Costaguta è il nuovo presidente di Genova for Yachting: “Professionalità e competenze della nautica sono il valore aggiunto della città”
Intervista a Giovanni Costaguta, presidente del nuovo cluster della nautica professionale genovese, che riunisce 33 aziende. Per loro, nel 2018, fatturato in crescita a 121 milioni di euro (+10% rispetto al 2017), 342 i dipendenti diretti (in crescita del 12%)
Intervista a Giovanni Costaguta, presidente del nuovo cluster della nautica professionale genovese, che riunisce 33 aziende. Per loro, nel 2018, fatturato in crescita a 121 milioni di euro (+10% rispetto al 2017), 342 i dipendenti diretti (in crescita del 12%)
Un fatturato in crescita, che nel 2018 si è attestato a 121 milioni di euro (+10% rispetto al 2017), grazie a 33 aziende genovesi, con 342 dipendenti diretti, aumentati del 12% con 40 nuove assunzioni. E poi c’è l’indotto: per ogni euro speso in cantieristica, altri 3 euro sono la ricaduta economica per tutta la città.
Benvenuti nel mondo di Genova for Yachting, il cluster della nautica professionale genovese, che pochi giorni fa si è riunito in assemblea per eleggere il nuovo presidente, che resterà in carica per un anno: Giovanni Costaguta, direttore commerciale di Yachtline Arredomare 1618 Spa.
Giovanni Costaguta, 40 anni, architetto, da quasi 20 opera nel settore dell’allestimento di interni di grandi yacht, prima in Arredamenti Porto e dal 2015 per la società Yachtline Arredomare 1618 Spa, storica realtà italiana conosciuta a livello internazionale.
Formazione dei giovani e incremento delle infrastrutture dedicate alla nautica sono le priorità dell’associazione, che chiede attenzione per poter sfruttare appieno il momento positivo del mercato e consolidare Genova come leader mondiale del settore.
Presidente Costaguta, Genova for Yachting è un’associazione “trasversale”, che riunisce operatori di categorie completamente diverse, accomunati da un unico luogo di lavoro: il porto di Genova. Quanti siete e chi rappresentate?
Siamo accomunati dal luogo di lavoro, ma anche dalla tipologia di lavoro che facciamo: ci occupiamo di yacht e di nautica professionale. Siamo un’aggregazione spontanea ed aperta, composta da 33 aziende, la cui sede principale della propria attività è basata a Genova. Ci occupiamo esclusivamente di servizi rivolti a grandi imbarcazioni da diporto e grandi yacht e operiamo in quattro categorie principali: Marine, Cantieri, Tecnologie & Aziende specializzate e Servizi.
Il nostro giro d’affari complessivo è di 120 milioni di euro all’anno, tra l’80 e il 90% fatturati all’estero. Occupiamo 500 mila metri quadrati di superficie in porto, con 342 dipendenti diretti e circa 700 addetti, abbiamo un portafoglio di oltre mille fornitori e generiamo un indotto stimato in 330 milioni di euro all’anno.
Quale impronta intende dare al suo mandato alla presidenza di Genova for Yachting?
L’associazione, che si è costituita un anno fa, è organizzata con un presidente, un portavoce per ogni categoria, a cui fanno riferimento i vari associati. Il portavoce resta in carica più anni, il presidente solo un anno.
La prima cosa che intendo fare è far conoscere, comunicare e creare consapevolezza di quello che è il nostro comparto. Continuare quindi un lavoro già incominciato di conoscenza, rendendo una serie di dati e di realtà comprensibili e trasmettibili, in modo che istituzioni, cittadini o qualsiasi realtà possa capire veramente che facciamo, cosa che fino a poco tempo fa era abbastanza misterioso o poco conosciuto.
Poi vorrei ampliare questo gruppo di aziende, cercando di coinvolgere il più possibile aziende del settore, perché ce ne sono ancora. Più si è, meglio è. Insieme potremo fare un’analisi delle problematiche e delle istanze per definire obiettivi comuni e raggiungibili, magari anche per categorie e settori. Ognuno ha necessità un po’ diverse una dalle altre. Sono tutte aziende operanti in un unico territorio ma con specializzazioni ed esigenze molto diverse. Provare ad individuarle e raccoglierle è il nostro obiettivo: più chiare sono le domande, più sarà facile trovare le risposte.
Parlare con una voce sola sicuramente aiuterà tutti i soci ad avere un maggior peso al momento della presentazione di un’istanza. Come vi presenterete alle istituzioni e cosa chiederete loro?
Stiamo incominciando a dialogare con un’agenzia per avere dei numeri certificati. I numeri che stiamo diffondendo sono quelli che abbiamo raccolto noi, tramite i nostri associati, ma stiamo incaricando un’agenzia terza per creare un’analisi e dei dati certificati e oggettivi. Vorremmo presentarci con dei numeri, nel modo più autorevole possibile, per aumentare la nostra credibilità.
Quello su cui puntiamo molto è il valore aggiunto delle nostre aziende. Sicuramente non puntiamo sui grandi numeri. La nostra è un’industria che si basa su molte ore di lavoro, molta professionalità e molta competenza. Riteniamo che questo porti alla città un valore aggiunto in termini di competenze che altrimenti andrebbero a sparire. Abbiamo vere e proprie eccellenze, con un’offerta molto valida e variegata. Rispetto ad altri territori concorrenti, a Genova è fiorita l’industria legata alla nautica professionale, in modo molto competente.
Qualsiasi lavorazione venga richiesta, a Genova i clienti la possono trovare e ne sono soddisfatti. Lo stesso vale per i servizi: riusciamo a rispondere alle richieste dei clienti in modo molto apprezzato. Ricordiamoci che chi ha una barca, a differenza della casa, se non sta bene in un posto, la può spostare dove vuole. Dobbiamo dare dei buoni motivi a chi sta qui con la barca per starci e starci bene. Vogliamo portare del valore aggiunto alla città e anche a chi decide di stare in questa città con la sua barca.
Parlando di istituzioni, saremo già contenti di essere individuati come degli interlocutori. Quindi trovare le persone giuste con cui dialogare, all’interno delle istituzioni, che sono grandi e variegate. Trovare la persona giusta non è semplice, ma dal momento in cui si instaurano determinati meccanismi, gli argomenti di discussione vengono fuori. Oggi stiamo facendo più che altro un’analisi tra i nostri associati per fare una sorta di lista di istanze e di cose da approfondire e da studiare. Una volta individuati gli interlocutori, instaureremo dei dialoghi.
Vogliamo essere uno degli interlocutori tra coloro che utilizzano il porto, così come ci sono le crociere, i traghetti, le riparazioni navali, i container, c’è anche la nautica professionale. Siamo un comparto con idee, necessità e potenzialità.
Sicuramente, in questa lista di istanze, non potranno mancare le infrastrutture.
Le infrastrutture sono un elemento fondamentale nel nostro mondo. Sulle infrastrutture altri Paesi stanno facendo passi avanti molto importanti, con grosse spinte statali e amministrative. Qui non possiamo dire altrettanto, purtroppo.
Ma l’assurdo è che in città di altri Paesi in cui ci sono infrastrutture importanti, spesso c’è un contesto in cui il mercato, dal punto di vista dell’offerta di aziende, non è così competente e variegato come lo è a Genova. Qui, invece, ci sono molte aziende specializzate ma mancano le infrastrutture che ci permetterebbero di essere ancora più competitivi.
I vostri soci racchiudono competenze e professionalità sempre più rare, che rischiano di andare perdute col tempo. Cosa farà Genova for Yachting per trasmettere queste professionalità alle nuove generazioni di lavoratori?
Nella logica dell’esperienza, della competitività e della professionalità, ogni azienda è molto specializzata. Sono realtà più o meno piccole, molto specializzate in determinati settori, che spesso hanno problemi di turn over o di passaggio di consegne alle nuove leve.
Abbiamo già iniziato dei dialoghi con le università, le scuole professionali, le scuole di specializzazioni e l’Accademia del mare per aggiornare i piani di studio. Ad esempio ci siamo resi conto che a Ingegneria si parla più che altro di navi e di navi che, tra l’altro, ora non si costruiscono più. Cantieri Amico ha avviato dialogo con Ingegneria Navale affinché a scuola si studi qualcosa di più coerente con le richieste del mercato.
Vorremmo capire anche quali e come le nostre aziende sono potenzialmente interessate a stage e a che tipo di figura professionale, dai disegnatori ai project manager, fino a figure professionali sempre più difficili da trovare. Possiamo far fare ai ragazzi dei periodi di alternanza scuola-lavoro o in stage in azienda; sono esperienze importanti per tutti.
A proposito di giovani, esiste un piano per formare i più giovani e soprattutto trovare loro un’occupazione, possibilmente all’interno del porto?
Nell’ultimo anno, il nostro comparto ha assunto 40 persone in più. A livello occupazionale è sicuramente un settore in crescita, che ha bisogno di figure professionali. Il problema è che vengono richieste una serie di competenze che a volte non sia ha tempo di formare all’interno dell’azienda.
Più un ragazzo arriva formato e meglio è. Più che a livello di professioni, a livello di competenze. Per il management, ad esempio, conoscere le lingue, soprattutto l’inglese, è fondamentale. Questo è un aspetto che chi vuole entrare in questo mondo deve assolutamente considerare. A parità di competenze, se uno sa l’inglese è avvantaggiato, anche perché si troverà a lavorare quasi sempre con una controparte che parlerà inglese. Anche per i lavori manuali, avere conoscenze informatiche può aiutare. Ormai i software gestiscono anche i macchinari.
Nel mondo dei servizi, delle marine e delle agenzie, è fondamentale l’inglese, oltre a figure professionali in grado di andare a bordo. Se ci sono figure formate in questo senso possono avere sicuramente degli sbocchi.
Il settore dello Yachting, anche in una città come Genova, spesso è visto come un circolo chiuso, distante, con prodotti ed esigenze molto che vengono usufruiti e goduti solo da poche persone. Come il vostro lavoro si integra con il tessuto sociale genovese?
Prima degli utilizzatori della barca, c’è un mondo che a monto, di cui fa parte tutto un sistema. Il comparto della nautica professionale è simile a un iceberg: la parte emersa è quella della cantieristica. Quella che non si vede, invece, è fatta dalle professioni nautiche, dal turismo, dalle marine, da aziende specializzate, da fornitori specializzati e dal mercato immobiliare. Ci sono studi che dicono che il rapporto tra la spesa per una barca e la ricaduta sul territorio è di 1 a 3. Vale a dire che per ogni euro speso per la barca, altri 3 euro vengono spesi sul territorio.
Una nave da crociera, ad esempio, dà lavoro a migliaia di persone e accoglie migliaia di turisti. Ma il turista fa principalmente vita di bordo. Sull’economia reale della città, a livello di lavoro, non porta tanto valore aggiunto. Il nostro settore, invece, porta ricadute dirette e indirette sulla città: non ci sono solo gli stipendi dei nostri lavoratori o i soldi che l’azienda spende per lavorare. Ci sono anche le ricadute indirette, ovvero i guadagni dei nostri fornitori e delle aziende dell’indotto e poi la ricaduta sul territorio, ovvero la spesa che la persona che guadagna soldi grazie alle barche poi fa in città. Ospiti ed equipaggi di una barca, più rimangono in città più spenderanno, andranno in locali e ristoranti, affitteranno o compreranno case in alcuni casi.
Essere attrattivi e accoglienti per le barche, a livello di sistema, comprese marine, agenzie e servizi, fa sì che una barca abbia interesse a tornare. All’estero ci sono interi territori che crescono molto grazie alle barche, che condizionano l’economia della città. Un esempio? Mezza Costa Azzurra è abitata da comandanti di yacht che, arrivati lì con la barca, hanno deciso di comprare o affittare casa e trasferire la famiglia.
L’assemblea, intanto, ha rinnovato i propri organi associativi. In particolare il Comitato Esecutivo vede, oltre al neo presidente Giovanni Costaguta, quattro portavoce: Alberto Amico, Amico&Co Srl, per i Cantieri, Giuseppe Pappalardo, S.S.P. Società Sviluppo Porti Srl, per le Marine, Fabio Pesto, Pesto Sea Group Srl, per i Servizi e Gabriele Randi, Tecnomarine Srl, per il settore tecnologie ed aziende specializzate. Completano il Comitato Esecutivo: Alessandra Confalonieri, Acier Steel Srl, Mauro Cominale, CN Sat Srl, Ennio Luglio, Cantieri Navali Genovesi Srl, Riccardo Bertaccini, Cooperativa Steel Works Srl, Nicolò de Angelis, Genoa Sea Service Srl, Fabio Pesto, Pesto Sea Group Srl, Fulvia Linari, San Giorgio Shipping Services Srl.
Fanno parte di Genova for Yachting: Amico Servizi Srl, Femobunker Srl, GIS International Supplies Srl, GM Odone Srl, Image Motti Sas, Molo Vecchio Marine Supplies Srl, Pesto Sea Group Srl, San Giorgio Shipping Services Srl, SCS Ship & Crew Services Srl per i Servizi; S.S.P. Società Sviluppo Porti Srl, Marina Molo Vecchio Srl, Marina Molo Vecchio Crociere Srl per i Marina; Amico&Co Srl, Cantieri Navali Di Sestri Srl, Cantieri Navali Genovesi Srl, Consorzio Assistenza Nautica, Genoa Sea Service Srl, Yachtline Arredomare 1618 Spa per i Cantieri; AB Volt Srl, Acier Steel Srl, CN Sat Srl, Cooperativa Steel Works, Generalmarine Srl, Interni Navali Genovesi Srl, Lisi Arredamenti Srl, Motonautica Cuneo Srl , Motonautica Sorin Diesel Sas, Schembri E Gardella Verniciatura Yacht, Tecnomarine Srl, Tonissi Meccanica Generale Srl, Vampa Srl, Viacava Srl per le Tecnologie.
Giuseppe Orrù
Argomenti: Cantieri Navali, Daily Nautica, mare