Da Palermo a New York in gommone tra i ghiacci: tutto pronto per la “Ice Rib Challenge” di Sergio Davì
Durante la traversata il famoso skipper effettuerà dei prelievi di campioni d'acqua finalizzati a individuare la presenza di microplastiche
Durante la traversata il famoso skipper effettuerà dei prelievi di campioni d'acqua finalizzati a individuare la presenza di microplastiche
Manca ormai pochissimo all’inizio della “Ice Rib Challenge” di Sergio Davì, impresa con la quale lo skipper italiano tenterà di raggiungere New York partendo da Palermo e attraversando le rotte più a nord dell’emisfero. L’attraversata verrà effettuata a bordo del Nautilus Explorer, un gommone Nuova Jolly Prince 38cc di 11 metri, appositamente allestito per affrontare la navigazione oceanica d’avventura e dotato di una coppia di fuoribordo Suzuki DF350A (top di gamma del marchio giapponese).
Il viaggio, mai realizzato con un’imbarcazione da diporto, seguirà un percorso di circa 7.000 miglia nautiche tra Sicilia, Isole Baleari, Spagna, Portogallo, Francia, Regno Unito, Irlanda, Isole Fær Øer, Islanda, Groenlandia, Canada e Stati Uniti, arrivando a latitudini tali da trasformarsi in una vera e propria avventura tra i ghiacci. Una prova che il comandante Davì affronterà grazie alla sua preparazione e all’esperienza maturata in precedenti sfide, prima fra tutte il raid di 4.400 miglia da Palermo a Recife (Brasile) compiuto nel 2017.
Questa incredibile impresa avrà un ulteriore e importante obiettivo, ovvero sensibilizzare l’opinione pubblica alla tutela dell’ambiente marino. Durante la traversata, infatti, lo stesso Davì effettuerà con appositi strumenti forniti dall’IAS-CNR (Istituto per lo studio degli impatti Antropici e Sostenibilità in ambiente marino, che fa capo al Consiglio Nazionale delle Ricerche) dei prelievi di campioni d’acqua (sia nelle acque mediterranee che in quelle oceaniche) finalizzati ad individuare l’eventuale presenza di microplastiche.
Ed è proprio una maggiore sostenibilità in termini ambientali la sfida che i nostri tempi stanno proponendo, in modo tale che ognuno dia il massimo per ridurre gli effetti che le attività umane hanno sulla natura. Suzuki segue da sempre questo principio e, grazie alla sua tecnologia all’avanguardia, riduce notevolmente l’impatto dell’attività diportistica sull’ambiente marino.
Il suo sistema a combustione magra “Suzuki Lean Burn“, adottato su gran parte della propria gamma, compresi i due fuoribordo Suzuki DF350A, garantisce consumi ridotti del 16% rispetto a un motore privo di questo sistema e quindi anche un livello di emissioni altrettanto ridotto. Una soluzione innovativa che permetterà a Davì di arrivare lontano, dato che consumare meno significa anche aumentare l’autonomia della sua imbarcazione, sottolineando l’approccio etico con il quale il raid è stato concepito.
Argomenti: ambiente-&-sostenibilità, Daily Nautica, suzuki