applausi del pubblico, che non ha perso la speranza di partecipare ai Giochi nonostante lo stop impostogli dal CONI e Giuseppe Angilella che ammette tranquillamente che si farà da parte qualora necessario, c’è Carlo Croce che definisce il kitesurf a Rio 2016 “una scelta balorda”. E poi ci sono loro, i ragazzi che difenderanno i colori di Weymouth e proveranno a farci sognare.
UN EROE DI NOME SIBELLO
Scroscio d’applausi per Pietro Sibello alla cerimonia di presentazione della squadra olimpica 2012 di vela allo Yacht Club del Marina di Loano. Il timoniere di Albenga, nonostante lo stop impostogli dal CONI per motivi medici (un angioma al cervello diagnosticato prima dei Mondiali di Perth, a ottobre dello scorso anno), si è presentato al Mondiale di classe a Zadar, in Croazia (dal 5 al 12 maggio) in coppia con il fratello Gianfranco, chiedendo il timone a Giuseppe Angilella, designato dalla Federazione per sostituirlo – qualificando in extremis la nazione alle prossime Olimpiadi, grazie a un sedicesimo posto.
“Io sto bene – ha detto Sibello – e questo supporto intorno alla mia persona mi fa sentire ancora meglio. Mi sto impegnando al meglio per risolvere la mia situazione, spero di poter essere presente a Weymouth con i colori dell’Italia”. In teoria, la sentenza è già stata pronunciata: dura lex sed lex, l’equipaggio iscritto ai Giochi di Londra è quello composto da Giuseppe Angilella e Gianfranco Sibello. Il timoniere palermitano regaterà al posto di Pietro qualora lo stop del CONI non venisse revocato, ma la speranza è l’ultima a morire: “Ringrazio di cuore Giuseppe per essersi messo a disposizione, e ci tengo a precisare che il gesto che ho compiuto in Croazia è stato frutto esclusivamente della mia volontà. Mi scuso con il CONI, per averlo messo in una posizione difficile, con il presidente Croce e le Fiamme Gialle: ero andato a Zadar per supportare Giuseppe e mio fratello, ma non ho resistito, volevo restare legato al sogno olimpico. Sono contento di essere sceso in acqua, ritornando in barca ho ritrovato la mia passione, la mia vita”. Angilella, dal canto suo, tiene a precisare di non aver fatto “nulla di straordinario”, mettendosi a disposizione di Pietro, sottolineando l’ottimo rapporto che intercorre tra i due amici/avversari, facendo intuire che non avrà problemi a farsi da parte in caso di “via libera” a Sibello.
“Quando 8 mesi fa abbiamo ricevuto la notizia (dell’angioma di Sibello, ndr) – ha dichiarato il presidente FIV Carlo Croce – abbiamo cercato di stringerci intorno a Pietro. Il primo ad aver l’amaro in bocca sono io, perché Pietro e Gianfranco sono stati protagonisti di un quadriennio olimpico al vertice, con podi ai Mondiali e alle preolimpiche. Ancora oggi stiamo perseguendo la possibilità di portare Pietro ai Giochi”.
CASSANO SI, SIBELLO NO
C’è anche chi, tra il pubblico, richiamando l’esempio del calciatore Antonio Cassano, si domanda come mai al talento barese sia stata concessa l’idoneità sportiva 5 mesi dopo la sofferenza cerebrale di natura ischemica, mentre l’asso del 49er debba ancora rimanere in attesa. Risponde Luca Ferraris, medico federale: “La ripresa dell’attività agonistica in seguito alla correzione chirurgica di un problema dipende in buona parte dai rischi legati alla ripresa stessa: nel caso di Pietro, che ora sta bene, abbiamo deciso di adottare la tattica “conservativa”, guardandolo a distanza senza intervenire. Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni”.
IL KITESURF, LA “SCELTA BALORDA” DELL’ISAF
Proprio perché la giornata è improntata alla vela olimpica, Carlo Croce coglie l’occasione per togliersi un sassolino dalla scarpa: “Ben venga il kite, ma inserirlo già a partire dal 2016 (come decretato a seguito dell’assemblea ISAF svoltasi a Stresa dal 3 al 6 maggio), come medaglia sostitutiva della tavola a mio avviso è una scelta balorda”. Il presidente FIV svela i retroscena: “Tutti erano convinti fermamente che la tavola sarebbe rimasta classe olimpica, almeno fino a mezz’ora prima della votazione, quando un guasto relativo al sistema di voto elettronico ci ha costretti a una pausa tecnica per la preparazione del sistema manuale. Il delegato ISAF americano Charley Cook, una persona molto invasiva, si è cimentato in uno sproloquio in favore del kite, convincendo alcuni dei presenti. Il kite ha vinto per 19 voti a 17. Ritengo le due discipline di pari importanza, e proprio per questo credo che ci fossero le precondizioni per ottenere dal CIO (il Comitato Olimpico Internazionale) una medaglia aggiuntiva. E invece si è voluto fare tutto di fretta, e ci ritroviamo in braghe di tela”.
PIU’ DI UNA MEDAGLIA? STAPPEREI LO CHAMPAGNE!
Tra una polemica e l’altra, rischiamo di dimenticarci il cuore dell’evento loanese, ovvero la presentazione della squadra olimpica di vela che correrà con i colori azzurri (e il logo di Prada, main sponsor del team) nelle acque di Weymouth. Agli atleti Croce ha dato un consiglio: “Mantenete sempre il sangue freddo, regata dopo regata. Siate scandinavi, più che italiani”. Aggiungendo – forse con una caduta di stile – che “se porterete a casa una medaglia, sarò contento. Nel caso fossero più di una, stapperò lo champagne”.
GLI ATLETI DELLA SQUADRA OLIMPICA E PARALIMPICA DI LONDRA 2012
RS:X Femminile (tecnico Paolo Ghione) – Alessandra Sensini (CC Aniene)
RS:X Maschile (tecnico Adriano Stella) – Federico Esposito (Fiamme Oro)
470 Femminile (tecnico Gigi Picciau) – Giulia Conti / Giovanna Micol (CC Aniene)
470 Maschile (tecnici Luca De Pedrini, Valentin Mankin) – Gabrio Zandonà (CV Marina Militare) / Pietro Zucchetti (Fiamme Gialle)
Laser Radial (tecnico Francesco Caricato) – Francesca Clapcich (CV Marina Militare)
Laser Standard (tecnico Egon Vigna) – Michele Regolo (Fiamme Gialle)
49er (tecnici Luca De Pedrini, Valentin Mankin) – Giuseppe Angilella (CC Roggero di Lauria) / Gianfranco Sibello (Fiamme Gialle)
Finn (tecnico Luca Devoti) – Filippo Baldassari (Fiamme Gialle)
2.4 mR (tecnico Filippo Maretti) – Fabrizio Olmi (AV Alto Sebino)
Skud 18 (tecnico Giulio Comboni) – Marco Gualandris (AV Alto Sebino) / Marta Zanetti (CV Alto Adriatico)
Sonar (tecnico Beppe Devoti) – Antonio Squizzato (SC Garda Salò) / Massimo Dighe (Fiamme Azzurre) / Paola Protopapa (CC Aniene).
Eugenio Ruocco
Ecco alcune foto dei nostri atleti olimpici
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Argomenti: Daily Nautica, Liguria, vela
Tutto cio’ presentato con basso profilo !per la nazionale di calcio invece………………..
Pietro Sibello è alassino e non di Albenga .