Insabbiamento dell'imbocco, annoso problema del porto di Chiavari
Barche a vela a rischio incagliamento. I proprietari di imbarcazioni a bulbo chiedono la risoluzione del problema a gran voce
Barche a vela a rischio incagliamento. I proprietari di imbarcazioni a bulbo chiedono la risoluzione del problema a gran voce
Si tratta di un annoso problema che ha causato già parecchi danni. L’insabbiamento del porto di Chiavari è da tempo l’incubo dei velisti che entrano ed escono dall’imbocco dell’approdo, rischiando ogni volta l’incagliamento. Con la ripresa dei lavori per l’ampliamento dello scalo turistico “Luigi Gatti”, i possessori di cabinati chiedendo a gran voce interventi di dragaggio per favorire l’accesso e l’uscita delle barche con pescaggio profondo. «In molti punti ci sono meno di un metro e 90 centimetri d’acqua prima di toccare il fondale – raccontano alcuni proprietari di barche a vela – le ultime mareggiate e lo scarico di terra sulla testata del porto, peggiorano la situazione».
Dal 9 gennaio, il passaggio della draga che serve a “Tigullio Shipping spa” per continuare con i lavori ha migliorato la situazione, creando un canale più profondo sfruttato dalle imbarcazioni a bulbo. Una soluzione temporanea di un problema i cui tempi di risoluzione saranno piuttosto lunghi. L’assessore chiavarese al Demanio Antonio Segalerba ha fatto una promessa dichiarando al Secolo XIX: «Dobbiamo mettere a bilancio il dragaggio del porto creando l’apertura di un passo marittimo con lo spostamento della sabbia sul fondo per consentire l’entrata». E ha così proseguito: «L’allungamento del molo, così come hanno dimostrato le analisi che abbiamo compiuto, dovrebbe mettere fine a questo problema».
e.r.
Argomenti: Daily Nautica, Posti barca
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