18 settembre 2014

Baglietto-Azimut: c'è la trattativa per fare una nuova UCINA?

18 settembre 2014

Sarebbe in corso una trattativa tra Beniamino Gavio, Baglietto, e Paolo Vitelli, gruppo Azimut/Benetti, per la formazione di un nuovo organismo di categoria che guardi anche a importanti partner europei. Un accordo che rischia di collocare Genova in un ruolo definitivamente subalterno nel panorama della grande nautica

Sarebbe in corso una trattativa tra Beniamino Gavio, Baglietto, e Paolo Vitelli, gruppo Azimut/Benetti, per la formazione di un nuovo organismo di categoria che guardi anche a importanti partner europei. Un accordo che rischia di collocare Genova in un ruolo definitivamente subalterno nel panorama della grande nautica

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La notizia, lanciata da themeditelegraph.com, merita di essere approfondita ma fino a quando non vi sarà ufficialità va comunque presa con prudenza. Sarebbe in corso una trattativa tra Beniamino Gavio, Baglietto, e Paolo Vitelli, gruppo Azimut/Benetti, per la formazione di un nuovo organismo di categoria, alternativo ad UCINA, che guardi anche a importanti partner europei.

 

La trattativa, segreta, sarebbe avvenuta nei giorni del Salone di Cannes e pare siano stati della partita anche il gruppo inglese Sunseeker e i francesi di Beneteau. Va da se che un’associazione europea alla quale partecipino insieme ad aziende italiane simili colossi stranieri del settore sarebbe più che un’antagonista di UCINA. Baglietto è già fuori da Confindustria Nautica da questa primavera, Azimut/Benetti è ancora dentro ma in forte conflitto tanto da avere annunciato l’uscita dal Salone Nautico di Genova 2014.

 

Indipendentemente da come andrà a finire, il timore è che ancora una volta a farne le spese potrebbe essere la nautica italiana, con grandi aziende che sviluppano le loro strategie sempre più lontano dal nostro paese. La paura è che Genova venga definitivamente collocata in un ruolo subalterno nel panorama della grande nautica internazionale. C’è la certezza che le tipiche beghe politiche all’italiana, fatte di correnti e correntine, possano dare il definitivo colpo di grazia a un settore che già respira a fatica. Le aziende e i grandi imprenditori, Marchionne docet, fanno i loro interessi, fatti di bilanci, ma chi fa quelli dell’Italia?

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