03 maggio 2013

Briatore rinviato a giudizio per il Force Blue

03 maggio 2013

L'accusa dei pm genovesi, recapitata anche ai vertici della Autumn Sailing LTD, è di avere evaso l'IVA e non avere pagato le accise sul carburante

L'accusa dei pm genovesi, recapitata anche ai vertici della Autumn Sailing LTD, è di avere evaso l'IVA e non avere pagato le accise sul carburante

2 minuti di lettura

Non si può certo dire che un personaggio come Flavio Briatore faccia bene all’immagine della nautica italiana:  l’imprenditore piemontese  è accusato di aver evaso accise sul carburante e Iva relative all’utilizzo del megayacht di 62 metri Force Blue, sequestrato nel maggio del 2010 alla Spezia, e per queste accuse è stato chiesto il rinvio a giudizio.

 

La richiesta è partita dai pm della procura di Genova Walter Cotugno e Patrizia Petruzziello, ed è stata recapitata anche  ai vertici della Autumn Sailing Ltd, la società che ha in gestione il megayacht di 63 metri Force Blue: in particolare tra i dirigenti della società sono coinvolti Maria Pia De Fusco, 48 anni, amministratore unico della Autumn Sailing Ltd dall’aprile del 2006 al febbraio del 2008, Ferdinando Tarquini, 42 anni, comandante del “Force Blue”, Dominique Warluzel, 55 anni, amministratore unico dell’Autmun Sailing Ltd dal febbraio del 2008 e Laurence Eckle Teyssedou, 44 anni, amministratrice di fatto della Autumn Sailing Ltd. Tutti e quattro sono accusati delle violazioni del Testo unico delle leggi doganali e del Testo unico Iva.

 

Secondo quanto avanzato dai pm genovesi Briatore avrebbe evaso l’IVA per un totale di 3.6 milioni di euro, e si sarebbe sottratto al pagamento di un milione e 480 mila euro delle accise sul carburante. Il Force Blue di Briatore è registrato alle Isole Cayman, uno dei più noti paradisi fiscali.

 

M.G.

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3 commenti

  1. Marco says:

    Bravi, facciamone scappare unaltro.
    Ma è normale che l’Italia sia completamente circondata Da mare e da stupidi governanti che fanno scappare le barche?
    Non sarebbe meglio agevolare chi potrebbe generare introiti a noi italiani e del settore diventando noi paradiso fiscale?

  2. Gianni says:

    Cara Liguria Nautica, quando pubblichi una notizia dovrebbe esserci almeno una parvenza di ragionamento. Questa sembra solo l’ennesima invettiva contro il ricco evasore. Il Force Blue è registrato alle Isole Cayman e quindi non deve pagare l’IVA. Il carburante detassato viene erogato ad una inbarcazione commerciale alla presenza della GdF in funzione del contratto di noleggio o di lavoro. Eventuali contestazioni dovrebbero essere fatte al momento dell’ingresso della nave nelle acque della comunità europea. Sequestrare una nave con tali argomenti e tale chiasso è stato visto all’estero come un atto di pirateria ed ha avuto come risultato lo svuotamento dei nostri marina. Il chè mi sembra fondamentalmente stupido. Non capisco tutto questo accanimento contro la nautica che è il sistema più efficace in assoluto per togliere un po’ di soldi ai ricchi. Non ci si rende conto di quante famiglie possono vivere con il giro d’affari creato da una barca come il Force Blue!

  3. giorgio says:

    Caro Briatore, non potevi accontentarti di una barca più piccola e pagare come tutti noi umani se poi sei costretto a fare questi giochini?
    Poi un 62 metri non sei nemmeno capace di condurlo….. che soddisfazione ci provi?