04 aprile 2016

Inchiesta Eni: scambiati i mitili che monitoravano l’inquinamento del mare

04 aprile 2016

Nell'ambito dell'indagine a carico di Eni sono emersi nuovi elementi e per due dipendenti sono scattati gli arresti domiciliari.

Inchiesta Eni: scambiati i mitili che monitoravano l’inquinamento del mare

Nell'ambito dell'indagine a carico di Eni sono emersi nuovi elementi e per due dipendenti sono scattati gli arresti domiciliari.

2 minuti di lettura

Nel corso dell’inchiesta aperta nei confronti di Eni dalla Procura di Potenza per sospette attivita’ illecite, sono emersi nuovi elementi: nel 2014 alcuni dipendenti dell’azienda che si trovavano a bordo della petroliera “Firenze”, situata al largo del porto di Brindisi probabilmente per fare rifornimento di greggio, avrebbero alterato volontariamente i risultati di un’analisi ambientale condotta da Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sul livello e la qualita’ degli scarichi dell’imbarcazione.

Ispra aveva posizionato a bordo della”Firenze” delle gabbie contenenti dei mitili che avrebbero dovuto funzionare come bio-indicatori (grazie ai loro tessuti in grado di assorbire agenti inquinanti come metalli e idrocarburi) e segnalare un possibile inquinamento ambientale causato dalle acque reflue scaricate dalla nave. Tuttavia a causa del mare mosso i sacchetti contenenti le cozze si sono rotti e i dipendenti della compagnia petrolifera, anziche’ segnalare l’accaduto, hanno provveduto intenzionalmente a sostituire i mitili con altri, procuratisi autonomamente, copremettendo di fatto il controllo ambientale.

Per i dipendenti di Eni, accusati di aver manomesso e alterato i risultati dell’analisi, sono scattati immediatamente gli arresti domiciliari. Secondo il gip della Procura di Potenza, i due “sono apparsi ancora una volta soggetti portatori di una significativa attitudine a incidere illecitamente sulle situazioni attraverso meccanismi di alterazione”, fino a spingersi “a situazioni artificiose destinate a ostacolare gli accertamenti”.

Chiara Biffoni

Foto di: www.blizquotidiano.it

 

 

 

 

 

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1 commento

  1. giorgio says:

    BRAVI !!!
    HANNO RISOLTO IL PROBLEMA SENZACHIEDERE AL NOSTRO GOVERNO UN APPOSITO DECRETO LEGGE PER INNALZARE I LIMITI DI TOLLERABILITA’…….
    TUTTO TEMPO RISPARMIATO…..