Lombardia e Friuli “capitali della nautica”: in Italia crescono valore aggiunto e addetti
Commissionata da Ucina alla fondazione Symbola, la ricerca "Le Capitali della Nautica" evidenzia la capacità di ristrutturazione e rigenerazione del settore
Commissionata da Ucina alla fondazione Symbola, la ricerca "Le Capitali della Nautica" evidenzia la capacità di ristrutturazione e rigenerazione del settore
A Santa Margherita Ligure, nell’ambito della Convention Satec, UCINA Confindustria Nautica ha presentato la ricerca “Le Capitali della Nautica“. Commissionata dall’associazione alla fondazione Symbola, la ricerca ha mostrato una crescita dell’8,9% del valore aggiunto e dell’1,9% degli addetti della filiera nautica nell’ultimo triennio, evidenziando la capacità di ristrutturazione e rigenerazione del settore e come i moltiplicatori della filiera siano attualmente pari a 7,1 per il valore aggiunto e 9,6 per gli addetti.
Entrando nel dettaglio, nel settore della cantieristica il valore aggiunto è aumentato del 15,2%, mentre la crescita relativa all’economia italiana in generale si è fermata al +6,1%. L’industria nautica si conferma quindi leva di sviluppo per l’occupazione italiana con 183.624 addetti, di cui 17.245 nella costruzione, 105.549 nella subfornitura ai cantieri e nella componentistica, 39.870 nelle riparazioni, refit e servizi e 20.961 nel turismo e nel commercio.
“L’Italia -ha dichiarato Alessandro Plateroti, vice direttore de Il Sole 24 Ore- non può considerarsi una variabile indipendente rispetto al contesto europeo. Per continuare a crescere dobbiamo sostenere le nostre eccellenze, come la nautica, e avere un approccio di sistema e di politica industriale. Non dobbiamo dimenticare che per chi ha le produzioni e sa produrre valore, il mercato c’è”.
“Viviamo in un Paese -ha aggiunto Antonio Macaluso, editorialista del Corriere della Sera- dove la nautica continua ad essere percepita come un mondo per pochi. Questo è dovuto in parte ad una classe politica che in passato ha demonizzato il settore e, poi, da un problema di cultura generale. Su questo è necessario lavorare, anche attraverso i volti di chi, col proprio lavoro, ha portato l’industria italiana della nautica ai vertici mondiali”.
Il direttore della fondazione Symbola, Domenico Sturabotti, ha poi presentato i dati della ricerca, sottolineando quanto sia ramificata la relazione del settore nautico con il resto dell’economia italiana. Per quanto riguarda le “capitali della nautica”, si aggiudica il primo posto per valore aggiunto la Lombardia con 2 miliardi e 208 milioni di euro, superando il Veneto (che scala diverse posizioni). Anche il Piemonte perde terreno e dal secondo posto nel 2015 scende al quinto.
Inoltre, se si prende in considerazione la quota percentuale rispetto al totale del valore aggiunto di ciascuna regione, si può notare come al primo posto vi sia il Friuli Venezia Giulia (con il 2,13%), seguito dalla Liguria e dalle Marche. Nella classifica del segmento cantieristica si vede poi La Spezia sorpassare Lucca (distretto di Viareggio) e Torino aggiudicarsi la terza posizione. L’importanza delle riparazioni navali nell’economia provinciale, invece, mostra ancora una volta la leadership di La Spezia su Lucca, mentre la Toscana meridionale (provincia di Grosseto) precede Genova.
“Lo studio mostrato oggi in occasione della Convention Satec 2019 -ha dichiarato Saverio Cecchi, neopresidente di Ucina- è la prima parte di un lavoro che sarà presentato al 59° Salone Nautico di Genova, dal 19 al 24 settembre. Ci sono alcuni dati, in particolare, che mi preme sottolineare. I sei codici ATECO direttamente afferenti alle attività economiche della nautica coinvolgono attività economiche di altre 220 categorie ATECO sulle 920 del totale dell’economia nazionale. Mentre, nell’ultimo triennio, l’economia italiana è cresciuta del 3%, l’industria nautica da diporto segna un +9%. Questi dati evidenziano il peso del nostro settore per l’economia italiana, per il quale chiediamo rispetto alla politica e al mondo della comunicazione”.
Un valore, quello della nautica, che dovrebbe essere percepito anche a livello europeo. A tal proposito, alla domanda se non vi sia un distacco talvolta netto ed evidente della Commissione Europea dai cittadini e dai territori, l’onorevole al Parlamento Europeo Marco Campomenosi ha risposto che “il confronto, seppur difficile, è continuo”. E, riguardo alla questione delle gare Bolkenstein per i porti turistici, ha confermato l’impegno affinché venga valutata la diversità tra la fornitura di servizi e la costruzione di porti turistici.
“Genova -ha affermato in collegamento video il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti– ospita il salone più importante del Mediterraneo e uno dei più importanti al mondo. La nostra città, e la Liguria in generale, rappresentano lo scenario più adatto per sviluppare una cultura della navigazione e una grande offerta attorno al Salone Nautico. Questo è ciò che intendiamo fare per confermarci la città della nautica”.
In occasione della convention, è stato inoltre presentato il “Manuale di Diritto della Navigazione da diporto” del comandante Aniello Raiola, già adottato da due università e dall’Accademia Navale di Livorno. Il testo è sponsorizzato da Ucina ed edito da Pacini Giuridica.
Foto esclusive di Liguria Nautica non riproducibili
Argomenti: Daily Nautica, economia-&-finanza