14 febbraio 2017

Assicurazioni Marittime: vediamoci chiaro per scegliere al meglio

14 febbraio 2017

l’argomento può essere complesso e non esiste, almeno in termini assoluti, né la polizza migliore né la compagnia più efficiente da scegliere a priori.

Assicurazioni Marittime: vediamoci chiaro per scegliere al meglio

l’argomento può essere complesso e non esiste, almeno in termini assoluti, né la polizza migliore né la compagnia più efficiente da scegliere a priori.

3 minuti di lettura

Spesso, alcuni lettori ci scrivono per avere dei consigli in merito alle assicurazioni marittime, alle compagnie “migliori” o sulle coperture più “efficienti” per assicurare la propria unità.

Chiaramente, l’argomento può essere complesso e non esiste, almeno in termini assoluti, né la polizza migliore né la compagnia più efficiente da scegliere a priori.

Escludendo, perché obbligatoria, la copertura per la responsabilità civile, il focus non può che dedicarsi anzitutto alle coperture Corpi e Macchine (H&M) e alle garanzie accessorie.

Il principale modello di polizza proposto per il mercato italiano, nel caso di garanzia «massima» o «pieno rischio», si basa sul concetto comunemente definito “all risk”.

Sulla base del suddetto modello, possono essere identificati tre distinti livelli di garanzia:

“Garanzia C” o Minima → si tratta dalla garanzia base e copre solo la perdita totale e l’abbandono in conseguenza di qualsiasi avvenimento, fatti salvi i casi di furto, rapina e pirateria;

“Garanzia B” o Ridotta → è la garanzia intermedia. Copre la perdita totale e l’abbandono in seguito a qualsiasi avvenimento; i danni parziali, invece, sono coperti in caso di incendio, esplosione, scoppio, fulmine, furto, rapina e pirateria;

“Garanzia A” o Massima → la garanzia si presenta nella sua massima estensione e copre la perdita totale e l’abbandono dell’unità in seguito a qualsiasi avvenimento, mentre, per quanto concerne l’assicurazione dei danni parziali, essa viene prestata nei seguenti termini:

  • I danni allo scafo per qualsiasi avvenimento;
  • I danni all’apparato motore (a seguito di: incendio, incaglio, urti, collisioni);
  • I danni alle vele (rottura dell’albero, manovre fisse, urti e collisioni con altra imbarcazione).

Ciò detto, dovranno, comunque, essere tenute in considerazione le esclusioni contrattuali, specifiche clausole in generale e, naturalmente, la presenza di eventuali franchigie.

In aggiunta, esistono altresì delle estensioni di garanzia che si possono individuare nell’uso dell’unità (Locazione, Noleggio, Regate Veliche) e in specifiche coperture, tra cui:

  • Valore Stimato;
  • Trasferimenti Terrestri;
  • Alluvioni/Inondazioni;
  • Guerre e Atti Vandalici;
  • Rinuncia alla Rivalsa;
  • Effetti Personali;
  • Danni Apparato Motore;
  • Acque non Protette.

Su questi ultimi punti, è anche importante capire quale criterio selezionare in merito al Valore Assicurato. Vi sono infatti due opzioni: Valore commerciale o Valore stimato.

Nel caso si parli di Valore stimato, la dichiarazione di valore contenuta nella polizza si presume equivalente a stima, in questo caso viene solitamente affidata al perito navale la determinazione del valore dell’imbarcazione, attraverso una perizia estimativa, valutando anche lo stato di uso e manutenzione.

In questo caso, la compagnia assicurativa sarà tenuta a liquidare l’importo equivalente alla stima effettuata dal perito, in caso di perdita totale.

È inutile dire che questa scelta può evitare eventuali contenziosi, in merito alla determinazione del valore dell’unità, permettendo anche di mantenere, a livello assicurativo, un teorico e costante valore dell’unità negli anni.

Nel caso si opti invece per il Valore commerciale, in caso di perdita totale, verrà computato e valutato, sempre dal perito, il valore dell’unità, ma al momento del sinistro.

Daniele Motta
Perito e Consulente Navale

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