23 aprile 2012

Grand Prix d'Italie Mini 6.50: la nostra intervista doppia a Alberto Bona e Michele Zambelli

23 aprile 2012

Liguria Nautica incontra in esclusiva due giovani promesse italiane della vela d'altura

Liguria Nautica incontra in esclusiva due giovani promesse italiane della vela d'altura

6 minuti di lettura

Venerdì 20 Aprile, in occasione della premiazione del Grand Prix Mini 6.50, Liguria Nautica ha incontrato sui pontili dello Yacht Club Italiano Alberto Bona e Michele Zambelli, due fra i più giovani Ministi italiani, che in questa regata di sono piazzati sui gradini più alti del podio, Alberto secondo dei Serie e Michele primo dei Proto.

 

Alberto Bona, il giovane velista nuovo acquisto della “scuderia” degli atleti dello Yacht Club Italiano, impara i “fondamentali” della vela da piccolo, a bordo delle derive e sin da giovanissimo si avvicina al mondo delle regate sui cabinati e alla navigazione d’altura, maturando un’importante esperienza con grandi equipaggi, sia in Mediterraneo che in Atlantico. Le regate oceaniche in solitario, però, lo fanno sognare e i Mini 6,50 sono un punto di partenza fondamentale per chi ha questa passione. Nel 2009 naviga per la prima volta sul Mini 6.50 di Luca Zoccoli, e dall’anno successivo regata nella Classe, accumulando miglia ed esperienza in vista della Transat 2013.

 

Michele Zambelli, classe 1990, il più giovane dei Ministi italiani della categoria Proto, è il vincitore nella categoria Proto del Grand Prix Mini 6.50. Michele comincia ad andare in barca a 12 anni con un Tridente, ed è facendola Mini Transat 2009 sulla barca appoggio “Max Avelaar”, un Imoca 60 che ha partecipato a 2 Vendèe Globe, che decide che dopo qualche anno sarà anche lui sulla linea di partenza per la traversata dell’Oceano Atlantico in solitario su una barca di 6.50 metri. In preparazione della Grande Partenza nel 2013, Michele partecipa alle regate della Classe Mini 6.50, sia in Mediterraneo sia in Atlantico. Dopo la vittoria qualche settimana fa della regata Arcipelago 6.50, Michele torna sul gradino più alto del podio della categoria Proto in questa bellissima edizione del Grand Prix d’Italie.
Eccoli in questa nostra intervista doppia!

 

LN: ragazzi, domanda classica: fate un bilancio della vostra regata

 

AB: è stata una regata avvincente, anche per il fatto che sto ancora prendendo confidenza con la barca nuova (Golden Apple, Mini 6.50 Serie con cui Luca Tosi ha corso nel 2009la Transat. Ndr) e queste regate italiane sono perfette per mettere a punto il mezzo in vista di regate ancora più impegnative. È stata una regata molto tecnica che ci ha costretto a rimanere sempre molto concentrati vista anche la qualità degli equipaggi: praticamente abbiamo fatto un match race per la prima posizione, dalla boa della Caletta in Sardegna a Genova,con l’equipaggio francese di Jehol. Alla fine l’hanno spuntata loro per soli 6 minuti dopo 96 ore di regata! Correre con l’amico Andrea Caracci, grandissimo esperto di questa specialità, inoltre, è stato per me molto formativo.

 

MZ: La regata è partita con molta tensione perché ero favorito, dopo aver vinto l’Arcipelago Mini 6.50 tre settimane fa. A tutti i passaggi principali della regata sono arrivato primo, facendo un solo errore di strategia: al Giglio, Jehol (Serie) mi ha passato con una bellissima prestazione tecnica e non li ho più ripresi. Il mio Proto Fontanot è una barca vecchia, progettata per correrela Mini Transatdove l’aliseo soffia regolare, quindi le qualità migliori le offre nelle andature portanti. Il bilancio di questa regata è assolutamente positivo: ho fatto molte modifiche alla barca questo inverno, come l’albero in carbonio firmato Eol Composit  e queste prime due regate, che dovevano essere un test per il nuovo piano velico, mi sono servite per terminare le regolazioni definitive della barca e disegnare delle nuove polari.

 

LN: Le condizioni meteo che avete incontrato in alcuni passaggi sono state molto impegnative, con un finale forza 7 sul Mar Ligure. Correndo su barche di6.50 metri, che sensazioni avete avuto trovandovi fra onde più alte di voi? Come hanno reagito le vostre barche?

 

AB: I Mini 6.50 sono barche molto marine e lo dimostrano ogni giorno di più. Ti permettono di “tirare” anche con meteo impegnativo e di continuare la regata nelle condizioni più difficili.

 

MZ: La mia strategia è stata di rimanere sulla rotta e quindi fare tanta bolina, scelta che non mi ha lasciato usufruire appieno della spinta delle onde, che possono far planare i Mini fino a 16 nodi, però ho guadagnato miglia preziose fino al traguardo.  I Mini 6.50 sono concepiti per attraversare l’Oceano e trovare condizioni meteo impegnative come quelle che hanno caratterizzato questa edizione del Grand Prix. Dal punto di vista della sicurezza, i Mini 6.50 hanno un momento raddrizzante altissimo, quindi è  praticamente impossibile ribaltarli.

 

LN: Com’è la vita a bordo su una barca così piccola, in due, per 4 giorni?

 

AB: La mia prima esperienza sui Mini 6.50 è stata su un Prototipo, dove gli spazi sono ancora più ristretti, e ora che sono passato in Serie mi sembra di essere in albergo! Una cosa fondamentale da fare in un ambiente così ristretto, è ottimizzare lo spazio e l’ordine di tutto il materiale imbarcato, che deve poter essere sempre spostato velocemente per bilanciare la barca al meglio durante le varie andature.

 

MZ: Passare quattro giorni a bordo di2 metriquadri è un’esperienza particolare, ed è il motivo per cui lo skipper deve scegliere bene chi portare in barca come co -equipier. L’armonia a bordo frutta molto nel risparmio delle energie, nello stare concentrati in regata e nel non distrarsi in tensioni inutili. Io ho corso con Michele Miegge, amico da tanto tempo e Minista esperto, una persona ideale per coniugare lo spirito agonistico e lo stare bene in barca in uno spazio così ristretto.

 

LN: Quali sono i vostri progetti per l’immediato futuro?

 

AB: Innanzitutto, concludere il campionato italiano Mini 6.50 al meglio con la regata di Sanremo (la Sanremo MiniSolo, dal 17 al 20 Maggio, con percorso Sanremo – Porquerolles – Sanremo, che si correrà in solitario. Ndr), per riuscire a trovare altri sponsor per il mio progetto. Il mio programma in preparazione della Transat 2013 prevede una stagione mediterranea con regate in Francia e Spagna, e per la prossima stagione la partecipazione a tutte le regate in atlantico della classe Mini francese. Purtroppo per mancanza di budget per ora ho dovuto rinunciare a correre la regata oceanica Les Sables – Azzorre – Les Sables, in programma quest’anno ad agosto, anche se ho ancora la speranza di trovare un supporto per prendere parte a questa bellissima regata.

 

MZ: Innanzitutto fra un mese circa sarò sulla linea di partenza alla Sanremo Mini Solo, l’unica regata in solitario del circuito Mini 6.50 italiano. Il mio obiettivo è confermare il titolo di campione italiano della Classe Mini 6.50 Proto, titolo grazie al quale  spero di trovare finanziamenti e sponsor nuovi per potermi concentrare ancora di più nella preparazione della mia barca perla Mini Transat2013 e per le regate di preparazione alla Grande Partenza. Ho grandissime speranze perla Transat2013, che con il nuovo percorso dalla Francia ai Caraibi, ci farà evitare il Pot au Noir (zona di convergenza dei due alisei, caratterizzata da lunghe bonacce e frequenti groppi. N.d.a), che per la mia barca sarebbe un disastro, perché mi obbligherebbe a delle andature che alla mia barca non piacciono.

 

Francesca Pradelli

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