IVA al 10% sui Marina Resort: c’è l’emendamento per stabilizzarla, ma è questo che serve ai porti italiani?
Ipotesi di stabilizzazione dell' IVA al 10% sui Marina Resort, ma i posti in transito sono una minima parte della capienza di un Marina moderno
Ipotesi di stabilizzazione dell' IVA al 10% sui Marina Resort, ma i posti in transito sono una minima parte della capienza di un Marina moderno
Una misura che va accolta con favore ma che non rappresenta un mglioramento strutturale del comparto: questa è l’ IVA al 10% sui Marina Resort, che, lo ricordiamo, viene applicata alle strutture ricettive che offrono un servizio turistico completo (servizi, ristoranti, posti letto) oltre al posto barca, ma che può essere sfruttata solo sui posti in transito.
L’IVA al 10% sui Marina Resort torna al centro del dibattito in questi giorni. E’ stato depositato l’emendamento alla Legge di Stabilità sulla stabilizzazione del riconoscimento dei Marina Resort come strutture turistiche con applicazione dell’Iva ridotta al 10%. Lo rende noto Ucina Confindustria Nautica. L’emendamento consente la messa a regime del provvedimento, la cui copertura finanziaria scade al 31 dicembre prossimo.
Sicuramente un bene, ci teniamo a precisarlo, se la norma diviene definitiva, un passo indietro sarebbe da “teatro dell’assurdo” su questo punto. Continuiamo a sostenere, e non ci stancheremo mai di farlo, che questo provvedimento non può cambiare lo stato della portualità turistica in Italia: i posti in transito infatti sono una minima percentuale all’interno di un Marina. Citiamo solo un esempio, un Marina come Varazze, ha 70 posti in transito a fronte di una capienza di 800. Ben altro discorso sarebbe un regime di IVA agevolato su tutti i posti barca o una riduzione della pesante fiscalità generale che un marina privato deve sostenere.
Argomenti: Daily Nautica
Per completezza di informazione rilevo che anche come CNA Nazionale abbiamo depositato al Senato un emendamento analogo sulla proroga e possibile stabilizzazione dell’IVA ridotta sui “marina resort”a cura di un nutrito gruppo di parlamentari di varia estrazione politica.Non vi è dubbio che trattasi comunque di una misura limitata rispetto alle problematiche e alle esigenze complessive della filiera nautica,anche sotto il profilo fiscale,ma la sua riconferma,purtroppo affatto scontata,costituirebbe comunque un segnale positivo di attenzione per gli operatori oltrechè un indirizzo esplicitamente contenuto anche nella Legge Delega per la riforma del Codice Nautica da Diporto.