Venerdì 3 aprile alle 12.00 presso la Galleria delle Esposizioni del Galata Museo del Mare inaugura la mostra “A Macchia d’olio. La ripresa della vita dopo un disastro ambientale”. L’esposizione che fa parte del progetto internazionale 4SEAS, partendo dal disastro ambientale prodotto dallo scoppio della petroliera Haven – avvenuto l’11 aprile 1991 a quattro miglia del porto petroli di Genova Voltri – attraverso filmati, plastici, pannelli, strumenti scientifici e laboratori didattici, propone una riflessione sui temi dell’inquinamento marino, dei disastri ambientali e del ruolo della scienza nella bonifica e nella conversione.
All’inaugurazione saranno presenti alcune classi dell’ Istituto Nautico San Giorgio. La mostra è dedicata in particolare agli studenti delle scuole secondarie, perchè l’intento è proprio quello di tradurre concetti tecnico-scientifici in un linguaggio accessibile ai giovani, per concretizzare un interessante esperimento di divulgazione socio-scientifica.
La mostra è curata dalla sezione scientifica del MuMa Istituzioni Musei del Mare e della Navigazione in collaborazione con Arpal, Muvita Science Centre – Provincia di Genova, Comune di Arenzano, Rimorchiatori Riuniti spa, Nucleo Carabinieri Subacquei, Ecolmar Società Italiana per L’Ecologia Marina ed i fotografi Vincenzo Paolillo e Alberto Vanzo.
Il visitatore viene introdotto alla mostra ed invitato a riflettere sulle conseguenze del disastro ambientale, assistendo alla proiezione del filmato girato al momento dello scoppio della petroliera Haven dai Rimorchiatori Riuniti S.p.A. Con l’incendio, al largo del porto petroli di Genova Voltri si alzano in cielo densissime colonne di fumo alte fino a 400 metri, mentre decine di migliaia di tonnellate di greggio fuoriescono dallo scafo dilaniato dalle esplosioni e si riversano in mare, minacciando un tratto di costa di circa venti chilometri. Pannelli didattici esplicano la dinamica del più grave disastro avvenuto nel Mediterraneo, mentre due plastici ricostruiscono il posizionamento della nave in mare.
La seconda sezione della mostra è dedicata alla delicata fase di bonifica: pannelli e strumenti didattici testimoniano le conseguenze di tale tragedia, che se pur limitate grazie a una tempestiva ed efficiente gestione dell’emergenza, non si sono ancora del tutto esaurite.
L’intervento di bonifica sul relitto principale della Haven rappresenta un’importantissima esperienza pilota a livello mediterraneo e internazionale, in quanto si pone come modello per la messa in sicurezza di altri relitti. È la prima volta in assoluto che viene progettata la bonifica di un relitto nelle acque del Mediterraneo.
La terza e quarta sezione della mostra sono dedicate alla simulazione di bonifica di una chiazza di petrolio in mare utilizzando i disperdenti e alle attività di monitoraggio finalizzate a verificare e misurare i possibili impatti ambientali. I partecipanti al laboratorio osservano come la bonifica deve essere valutata attentamente da esperti per non inquinare il mare con altre sostanze inquinanti. Successivamente vengono illustrate le modalità di monitoraggio di tipo chimico – biologico.
Il visitatore può inoltre ammirare le foto subacquee scattate di recente sulla Haven per mostrare come si presenta oggi: un relitto colonizzato da organismi marini di ogni genere e specie con effetti di luci e colori sorprendenti.
Le ultime due sezioni – cinque e sei – pongono l’attenzione sulla consapevolezza dei giovani e sulla loro relazione con il mare e in generale con l’ambiente marino. Mentre “Classe 1991 – nati sotto il segno della Haven” ( regia di Cristiano Palozzi e Antonella Sica Genova Film Festival ), documentario realizzato appositamente per la mostra, racconta le considerazioni dei giovani abitanti di Arenzano nelle cui acque antistanti è scoppiata la petroliera Haven, un pannello didattico evidenzia le azioni positive da attuare per diventare un cittadino consapevole della sostenibilità dell’ambiente. Il film ha il patrocinio del Festival Internazionale del Reportage Ambientale (FIDRA) che verrà organizzato nella cittadina rivierasca da Comune di Arenzano, Genova Film Festival e Muvita. L’esposizione si chiude con l’illustrazione dei risultati ottenuti dal gruppo di lavoro che ha realizzato l’esposizione. Grazie alla ricerca condotta sulle aree marine protette in mostra, è possibili apprendere le funzioni principali di questi ambienti e i rimedi possibili contro l’inquinamento marino.
Il progetto 4SEAS fa parte del Settimo Programma Quadro della Commissione Europea (2007-2013) ed è realizzato in collaborazione con enti di ricerca italiani (Galata – Museo del Mare di Genova, Consiglio Nazionale delle Ricerche IEIIT di Genova), enti inglesi (National History Museum di Londra), polacchi (Istituto della pesca del Mare di Gdynia/Danzica) e ucraini (Istituto di Biologia dei Mari del Sud e Acquario Marino di Sebastopoli).
Argomenti: Daily Nautica, mare