Caso Concordia: dalle motivazioni della sentenza nuovi dettagli di quel 12 Gennaio 2012
Le motivazioni della sentenza confermano che la Concordia era in ordine sotto il profilo sicurezza
Le motivazioni della sentenza confermano che la Concordia era in ordine sotto il profilo sicurezza
Dagli atti del processo sul caso Concordia, ben 553 pagine, emergerebbero cosi i contenuti della sentenza del Tribunale di Grosseto, già pronunciata lo scorso febbraio, nei confronti di Francesco Schettino e della società Costa Crociere S.p.A.
I giudici vanno a confermare quella che già da tempo era stata additata come la causa scatenante che ha “condannato” ad una morte tragica le 32 vittime:
Una gestione dell’emergenza priva di “perizia e diligenza” fatta di “ordini a raffica” e di “annunci degli altoparlanti che ambivano a tranquillizzare ma che erano “credibili come Pinocchio”…
Da questi stessi esiti, se ne aggiungo altri, non certo meno importanti relativi al grande (e vitale) fattore sicurezza: la Concordia “era pienamente conforme alle prescrizioni, sotto il profilo del funzionamento e dell’efficienza dei sistemi di sicurezza”.
Cosa da non poco, se solo si pensa al grande polverone alzato da Report nella puntata dedicata al caso Concordia dello scorso 10 ottobre 2014, dove, senza fronzoli e giri di parole, si puntò il dito contro il R.I.N.A. e la stessa Fincantieri, rispettivamente Registro di Classifica competente e Costruttore dell’Unità.
Superflui possono essere certamente ulteriori commenti sulla vicenda Schettino, sul quale e francamente si è parlato a sufficienza. Tuttavia c’è giustamente da chiedersi, non prima di sottolineare le assodate responsabilità proprie di un Comandante, di come si sia potuto eclissare in maniera così palese sulle attività e doveri-responsabilità degli altri membri dello stato maggiore di coperta, il quale tra l’altro, non era certo composto da 3 o 4 ufficiali…
Una cosa pero è certa. Questo sinistro, come nel passato lo sono stati quelli dell’Andrea Doria e, ancora prima, quello del Titanic, darà e produrrà certamente nuove modifiche, regolamenti e best practise, atte al miglioramento e allo sviluppo del sistema marittimo; peccato che al contrario di come accade nel resto del mondo, dove vengono studiati ed esaminati anche i mancati sinistri, proprio al fine di implementare la formazione del personale e le pratiche di sicurezza, qui in Italia si sia dovuta invece attendere ( e non è la prima volta) la morte di 32 persone per comprendere, come in questo caso, che certe pratiche possono portare, alla lunga, a tragiche ed irrimediabili conseguenze.
Daniele Motta
Perito e Consulente Navale
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Argomenti: costa concordia
i sembra l* ora di farla finita di menar il can per l aia
Il codice della Navigazione parla chiaro; L UNICO RESPONSABILE A BORDO DELLA NAVE E ‘UNICAMENTE IL COMANDANTE TUTTO IL RESTO E’ PANTOMINA O SCAZRICA BARILI
Giuliano Del Chiaro
Si sono dette e scritte, da tutte le parti – comprese le cosi-dette Autorità -, molte sciocchezze sulla Concordia. Non basterebbe un libro per metterle in evidenza. Viste da uno del mestiere sarebbe opportuno sviscerale e trarne le giuste conseguenze, cum granu salis. Come si suol dire :- ce né per l’asino e per chi lo mena- non si salva NESSUNO. Comunque le motivazioni della sentenza, da quanto quì riportato, hanno centrato il problema
La causa scatenante non è stata la gestione dell’emergenza, ma una pratica (l’inchino sottocosta) di per sé criminale, attuata dai comandanti, promossa dalle compagnie e tollerata dalla Capitaneria di Porto, che non poteva non sapere. Non mi risulta, almeno dai media, che la Procura abbia approfondito questi temi. Tollerare che una nave possa sfiorare la costa e l’imboccatura di un porto a una velocità che richiede alcune miglia per l’arresto è incosciente e, appunto, criminale.
Per me il Comandante Schettino è vittima del sistema; Il procuratore di Livorno fa come ha fatto a suo tempo un molisano che diventò ministro.
Per fortuna De Falco è sparito dalla circolazione, nella MM c’è gente di buon senso.
La Costa Concordia non era, nella sostanza, in regola sotto il profilo della sicurezza. Lo era, in parte, nella forma solo grazie ad artifici che la sentenza ha dolosamente coperto scagionando colpevoli minori. La trasmissione Report è stata molto clemente con gli organi di controllo: non poteva fare di più. Un velo di silenzio su voci relative a fondi neri, stupefacenti e personale ufficioso rimasto nel fondo. Brava la protezione civile ha fatto un bel lavoro pilotando magistralmente gli utili.