CONSIGLI DI BORDO – Incendi in barca, come evitare il peggio?
Dopo il devastante incendio che ha interessato mercoledì 2 yacht a Portosole , Liguria Nautica vi propone un approfondimento sui modi per evitare e combattere gli incendi a bordo.
Dopo il devastante incendio che ha interessato mercoledì 2 yacht a Portosole , Liguria Nautica vi propone un approfondimento sui modi per evitare e combattere gli incendi a bordo.
Il fuoco è da sempre uno dei peggiori pericoli per una barca, che sia una goletta di legno d’epoca, una barca a vela moderna o un superyacht a motore. Sia il legno che i materiali sintetici di cui sono fatte le barche “moderne” (vetroresina soprattutto), infatti, hanno una velocissima capacità di combustione: come si è visto negli incendi avvenuti mercoledì a Portosole (Sanremo), i motoryacht interessati dal grosso incendio, sono bruciati nel giro di pochissimo tempo.
Le statistiche dicono che se scoppia un incendio a bordo di una barca di circa 12-15 metri, l’equipaggio deve contare dai 4 agli 8 minuti per evacuare la barca prima che essa affondi o, ancora peggio, esploda, venendo il fuoco a contatto con i combustibili presenti a bordo (soprattutto, il gasolio del motore). A questo proposito, è fondamentale prima di ogni crociera preparare e mettere in un posto accessibile vicino all’uscita, un “bidone” di sicurezza, una sacca stagna in cui dovranno essere messi almeno:
– i documenti (della barca e dell’equipaggio)
– i cellulari
– dell’acqua e delle barrette energetiche
– dei fuochi di segnalazione
– due coperte di sopravvivenza
– una torcia
– un VHF portatile
Questo contenuto minimo deve considerarsi valido se si naviga prevalentemente lungo costa: più la navigazione è alturiera e impegnativa, più la lista del materiale del bidone di sicurezza si allunga.
Molto spesso le cause degli incendi a bordo di una barca sono di tipo “culinario”: cucinando, gli schizzi di olio e affini possono in pochi secondi scatenare un fuoco difficile da domare. La scelta di quale tipo di cucina installare a bordo e di conseguenza il suo tipo di carburante, è dunque fondamentale. Il più popolare è il gas, ma anche il kerosene o l’alcool, oltre all’energia elettrica per quelle barche fornite di generatore. Quest’ultimo tipo di soluzione è indubbiamente molto valida in un ottica di prevenzione di incendi a bordo. Esistono vari modelli di piani cottura, sia di vetroceramica (come la Origo E200 della Waeco Dometic) sia a induzione, come la Silken, rivoluzionario piano cottura brevettato con fuochi rivestiti da tappetini in silicone ad alta temperatura di cottura. Questi ultimi hanno una funzione antiscivolo sulle pentole, forniscono una veloce dissipazione del calore e sono molto facili da pulire a mano o in lavastoviglie.
Proprio perché la zona più a rischio per lo scoppio di incendio a bordo è l’angolo cucina, le regole per la sicurezza richiedono un estintore nella zona cucina, che possa essere utilizzabile immediatamente. Molte barche si dotano anche di una coperta antincendio (il cui costo si aggira fra i 20 e i 40 euro), molto utile ed efficace per soffocare piccole fiamme e principi di incendio.
È imprescindibile che ogni persona a bordo di una barca conosca dove siano collocati i vari dispositivi antincendio: non solamente sarà utile preparare una piccola “mappa” da attaccare in un posto a tutti visibile, con l’ubicazione di estintori e company, ma sarà indispensabile assicurarsi che tutto l’equipaggio ne abbia preso visione.
Francesca Pradelli
Argomenti: barche a motore, Daily Nautica, Manutenzione barca
Concordo con la Sig.ra Francesca Pradelli anche se torno a ribadire che l’addestramento è fondamentale ed a volte se presi dal panico è insufficiente.
Non capisco perchè non vengono applicate le regole antincendio Solas anche nel diporto; perchè non vengono eseguite visite PSC a bordo….etc…etc..
Al Sig. Franco si può far presente che nel programma per il conseguimento della patente nautica l’uso dei mezzi antincendio è previsto. L’estintore a CO2 non può essere usato nei locali “abitati” per ovvi motivi; di solito il locale apparato motore è dotato di estintori a CO2 previo accorgimenti tecnici per allontanare eventuale personale di servizio. In precedenza si usava l’Halon, ora vietato per evitare il buco nell’ozono (però non letale per il personale). I mezzi di protezione antincendio vanno controllati a cadenza regolare così come quelli per la sicurezza individuale/collettiva.
Concordo appieno su quanto consigliato da sig.ina Pradelli, mi sarei anche atteso un consiglio su tipo di Estintore da avere a bordo, su loro efficacia, soprattutto dopo lungo tempo di inattività, (cosa che si verifica al 99%) e a tal proposito seppur + ingombranti mi sento di consigliare l’acquisto di ESTINTORI A CO2 in alluminio, per la loro efficacia anche nel tempo.
grazie per lo spazio
Francodettosamurai