La FederVela francese dice SI al kitesurf: parla il Presidente dell’Associazione Internazionale Kiteboarding
Il Ministero dello Sport francese ha assegnato la delegazione per il kiteboard alla Federazione Nazionale di Vela. Un cambio di direzione epocale nel Paese che al kitesurf ha dato i natali ma che per 18 anni ne aveva affidato la gestione alla Federazione Volo Libero e non era riconosciuto come disciplina velica. Il commento di Mirco Babini, Presidente dell'Associazione Internazionale Kiteboarding.
Il Ministero dello Sport francese ha assegnato la delegazione per il kiteboard alla Federazione Nazionale di Vela. Un cambio di direzione epocale nel Paese che al kitesurf ha dato i natali ma che per 18 anni ne aveva affidato la gestione alla Federazione Volo Libero e non era riconosciuto come disciplina velica. Il commento di Mirco Babini, Presidente dell'Associazione Internazionale Kiteboarding.
La Francia prende una decisione storica e proclama in via ufficiale che il kiteboard è vela. Lo scorso 11 gennaio il Ministro dello Sport francese ha ritirato la delegazione del kitesurf alla Federazione Nazionale Volo Libero che la deteneva da 18 anni e ha deciso di assegnarla alla Federazione Nazionale della Vela. La decisione governativa si evince dal Giornale Ufficiale della Repubblica Francese dell’11 gennaio 2017 che a sua volta riporta il decreto n. 9 del 31 dicembre 2016.
In tale atto che attesta l’affidamento delle delegazioni fino al 2020 alle varie federazioni sportive secondo l’articolo L. 131-14 del Codice dello Sport, si legge che nella Federazione di Vela accanto alla vela olimpica e a tutte le discipline veliche rientra anche il kiteboard (che tecnicamente risulta come sport di scivolamento nautico aereotrainato).
Da oggi anche in Francia il kitesurf è vela
In Francia dunque il kitesurf da oggi in poi è a tutti gli effetti una disciplina velica che rientra nella gestione della Federazione Francese di Vela, la quale a sua volta è un membro di World Sailing, la Federazione Internazionale della Vela. La gestione transalpina di questo sport si allinea così a quella di tutti gli altri Paesi del mondo, oltre che a quella del Comitato Internazionale Olimpico e di World Sailing che considerano il kitesurf disciplina velica già iscritta alle Olimpiadi Giovanili del 2018. Più facile ora sarà il percorso per il kitesurf per entrare anche nei Giochi Olimpici veri e propri a Tokyo nel 2024.
Jean-Pierre Champion, il Presidente della Federazione di Vela Francese ha dichiarato: «Il kiteboarding è sempre stato una disciplina della vela. Fino a ora però non avevamo la delegazione e questo metteva la Francia in una situazione di impasse rispetto al diritto internazionale dello sport e alle decisioni del Cio. Oggi cambia tutto. I protagonisti di questa disciplina che hanno permesso di svilupparla in tutti questi anni hanno ora la propria casa all’interno della Federvela dove è già stato creato un apposito gruppo di lavoro presidiato dal nostro Direttore Tecnico Nazionale, Jacques Cathelineau. In programma nelle prossime settimane c’è anche un’assemblea con l’Associazione Internazionale Kiteboarding (Ika)».
Mirco Babini: “Il kitesurf torna a casa”
Ed è proprio il Presidente della Ika, Mirco Babini, che Liguria Nautica ha raggiunto a poche ore da questa importantissima decisione e al quale abbiamo rivolto le seguenti domande:
– La gestione del kitesurf in Francia non è affatto marginale nel panorama internazionale. Giusto?
«In realtà io, Mirco Babini come Presidente Ika, sono sempre stato vicino agli amici transalpini e ho seguito da vicino la vicenda da oltre 3 anni. Il supporto di Ika per la questione francese di gestione del kiteboarding è sempre stata totale, proprio perché si tratta di un Paese strategico a livello mondiale in questo sport».
– In che modo questa decisione influenza il futuro della disciplina?
«A mio avviso questa è una decisione saggia da parte del Ministero dello Sport francese. Da troppo tempo gli atleti di alto livello e gli organizzatori di eventi internazionali incontravano grossi problemi per via della situazione particolare che c’era in Francia. Il kiteboard in futuro potrà ancora crescere in quel Paese che ricordiamolo è una delle comunità più forti e numerose del mondo. Inoltre tutte quelle persone che per anni hanno contribuito a gestire e far crescere lo sport in Francia da questo momento potranno contare su una Federazione molto solida e importante che peraltro è , come dire, la “casa” naturale del kitesurf, essendo membro di World Sailing».
– Come si muoverà secondo te ora la Federazione Francese di Vela?
«Sicuramente si prevede un grosso impegno da parte di FFV che sa benissimo di avere tra le proprie fila dei campioni di razza ed è alla sua portata assicurarsi medaglie olimpiche in futuro. Il nostro sport continua a crescere ed è forte il nostro impegno a tutela delle regole e della buona amministrazione. Su questo obiettivo confluisce sicuramente la maggior parte dell’impegno di Ika a livello mondiale».
– Cosa prevede il calendario di Ika nei prossimi giorni?
«Gli appuntamenti prossimi sono l’assemblea generale di Ika in programma a Bruxells il 14 gennaio. Poi avremo l’assemblea elettiva della Classe Italiana Kiteboarding (Cki) il 21 gennaio a Roma».
David Ingiosi
Argomenti: surf
.. in Italia é già così da tempo …