Ciao Luna Rossa: addio all'America's Cup, è la fine di un'epoca?
Quasi 20 anni di emozioni, iniziati con la vittoria della Louis Vuitton Cup ad Auckland in una finale leggendaria. Si spegne, per il momento, il sogno di Luna Rossa che annuncia l'uscita dall'America's Cup dopo l'ennesima prepotenza di Oracle
Quasi 20 anni di emozioni, iniziati con la vittoria della Louis Vuitton Cup ad Auckland in una finale leggendaria. Si spegne, per il momento, il sogno di Luna Rossa che annuncia l'uscita dall'America's Cup dopo l'ennesima prepotenza di Oracle
Correvano gli anni 1999-2000, l’Italia non conosceva la parola crisi, gli italiani si riscoprivano velisti passando le notti insonni davanti alla TV perché l’America’s Cup, da Auckland, la trasmetteva mamma RAI con il commento tecnico di Mauro Pelaschier e Cino Ricci. Al timone di Luna Rossa, ribattezzata dai kiwi Silver Bullet, c’era il Barone Francesco De Angelis, il tattico era l’olimpionico brasiliano Torben Grael, a prua volavano Paolo Bassani e Max Sirena, alla randa c’era il talento di Pietro D’Alì. Su tutti il vulcanico Patrizio Bertelli, patron del sindacato italiano e marito di Miuccia Prada.
L’Italia della vela sognava, al bar non si parlava solo di calcio ma di strambate, tattica, virate e match race. La penisola da nord a sud, impazziva per la vela, e di li a poco la nautica italiana avrebbe vissuto il suo boom. Migliaia di ragazzi si iscrivevano alle scuole di vela. La finale della Louis Vuitton Cup, che decideva la selezione degli sfidanti, fu pirotecnica: Luna Rossa sconfisse per 5-4 America One di Paul Cayard in una serie di regate memorabili. La vela raggiungeva le prime pagine dei giornali, sportivi e non. Il resto è storia, l’America’s Cup non fu mai conquistata, ma arrivarono altre tre sfide di Luna, altre due finali di Louis Vuitton Cup, l’ultima in ordine cronologico quella di San Francisco, a bordo dei foiling cat di 72 piedi.
Perché Luna Rossa lascia la Coppa senza averla mai conquistata? Perché Patrizio Bertelli abbandona il suo sogno? Lascia perché quando è troppo è troppo. Lascia perché le regole non si possono cambiare in corso d’opera. Cosa ha fatto scatenare la rabbia del patron aretino?
La prossima America’s Cup doveva essere disputata alle Bermuda a bordo di catamarani foiling di 62 piedi. La regola di classe degli AC62 prevede che la modifica debba essere fatta all’unanimità da tutti i team, ma il defender Oracle è riuscito ad aggirare il problema. Adducendo come motivazione una radicale riduzione dei budget necessari alla partecipazione, Oracle ha lanciato la proposta di abbandonare gli AC62 per passare ai meno costosi AC48: un cat quasi monotipo, l’unica parte progettuale che potrà essere variata sono timoni e derive, una novità per la storia ultra centenaria dell’America’s Cup che da sempre ha puntato sulle capacità progettuali dei team.
Oracle però non vuole andare a modificare la regola di classe, la cui variazione deve essere approvata all’unanimità da tutti i team, semplicemente perché la Classe AC62 non verrà mai usata. Oracle vuole cambiare il protocollo e inserire una barca più piccola, con una nuova regola di classe, e per cambiare il protocollo basta la maggioranza degli sfidanti: Artemis, BAR Racing e Team France si sono dichiarati favorevoli, Luna Rossa e Team New Zealand contrari, la modifica è approvata. Mesi di lavoro progettuale sull’AC62 vanno così nell’immondizia, troppo per Patrizio Bertelli, che ha perso i nervi e ha annunciato la decisione shock di lasciare l’America’s Cup.
Decisione che molto probabilmente verrà seguita anche da Emirates Team New Zealand, i due sfidanti più pericolosi escono così di scena lasciando il defender Oracle in una posizione molto comoda. La stessa America’s Cup ne esce stravolta: basterà un budget intorno ai 10-15 milioni di euro per mettere in acqua un AC48: basta pensare che nel 1999-2000, con barche molto meno tecnologiche, Luna Rossa ne spese più del doppio. Ma soprattutto a essere stravolta è la stessa storia dell’America’s Cup: mai si è corso con barche monotipo; l’innovazione progettuale è stata da sempre alla base di questo trofeo e da sempre ha vinto il team che, oltre a essere il più forte in acqua, ha avuto l’innovazione più geniale nel design. Proprio sul progetto Luna Rossa stava puntando tutto, con un design team di grandissimo livello dove erano entrati Mario Caponnetto e Michele Stroligo. Patrizio Bertelli ha dichiarato a La Repubblica che questi mesi di progettazione sull’AC62 sono costati a Team Prada 20 milioni di euro: hai voglia di spiegargli che le nuove barche sono un risparmio di soldi quando questi 20 milioni sono stati spesi per non farne nulla. Dai particolari che sappiamo, Luna Rossa era il team con il più avanzato stato di progettazione sull’AC62, la decisione all’ottica di questi particolari appare quindi condivisibile.
Da quello che emerge il danno è doppio, perché pare salterà la tappa delle AC World Series di Cagliari, oltre a quella in Nuova Zelanda, gli eventi preliminari dovrebbero svolgersi interamente alle Bermuda per andare incontro ai budget ridotti dei team rimasti in gara.
Luna Rossa esce così di scena dopo quasi un ventennio da protagonista in Coppa America, una storia che non si può dimenticare perché ha regalato tantissime emozioni agli appassionati italiani e non. A Patrizio Bertelli va il ringraziamento per avere costruito questa storia e inseguito questo grande sogno. Nella speranza che sia solo un arrivederci.
La foto d’apertura l’abbiamo scattata a Trapani, quando Luna Rossa era all’apice della sua fama e nella cittadina siciliana si svolgevano i Louis Vuitton ACT, un evento di grandissimo spettacolo al quale abbiamo avuto la fortuna di partecipare da molto vicino.
Mauro Giuffrè
Argomenti: Daily Nautica
Grazie , Luna Rossa , per le splendide regate !
Io comunque sarei favorevole ad un ritorno ai mono scafi .
Solo per eprimere il mio rammarico e la mia forte simpatia a Patrizio Bertelli che ci ha regalato la ventennale speranza di poter un giorno essere vincitori della Coppa America.
Mi sento sicuro che ritornerà con Luna Rossa.
Luigi Simon-Ostan
Ciao Luna spero che tu riesca a ritornare presto, ti aspetto.
Troppe cose nel mondo stanno in questi ultimi anni cambiando in peggio. E l’America’s Cup appartiene adesso definitivamente a questo gruppo.
Grazie, Bertelli.
Lei ed il suo impareggiabile team mi avete fatto passare le più belle notti in bianco della mia vita!!!
A presto!!!
Avv. Claudio Borio
Il mito per essere tale ha sempre un inizio e una fine.
Conosco di persona Patrizio Bertelli e sicuramente se le cose restano cosí sarà irremovibile dobbiamo comunque ringraziarlo per quanto ha fatto portando la passione della vela dentro tutti noi
Grazie Patrizio sei GRANDE la coppa America senza luna Rossa non sarà piú la stessa.
Forse oserei dire che con questa mossa Bertelli ha vinto la regata.
Grazie Luna Rossa, grazie Patrizio,grazie PRADA.
Sergio Sacchetti