America's Cup: Oracle fa 8-8, la Coppa si deciderà nella regata del secolo, DIRETTA VIDEO su Liguria Nautica
Clamoroso 8-8 di Oracle nella Baia di San Francisco: dalle 22 italiane, in diretta su Liguria Nautica, la regata del "There is no second"
Clamoroso 8-8 di Oracle nella Baia di San Francisco: dalle 22 italiane, in diretta su Liguria Nautica, la regata del "There is no second"
Alla fine l’inimmaginabile è successo: Oracle Team USA ha pareggiato i conti e adesso l’America’s Cup match vive sull’8-8 una tensione mai vista nell’intera storia della manifestazione. La Coppa America verrà quindi assegnata con una regata secca da infarto, la famosa regata del “There is no second”, questa sera dalle 22 italiane: this is America’s Cup guys, non ci sono prigionieri ma solo vinti e vincitori. Team New Zealand si sta sciogliendo come neve al sole e sembra ormai palese che il bravo Dean Barker non riesca a sopportare la pressione enorme di questo duello infinito senza esclusione di colpi.
Guarda la diretta su Liguria Nautica a partire dalle 22 italiane:
Race 17:
Nelle ultime due regate della serie Oracle è sembrato impressionante sotto il profilo delle performance e tatticamente spietato. Nella partenza di race 17 New Zealand prova a essere aggressivo e prende il sottovento a USA, ma James Spithill sguscia via liberandosi dalla marcatura e a quel punto da una lezione incredibile al suo rivale: lo blocca da sottovento e orza talmente tanto da mandare la barca kiwi in stallo. New Zealand non governa e sbatte per tre volte contro Oracle beccandosi ben due penalità in partenza: regata finita e USA che vola a prendere l’ennesimo punto della serie. Tutta da rivedere la sequenza del contatto in partenza, con Ben Ainslie che prima urla ripetutamente “Go away, go away” ai neozelandesi, poi manda letteralmente a quel paese Dean Barker che continua a sbattacchiare sulla fiancata di Oracle.
New Zealand parte forte consapevole di avere l’ultimo match point da giocarsi prima che la rimonta USA sia completata. Barker tiene il sottovento e gira la prima boa con appena 2 secondi di vantaggio, riuscendo però a guadagnare lentamente in poppa. Alla boa Oracle splitta andando a sinistra mentre su New Zealand la preoccupazione principale sembra quella di tenere la destra del campo per avere la precedenza sull’incrocio. Le due barche virano in contemporanea e si presentano all’incrocio Oracle mure a sinistra, indietro di appena 50 mt, e New Zealand mure a dritta. A questo punto il tattico kiwi Ray Davies fa una delle chiamate più controverse della storia dell’America’s Cup: piuttosto che incrociare davanti e lasciare a USA la destra chiama una lee bow, tecnicamente una virata sulla prua dell’avversario. La lee bow deve essere eseguita virando appena sottovento la prua dell’avversario, quindi piuttosto a contatto, disturbandogli il vento con i rifiuti in uscita così da costringerlo a virare. In teoria una manovra tatticamente corretta in quel momento. A bordo di New Zealand però sono terrorizzati dall’eventuale poggiatona di Spithill per posizionarsi a destra, ed eseguono la lee bow in anticipo, troppo sottovento. I rifiuti di New Zealand così non sono efficaci e Oracle la svernicia di bolina a 32 nodi, assestando un colpo psicologicamente da KO. La regata dopo il sorpasso non ha storia, con i kiwi che vagano per il campo di regata come un pugile suonato, accumulando distacco su distacco.
Dean Barker e Ray Davies sembrano ormai cotti, mentre dall’altra parte James Spithil azzanna al collo in partenza e super Big Ben Ainslie è implacabile alla tattica con l’aiuto dello stratega Tom Slingsby. Oracle è ormai nettamente più veloce di bolina, mentre di poppa New Zealand sembra tenere il passo senza patemi. Il destino dell’America’s Cup più discussa e drammatica nella storia di questo sport si deciderà quindi in una regata dai contorni epici, dove è probabile che in pre partenza ne succederanno di tutti i colori. Chi parte davanti avrà un buon vantaggio sul campo stretto della SF Bay: ma se dovessero essere gli americani a inseguire, le loro migliori prestazioni in bolina potrebbero ribaltare la situazione.
Proviamo a immedesimarci nello skipper neozelandese Dean Barker. Nel 2000, quando era appena un ragazzo, il suo maestro Russel Coutts gli affidò il timone nell’ultima regata della finale contro Luna Rossa, un passaggio di consegne ideale. Quello stesso maestro, al soldo di Alinghi, venne a strappare al popolo neozelandese a al talentuoso Barker la vecchia brocca nel 2004. Oggi Dean Barker ritrova ancora Russel Coutts, ma come capo di Oracle quindi considerato dal popolo neozelandese come un traditore. Dean era in vantaggio per 8-1, e stasera dovrà giocarsi la regata decisiva sull’8-8 con la paura di essere ricordato come il timoniere che perse la Coppa dilapidando un vantaggio enorme. Il tutto con un’ intera nazione incollata davanti ai teleschermi, e dovendo fare i conti con l’ombra del cattivo maestro Russel Coutts che, dal gommone di Oracle, mostra il suo ghigno da schiaffi. This is America’s Cup guys. Il giorno della verità è appena cominciato, quando calerà il sole ci saranno solo vinti e vincitori.
Mauro Giuffrè
Argomenti: ambiente-&-sostenibilità, Daily Nautica, foto-&-video, vela