Crisi nautica: mercato ancora in difficoltà, la ripresa deve aspettare
Dopo i segnali positivi del primo semestre 2014 il mercato è tornato debole e chiude con un +1%, rispetto a circa il 5 che era stato ottimisticamente preventivato dagli addetti ai lavori
Dopo i segnali positivi del primo semestre 2014 il mercato è tornato debole e chiude con un +1%, rispetto a circa il 5 che era stato ottimisticamente preventivato dagli addetti ai lavori
Non basta l’ottimismo, non bastano i buoni intenti e i tanti slogan, per superare a crisi serve progettualità e lungimiranza, magari anche decisioni drastiche. Fine anno è tempo di bilanci per il settore della nautica italiana, e i numeri non sono buoni come si sperava.
Dopo i segnali positivi del primo semestre 2014 il mercato è tornato debole e chiude con un +1%, rispetto a circa il 5 che era stato ottimisticamente preventivato dagli addetti ai lavori. Il recupero slitta al 2015. E’ quanto emerso oggi dall’assemblea dei soci di Ucina Confindustria Nautica. Spiega così la situazione il presidente di Ucina Massimo Perotti: “I dati preconsuntivi del nostro Ufficio Studi per il 2014, unitamente al trend stimato dai principali operatori per il 2015, ci fanno dire che stiamo attraversando una fase di rallentamento, con un dato comunque positivo, ma molto flebile, e inferiore rispetto alle aspettative del primo semestre. La crescita di mercato si presenta molto lenta e faticosa, specie per le aziende che non hanno possibilità di esportare fuori dal continente europeo”.Il problema è quindi molto serio, perché chi non può esportare, le tante piccole aziende, si confrontano con un mercato interno praticamente sparito.
Per il 2015, se verranno confermate le previsioni di crescita del Pil dello 0,6% e sulla base delle indicazioni risultanti dai questionari pervenuti dalle aziende sul trend 2015, si può prevedere una crescita del fatturato globale compresa tra il 2,5% e il 3,5% rispetto al 2014. Ci sono poi anche dati positivi: nonostante la significativa contrazione dei numeri dell’industria italiana, le classifiche mondiali del Global Order Book continuano a posizionare i produttori italiani tra i primi al mondo e la nautica è comunque ancora ai primi posti nella graduatoria dei prodotti che guidano la leadership dell’export Made in Italy.
Argomenti: Daily Nautica, economia-&-finanza