Sbarca nel Tigullio il progetto “#Batti5, un mare di plastica”: parte dai bambini la lotta per la tutela dell’ambiente
Più di 200 i bambini di diverse scuole della Riviera da Santa Margherita a Casarza Ligure saranno impegnati a partire da lunedì prossimo nel progetto educativo di Worldrise per dire no in modo concreto a un mare di plastica
Più di 200 i bambini di diverse scuole della Riviera da Santa Margherita a Casarza Ligure saranno impegnati a partire da lunedì prossimo nel progetto educativo di Worldrise per dire no in modo concreto a un mare di plastica
“Tutela del pianeta”, “salvaguardia dell’ambiente marino”, “mare di plastica” sono espressioni che sono entrate da qualche tempo nel linguaggio di tutti giorni, spingendo molte persone a cambiare il proprio stile di vita e ad assumere comportamenti sempre più responsabili e consapevoli. Tanti però sono ancora insensibili e non comprendono come certe problematiche legate all’inquinamento del pianeta e soprattutto dei mari, riguardino anche loro.
Allora ci possono pensare i bambini a lanciare questo importante messaggio per sensibilizzare più persone. Ma in che modo? Con un’educazione alla tutela dell’ambiente maturata fin da piccoli attraverso progetti educativi e al tempo stesso creativi come “#Batti5, un mare di plastica: la soluzione siamo noi” ideato da Worldrise. Liguria Nautica ha intervistato la coordinatrice di questa associazione in vista della prossima tappa dell’iniziativa nel Tigullio.
Woldrise è una onlus italiana ideata da giovani per i giovani, che sviluppa progetti di conservazione e di valorizzazione dell’ambiente marino attraverso un percorso di sensibilizzazione e creatività rivolto alle nuove generazioni, in particolar modo ai bambini delle scuole.
Sono già 1218 i bambini in tutta Italia, tra elementari e medie, che hanno aderito al progetto e 238 saranno i bambini coinvolti in alcune scuole del Tigullio entro la prima metà di giugno, grazie anche alla collaborazione del Rotary Club Chiavari Tigullio, “che ha voluto fortemente questo progetto nel territorio” , spiega a Liguria Nautica Silvia Olivieri, coordinatrice di Worldrise e biologa marina.
Gli studenti coinvolti saranno per primi quelli di Santa Margherita Ligure il 13-14 maggio, poi quelli di Casarza Ligure (15-16 maggio), Chiavari (29 maggio) e a giugno quelli di San Lorenzo della Costa (4-5 giugno) e Castiglione Chiavarese (10-11 giugno).
Il progetto si articola in tre fasi : il primo step è una lezione interattiva a scuola tenuta da Worldrise, in cui si mostra ai bambini i danni agli animali causati dalla plastica ma soprattutto si forniscono suggerimenti pratici per affrontare il problema nella vita quotidiana, in modo che anche loro possano nel loro piccolo contribuire “seguendo le 5 R, riduci, riutilizza, ricicla, raccogli, racconta, che sono alla base della nostra iniziativa”, sottolinea Olivieri.
La parte fondamentale del progetto è quella della raccolta e della pulizia in spiaggia fatta dai ragazzi (fase 2) perché si rendono conto di quanto siano inquinate le spiagge, quanti rifiuti di plastica di diverso tipo le invadano. Ma soprattutto imparano divertendosi in una sorta di gara tra classi a chi raccoglie più plastica e più in fretta. I rifiuti di plastica vengono poi contati e catalogati dagli operatori di Worldrise assieme ai ragazzi con apposite schede.
La terza fase è quella dell’arte: in classe i ragazzi lavoreranno con la loro fantasia su pannelli educativi forniti dall’associazione, che rappresentano figure di animali marini che i ragazzi decoreranno con i frammenti di plastica raccolti, dando vita a dei veri e propri mosaici colorati. Il laboratorio artistico in cui la plastica, grazie ai piccoli, si trasforma in arte, ha l’obiettivo di trasmettere il messaggio di sensibilizzazione agli adulti sul problema. “Infatti -conclude Olivieri – alcuni di questi pannelli verranno esposti nelle spiagge con il consenso dei comuni”, racconta Olivieri –
Wordlrise è nata nel 2013 da un’idea di Mariasole Bianco ,presidentessa e fondatrice dell’associazione. Dopo la specializzazione in Gestione delle Aree Marine Protette in Australia, ha deciso di mettere in pratica le competenze acquisite all’estero. Insieme a lei ci sono altri giovani provenienti da diverse discipline professionali, che hanno unito le proprie forze e abilità mettendole a disposizione dell’organizzazione.
Argomenti: ambiente-&-sostenibilità, Daily Nautica