20 settembre 2012

Il passaggio a Nord Ovest da oggi batte anche bandiera italiana

20 settembre 2012

Una barca tutta italiana ha compiuto, a vela, il famoso passaggio a Nord Ovest

Una barca tutta italiana ha compiuto, a vela, il famoso passaggio a Nord Ovest

2 minuti di lettura

Parafrasando un grande Neil Armstrong, quello che è stato compiuto pochi giorni fa da una barca italiana e con equipaggio interamente italiano è “un grande passo per l’uomo, un disastro per l’ambiente”. Cos’è successo?! Ieri, 18 settembre alle 18h00, corrispondenti alle 03h00 UTC e alle 05h00 italiane del 19 settembre, la barca a vela italiana Best Explorer (un cutter dell’84 in acciaio rinforzato, di 15,72 metri)   ha completato il celeberrimo Passaggio a Nord Ovest, facendo lo ”slalom” fra le due isole Diomede, una russa l’altra americana, separate fra loro da appena un miglio d’acqua, ma diverse anni di luce… a partire dall’ora diversa…!

 

L’equipaggio italiano della Best Explorer aveva iniziato la sua avventura più di7000 migliaprima, partendo da Tromso in Norvegia: Eolo li ha accolti nel canale gentilmente, facendoli avanzare sotto un sole che si rifletteva sui ghiacci, con 15 nodi da Nord . L’equipaggio racconta sul blog che hanno “doverosamente brindato a Nettuno / Poseidone / Dio del mare, ringraziandolo di averci consentito di passare!”. Si tratta senza dubbio una bellissima avventura umana prima ancora che sportiva,  la conquista di un passaggio da sempre agognata dalle più grandi potenze mondiali e dai più famosi esploratori.

 

D’altro canto però, questa impresa svela al mondo la terribile situazione dei ghiacci artici, ridotti all’osso e responsabili, loro malgrado, dell’innalzamento del livello degli oceani, che rappresenta già una minaccia concreta per molti atolli. Non solo, ma la rotta a Nord Ovest è di interesse commerciale cruciale, poiché le navi provenienti dall’Europa e dall’Estremo Oriente risparmierebbero migliaia di miglia (e di facilmente quantificabili costi…) passando di lì piuttosto che dal Canale di Panama. Se questa rotta diventasse un’altra “autostrada del mare”, però, sarebbe un disastro ambientale, sia per il maggior inquinamento delle acque che, ovviamente, per il rischio che un elevato passaggio di navi rappresenterebbe per la fauna artica.

 

Francesca Pradelli

(foto da nordovestitalia.org)

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3 commenti

  1. laura says:

    buongiorno all’equipaggio di Best Explorer … da una scrivania di ufficio di un lunedi piovoso sulle alpi di Lugano….. complimenti (e anche un tantino di invidia) per la vostra avventura meravigliosa. Da velista e ambientalista condivido – e con estrema ansia – l’osservazione di Francesca Pradelli nell’articolo qui sopra.

  2. Filippo Mennuni says:

    Buongiorno, vi scrivo da Nome, Alaska. Faccio parte dell’equipaggio di Best Explorer.
    L’articolo di Liguria Nautica News é esatto. Le date sono proprio quelle indicate. ProBabilmente il vostro lettore Ezio si confonde pensando che il Passaggio sia stato fatto da Ovest verso Est, mentre il senso giusto, quello percorso da Best Explorer e dalle poche barche e navi che vi sono passate in precedenza é dall’Atlantico al Pacifico, oceano dove siamo entrati tre giorni fa.
    Ora siamo fermi a Nome, appena sotto il Circolo Polare Artico per un parziale cambio equipaggio e in attesa che la meteo sia favorevole all’attraversamento del Mare di Bering. Ci aspettano altre 1.500 miglia infide e gelate prima di arrivare in una zona dove lasciare a svernare Best. Le tempeste imperversano sulle Aleutine.
    Ringraziamo l’amico Ezio per averci seguito così precisamente e Liguria Nautica News, alla cui news letter siamo abbonati, per lo spazio che ci ha concesso pubblicando l’articolo.

  3. ezio cerruti says:

    Credo che nel messagio ci siano degli erriori. Sicuramente nelle date. La barca, sulla quale ha navigato l’amico skipper Giancarlo Superti Furga, con cui ho parlato proprio ieri, a fine Luglio era già in Canada. Tra l’altro anche Vanity Fair, che ho quì davanti a me, ha parlato e documentato nel suo ultimo numero l’impresa. Saluti.