Giovanni Soldini al Salone Nautico: l'intervista di Liguria Nautica
Abbiamo intervistato Giovanni Soldini: per il navigatore solitario milanese, bisogna ridurre la produzione di barche a motore e puntare sulla vela, nettamente più ecologica
Abbiamo intervistato Giovanni Soldini: per il navigatore solitario milanese, bisogna ridurre la produzione di barche a motore e puntare sulla vela, nettamente più ecologica
Al Teatro del Mare, al Salone Nautico di Genova, dopo Marcello Lippi, sono arrivati Giovanni Soldini e Oscar Farinetti, patron di Eataly, per raccontare la loro avventura, “7 Mosse per l’Italia”: la traversata da Genova a New York a bordo di un ketch di 22 metri, “Elmo’s Fire”, per attirare l’attenzione sui problemi della nostra classe politica e dirigenziale. Durante la navigazione, con l’aiuto di 25 persone tra scrittori, intellettuali, matematici, attori e imprenditori (tra cui Baricco, Illy, Odifreddi e Faletti) che si sono avvicendati a bordo ad ogni tappa, è stato redatto un libretto di 40 pagine che contiene idee e proposte per un futuro più roseo. Il mare è la chiave di tutto.
Giovanni, dobbiamo ritornare ad apprezzare il mare…
«Penso che l’Italia sia caratterizzata da un mare molto mite, forse tra i più belli del mondo, per cui risulta evidente come lo sviluppo del turismo nautico, per il nostro Paese, diventerà un tema di fondamentale importanza».
Provocazione: turismo nautico con barche a motore?
«Speriamo che il settore della vela si sviluppi un po’ di più, perché si tratta di un modo pulito ed eco-friendly di andar per mare. È stato fatto molto lavoro negli ultimi anni, ma forse bisogna insistere di più sulla cultura marinaresca, entrando anche nelle scuole. Andare in mare non è come guidare un’automobile, ogni tanto è bene ricordarlo».
La crisi si fa sentire, soprattutto nella nautica: hai una ricetta “antirecessiva”?
«Non ho ricette anticrisi. La nautica italiana è molto sbilanciata sulle barche a motore. Dobbiamo considerare questo momento molto difficile come un’opportunità per proporre cose nuove e magari più ecologiche rispetto ai prodotti offerti tra gli anni ottanta e duemila. Ritengo che l’Italia, essendo il leader mondiale nella produzione di barche a motore, sia perfettamente in grado di dare una svolta e immettere sul mercato barche che potranno andare bene anche negli anni a venire».
Quale, tra i 25 tuoi compagni di viaggio di “7 Mosse”, porteresti con te in una regata oceanica?
«Nessuno – ride – andavano tutti bene per una navigazione in amicizia, ma non per una regata transoceanica!».
Eugenio Ruocco
Argomenti: barche a motore, Daily Nautica, Genova, Giovanni Soldini, Liguria, vela