Costa Crociere-Amburgo, facciamo il punto della situazione
La questione è stata messa in secondo piano ma le rimostranze proseguono. Si sprecano le rassicurazioni, ma il destino sembra chiaro: Amburgo aspetta.
La questione è stata messa in secondo piano ma le rimostranze proseguono. Si sprecano le rassicurazioni, ma il destino sembra chiaro: Amburgo aspetta.
Dopo il passaggio sotto Carnival corporation, i lavoratori di Costa vedono concretizzarsi sempre più l’ipotesi di un trasferimento in terra tedesca, per la precisione ad Amburgo.
Un’opportunità, ma anche un incubo per dipendenti che in Italia hanno costruito la loro vita e le loro famiglie. La questione riguarderebbe 161 lavoratori, che verrebbero impiegati in mansioni di marketing e sistemistica, e che sarebbero “costretti” a emigrare per fare formazione ai dipendenti tedeschi. L’alternativa non esiste, o meglio esiste ma non è molto allettante: il licenziamento.
Tutto è iniziato con la fine del mandato di Pier Luigi Foschi, il quale ha terminato la carriera nel 2012 per limiti di età ed è stato sostituito dal tedesco Michael Thamm, fino ad allora Direttore generale della filiale tedesca Aida Cruises.
Altro tassello fondamentale in questo intricatissimo puzzle, è lo sviluppo del porto di Amburgo, ora prima struttura europea per lo shipment crocieristico. Insomma se Costa continuerà a battere bandiera italiana, c’è il serio rischio che la compagnia genovese debba passare dalle acque del Bisagno al fiume Elba.
I numeri del porto tedesco sono emblematici: sono 1500 lavoratori nel solo settore crociere, quasi 600.000 i croceristi nel solo 2014 e una presenza ormai stabile delle più importanti società mondiali del settore ( Cunard, Tui, Royal Caribbean). Amburgo, poi, è collegata splendidamente grazie a uno degli aeroporti più importanti a livello mondiale, a Genova l’aeroporto è un disastro logistico, il confronto è totalmente impari.
Dopo proteste e rimostranze, la questione è passata, apparentemente, in secondo piano. Rassicurazioni e pacche sulle spalle vengono dispensate ciclicamente, ieri Graziano Delrio, ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ha incontrato una delegazione di lavoratori Costa. L’impegno a discutere della questione con l’amministratore delegato della compagnia Michael Thamm ovviamente non è mancato, ma a cosa potrà mai portare?
Negli scorsi giorni, il Presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, ha promesso “un impegno concreto”. Parole tante, rassicurazioni anche, ma il destino sembra delineato, restano da definire solo i numeri di questo esodo. Si era parlato di 161 lavoratori, poi di 70, subito dopo di 100: tanta confusione, la sola certezza sembra essere che qualcuno ad Amburgo dovrà andarci per forza.
Paolo Bellosta
Argomenti: crociere, Daily Nautica
Ma andate in Germania, andateci tutti tutta la costa crociere che si trasferiscano tutti nessuno escluso. e non solo i 160 ma tutti.