17 dicembre 2020

Il direttore commerciale della nuova Baglietto a LN: “Dalla fusione con CCN più efficienza e più forza sui mercati mondiali”

17 dicembre 2020

Come un’onda sempre in movimento, Baglietto si rinnova e riparte da una nuova organizzazione, una gamma totalmente rivisitata, e due nuove costruzioni di 42 e 52 metri vendute negli ultimi 6 mesi. La nostra intervista al direttore commerciale Fabio Ermetto

Il direttore commerciale della nuova Baglietto a LN: “Dalla fusione con CCN più efficienza e più forza sui mercati mondiali”

Come un’onda sempre in movimento, Baglietto si rinnova e riparte da una nuova organizzazione, una gamma totalmente rivisitata, e due nuove costruzioni di 42 e 52 metri vendute negli ultimi 6 mesi. La nostra intervista al direttore commerciale Fabio Ermetto

7 minuti di lettura

Ripartire dal prodotto, con nuovi modelli e nuove figure professionali, per rilanciare un marchio storico in un mercato sempre più competitivo e in continua evoluzione che guarda alle nuove tecnologie per uno sviluppo sostenibile anche nell’industria nautica. Ecco la “Baglietto wave”, un’onda che nascerà alla fine del 2020 dalla fusione dei due brand nautici della famiglia Gavio: Baglietto e CCN. Un investimento di lungo termine importante da parte di Gavio, che conferma così la sua passione e il suo immutato interesse per il settore nautico.

A portare avanti questo ambizioso progetto è stata chiamata una figura di fiducia dell’azionista di maggioranza, Diego Michele Deprati, 57 anni, che assume il ruolo di CEO. Uomo di grande esperienza nel settore, Deprati aveva già guidato Baglietto nella fase di acquisizione e start-up del marchio da parte di Gavio, per poi prendere le redini del rilancio del brand CCN.

Una scelta naturale, quindi, nell’ottica di una “rivoluzione all’insegna della continuità”. Ad affiancare Deprati, un team di spicco della nautica nazionale e internazionale, composto da Fabio Ermetto, come chief commercial officer, Luca Ghirlanda, a capo delle operations e Guido Penco, in qualità di direttore tecnico.

I NUOVI MODELLI

Diego Michele Deprati, Ceo di Baglietto

Ermetto avrà il compito di sviluppare la nuova gamma di prodotti con l’obiettivo di confermare il marchio tra i brand all’avanguardia per innovazione e tecnologia, nel rispetto della tradizione. Ad accompagnare il cantiere in questo passaggio sarà il designer di riferimento di Baglietto, Francesco Paszkowski, che da più di 20 anni ne interpreta l’anima e lo stile inconfondibile.

Le linee proposte saranno tre: a una linea dislocante più “tradizionale”, TLine, si affiancheranno due linee di imbarcazioni veloci altamente performanti e largamente innovative: Fast e Superfast.

La linea dislocante TLine, in acciaio e alluminio, include modelli da 52 a 65 metri. Il cantiere ha già venduto la prima unità di 52 metri e una seconda è in produzione in speculazione, per essere consegnata nella primavera 2023.

BAGLIETTO T52

Il T52 è un’imbarcazione che parte dalla tradizione Baglietto, di cui riprende gli stilemi più classici, per trasferirla in un contesto contemporaneo e attuale. In particolare l’imbarcazione, che resta sotto le 500 gt, prevede importanti innovazioni stilistiche nelle aree di poppa e di prua.

Completamente ridisegnata, la poppa si presenta aperta con un beach club disposto su 3 livelli. La grande piscina presenta la particolarità di una chiusura “a scomparsa”, grazie ad un pavimento con movimentazione up/down. Le finestrature a tutta altezza dei saloni contribuiscono a mantenere il contatto con il mare anche all’interno.

Degno di nota in particolare lo sky lounge sull’upper deck, apribile su tre lati grazie alle finestrature a scomparsa totale. A prua, una scala retrattile collega direttamente il sun deck con l’upper deck, che ne diventa naturale espansione Lo yacht avrà come dotazione standard la propulsione ibrida che permetterà la scelta di una modalità di navigazione più efficiente per ridurre i consumi e l’impatto ambientale.

L’autonomia con modalità diesel elettrico può, infatti, arrivare fino a 7.600 nm, con la possibilità di ormeggio all’ancora fino a 10 ore con il supporto delle sole batterie. I due motori MTU 16V2000M86 consentiranno tuttavia all’imbarcazione di raggiungere la considerevole velocità massima di 17 nodi e un’autonomia di 3.600 nm in modalità tradizionale.

FAST E SUPERFAST

Le linee veloci Fast e Superfast in alluminio prevedono modelli dai 40 ai 50 metri. Al momento è allo studio in fase avanzata un modello Fast di 48 metri e un 50 metri Superfast, con propulsione a idrogetto. Entrambi i modelli saranno sotto le 500 gt.

Nonostante il periodo complesso, Baglietto ha varato negli ultimi 6 mesi 4 imbarcazioni da 37 metri a 54 metri, tutti progetti full custom con piattaforme nuove e innovative. Due sono i contratti firmati: un 42 metri Fast in alluminio, sempre a firma Francesco Paszkowski Design, e il primo 52 metri TLine in acciaio e alluminio, entrambi destinati ad armatori europei.

L’INTERVISTA

Fabio Ermetto, 49 anni, laureato in ingegneria navale in Olanda, è un professionista riconosciuto e molto stimato nel panorama nautico internazionale. Ha svolto funzioni di rilievo sia in Italia, come Cco del cantiere Benetti dove ha lavorato per 10 anni, occupando anche la carica di presidente di Fraser Yachts, che all’estero, dove per 7 anni ha ricoperto il ruolo di direttore Sales & marketing per il cantiere Heesen. Dal 2017 è stato CCO di Camper & Nicholsons.

LN – Direttore Ermetto, quale sarà il valore aggiunto di questa fusione?

Fabio Ermetto

FE – Il valore aggiunto è creare un’azienda più forte, con una maggiore efficienza della struttura, come dimensioni, che riesca a essere più efficace nella presenza sui mercati a livello mondiale. CCN era in forte sviluppo e si muoveva su barche sempre più grandi, entrando anche nella dimensione di quello che faceva Baglietto. E’ stata anche una necessità per evitare che i due brand entrassero in contrasto.

LN – Come si è arrivati alla fusione?

FE – Stavamo parlando la stessa lingua, anche se non è questo il motivo principale ma è solo uno dei motivi. Volevamo un’azienda più grande e più efficace e Baglietto, che è il marchio storico, ha inglobato CCN.

LN – Da quali fasi passerà il rilancio di Baglietto?

FE – Siamo in una fase di sviluppo. Partiamo da una situazione già molto importante e strutturata: al momento abbiamo 9 barche in costruzione, di cui almeno 2 o 3 saranno consegnate a breve. Vogliamo focalizzarci sul prodotto, stiamo lavorando a barche a forte Dna Baglietto, ma allo stesso tempo non vogliamo perdere la capacità di costruire barche interamente customizzate, con un design fatto completamente su misura per il cliente.

Il business non è quello di crescere come volumi. Siamo già oggi a 4 barche l’anno e non vorremmo crescere oltre le 4-5 barche l’anno. Ma creare maggior valore aggiunto per i nostri clienti sia come prodotto, sia come riposizionamento del marchio, investendo ancora di più in tecnologia e innovazione, che è sempre stato il punto forte di Baglietto.

LN – Qual è l’armatore a cui si rivolge il nuovo T52?

FE – Il T52 è presente in un mercato abbastanza ampio, che è quello delle barche di 50 metri, appena sotto i 500 gt. L’armatore tipo è quello che viene da barche di produzione o di semi produzione in vetroresina, che vuole passare ad una barca più grande ma anche facendo il salto di filosofia, quindi passando ad una costruzione di acciaio ma anche ad un livello di customizzazione degli interni e degli esterni e del layout molto più alto.

E’ una barca che si può muovere in qualsiasi parte del mondo, grazie ad una propulsione ibrida che offre un range di oltre 7.500 miglia. Quindi si rivolge ad un’ampia gamma di clienti di tutto il mondo. I mercati attualmente attivi sono principalmente il Mediterraneo e l’America.

LN – Con il T52 Baglietto mantiene i suoi stilemi, rendendoli più contemporanei. Un rinnovamento che passa anche dalla sala macchine, con la motorizzazione ibrida. Ritroveremo l’ibrido anche su altri modelli?

FE – Abbiamo già consegnato l’anno scorso il primo yacht ibrido costruito in Italia. Ne abbiamo un altro in costruzione e la nostra idea è di spingere su questo aspetto, non solo per un fatto ecologico ma anche dal punto di vista del comfort e della flessibilità nell’uso della barca.

Il nuovo T52 che abbiamo venduto è ibrido, lo scafo 2 partirà già con propulsione ibrida, come il 40 metri e altri progetti, che abbiamo in costruzione e in consegna per il 2022, hanno già come standard il pacchetto ibrido. Il nostro pacchetto ibrido non è un pacchetto che condiziona: sono due motori tradizionali con l’aggiunta dell’ibrido.

LN – Le linee Fast e Superfast, invece, a chi si rivolgono?

FE – Sono clienti un po’ più giovani, ma non necessariamente. Sono persone abituate ad avere da sempre barche veloci, che fanno fatica a fare il passaggio su un dislocante, anche per il loro stile di vita.

Sono persone che spesso usano la barca per brevi periodi e quindi hanno necessità di spostarsi velocemente. Non sono persone che si fanno la crociera di tre settimane, ma vari weekend. Poi c’è l’aspetto anche estetico: le barche veloci sono più paragonabili alle auto sportive e ci sono clienti che cercano quella purezza delle linee molto più difficile da trovare in barche dislocanti.

 

Giuseppe Orrù

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