05 marzo 2012

Porto di Imperia, Caltagirone arrestato per truffa aggravata

05 marzo 2012

Fermato questa mattina l'imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone mentre era a colloquio con il sindaco imperiese Strescino. La custodia cautelare è arrivata per truffa aggravata ai danni dello Stato. Sospetti di corruzione sulla costruzione del nuovo Porto di Imperia. Indagato anche Claudio Scajola

Fermato questa mattina l'imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone mentre era a colloquio con il sindaco imperiese Strescino. La custodia cautelare è arrivata per truffa aggravata ai danni dello Stato. Sospetti di corruzione sulla costruzione del nuovo Porto di Imperia. Indagato anche Claudio Scajola

2 minuti di lettura

Questa mattina, poco dopo le 10, l’imprenditore romano Francesco Bellavista Caltagirone (73 anni), presidente dell’Acqua Pia Antica Marcia, uno dei più importanti gruppi italiani del settore immobiliare, è stato fermato per ordine della procura di Imperia dalla Polizia postale e dalla Guardia di Finanza a seguito di un’inchiesta per irregolarità e corruzione relativa alla costruzione del nuovo porto turistico della città ligure. Tra gli indagati risulta anche il nome dell’ex ministro Claudio Scajola.

 

Le manette, per Caltagirone (già coinvolto nel 1979 nello scandalo Italcasse, e prosciolto da ogni accusa nel 1988), sono scattate mentre era in Comune, a colloquio con il sindaco imperiese Paolo Strescino (il Comune di Imperia detiene il 33% della Porto di Imperia): la misura di custodia cautelare è arrivata per truffa aggravata ai danni dello Stato. Analoga misura per l’ex direttore della Porto di Imperia spa (la società che ha in concessione i lavori di costruzione del nuovo approdo), Carlo Conti.

 

Nell’ambito della stessa inchiesta – iniziata ad ottobre 2010 – sono indagati a piede libero anche Paolo Calzia, che all’epoca dei fatti contestati era direttore generale del Comune, Delia Merlonghi, legale rappresentante della Acquamare (società di Bellavista Caltagirone) e Domenico Gandolfo, ex direttore della Porto di Imperia spa.

 

Non sono ancora stati resi noti i capi di accusa. Lo scorso agosto erano girate voci su un eventuale abbandono da parte di Caltagirone nella costruzione dell’approdo, ma poi erano risultate infondate. Adesso resta da capire se chi ha acquistato o prenotato il posto barca nella struttura imperiese, possa dormire sonni tranquilli sicuro di non aver buttato via i propri soldi!

 

e.r.

 

(fonte immagine quotidiano.net)

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1 commento

  1. angelo says:

    come sempre in questa “italietta” che vuole cambiare .ma non cambia mai….Caltagirone,un cognome che è tutto un programma e rimanda la memoria a “U Paddrinu”….nell’Italia dei padrini e dei boiardi di stato….danarosissimi ed inefficienti quanto basta solo per parare i loro capitali…truffati,rubati,regalati come gli alloggi romani agli Scajola di turno…….a Imperia il nome Scajola è uguale furbetto lavativo ruffiano voltagabbana politico di mestiere ….non di “razza”…..già in seguito implicato in faccenduole poco ortodosse e pulite e Caltagirone suo amico e deghno compare di malaffare…ben ,complimenti andiamti avanti cosi’….impuniti e mai regolati…neppure da questo governo di mollaccioni,forte coi deboli e debole con le lobby die ricchi…non quelli che hanno guadagnato con onesti investimenti ,ma quelli che ricchi sono alle spalle nostre di contribuenti vessati dal fisco in modo vergognoso….del resto gli stipendiucci da 1.300.000 euro ai boiardi di stato qualcuno li deve pagare……ci vorrebbe STALIN ed un sano Gulag di lavoro…e dire che non sono nemmeno comunista!!!!!