Chi assicura le grandi navi? La nostra intervista a Francesco Ferrari di First P&I
Un focus interessante su un argomento complesso e spesso poco trattato: la copertura assicurativa sulle navi, ne abbiamo parlato con un addetto ai lavori come Francesco Ferrari
Un focus interessante su un argomento complesso e spesso poco trattato: la copertura assicurativa sulle navi, ne abbiamo parlato con un addetto ai lavori come Francesco Ferrari
Torniamo sul delicato tema delle assicurazioni per affrontare un aspetto interessante ma al tempo stesso complesso, la copertura assicurativa sulle navi. Il nostro Perito Daniele Motta ha intervistato per Liguria Nautica Francesco Ferrari di First P&I Genova, per andare a saperne di più su questa realtà e scoprire la complessità di queste pratiche.
DM – Dr. Ferrari cosa sono i P&I e di cosa si occupano?
FF – I P.& I. Club sono associazioni mutualistiche altamente specializzate nell’offrire coperture assicurative della responsabilità civile armatoriale, ovvero, dell’utilizzatore, nel caso si tratti di noleggio nave. Originariamente le coperture offerte potevano distinguersi in due grandi categorie. Da un lato la c.d. Protection, riguardante l’esercizio della nave, e dall’altro, la c.d. Indemnity, connessa, invece, al suo utilizzo commerciale.
Il progressivo ampliamento e la eterogeneità delle garanzie che vengono prestate dai P. & I. Club, ha, di fatto, portato alla scomparsa di questa tradizionale distinzione. Oggi, tra le principali coperture fornite dai Club, possiamo ricordare le ipotesi di: urto tra navi danni a oggetti fissi e mobili, malattia/infortunio/morte dei membri dell’equipaggio, responsabilità nei confronti dei passeggeri e di altre persone trasportate a bordo, danni alla proprietà avaria comune assistenza e salvataggio, quarantena, responsabilità per perdita o avaria delle merci trasportate, inquinamento, deviazione, clandestini e rifugiati, multe, ammende, sanzioni, spese legali e di difesa.
DM – First P&I è la sua creatura, può raccontarci un po’ di storia?
FF – La First P&I Broker non è una mia creatura. E’ semplicemente la prosecuzione del cammino che mio padre, Pierluigi Ferrari, ha iniziato più cinquant’anni fa. E’ stato il primo ad introdurre in Italia questa grande realtà assicurativa. E’ stato davvero il primo broker ad offrire alla nostra grande tradizione armatoriale quelle allora sconosciute coperture assicurative che vanno sotto il nome di “Protection & Indemnity”.
Mi piace pensare alla FIRST come una bottega di artigiani, liutai totalmente dedicata e specializzata per offrire agli armatori e ai noleggiatori un servizio personalizzato ed attento alle loro esigenze. Il nostro compito è quello di mettere a disposizione la nostra competenza decennale e dedicarci totalmente al Cliente, per confezionargli, proprio come nelle piccole botteghe di una volta, il miglior prodotto possibile.
Una volta piazzato il rischio, è nostra prioritaria missione seguire i nostri Clienti nella loro attività day by day e dare loro ogni tipo di assistenza e di consulenza in caso di sinistri e di problemi, questioni di ordine contrattuale che abbiano a dovere affrontare. E’ il c.d. “claims’ handling”, un servizio di assistenza molto gradito alla nostra Clientela.
DM – I P&I, abbastanza recentemente, sono entrati anche nel business del grande diporto. Cosa può offrire in questo senso, all’armatore, il P&I su questo specifico segmento?
FF – Mio padre ha sempre detto: “Chi non ha paura del mare, non conosce il mare”.
Anche se in Italia l’obbligo di assicurazione RC vige soltanto per le unità inferiori a 25 TLS (ex legge 990) e superiori a 300 TLS (direttiva 2009/20/CE), per esperienza, i rischi della navigazione e le responsabilità che potrebbero sorgere in capo agli armatori sono davvero preoccupanti, e molto spesso le assicurazioni italiane non sono in grado di offrire coperture e massimali adeguati.
Di più, pensiamo, ad esempio, alla Convenzione sulla Rimozione dei Relitti (Nairobi, 2007) recentemente entrata in vigore. Questa convenzione obbliga l’armatore di una nave di stazza lorda pari o superiore a 300 tonnellate e che batte la bandiera di uno Stato Parte contraente, o che transiti in acque territoriali di uno Stato contraente, a sottoscrivere un’assicurazione o altra garanzia finanziaria, per coprire la responsabilità̀ finanziaria prevista dalla medesima Convenzione. Chi altro potrebbe offrire questa garanzia se non un assicuratore P. & I.?
DM – In conclusione, da addetto ai lavori, come vede il mercato marittimo da qui a sei mesi?
FF – Purtroppo, ormai è retorica dire che siamo in un periodo di forte crisi e, oserei dire, crisi strutturale. Crisi che ha colpito tutti i settori, incluso il mercato marittimo, senza esclusione di colpi. Tuttavia, l’ultimo trimestre del 2014 e il primo trimestre del 2015 hanno rappresentato uno spiraglio di ripresa e di speranza. Non possiamo far altro che augurarci che questo trend positivo continui, ma è certo che la strada per tornare ai grandi fasti del passato è ancora lunga, molto lunga….
Daniele Motta
Perito e Consulente Navale
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