18 giugno 2012

La Francia se ne frega delle normative Ue: noleggi Iva-esenti di maxi yacht!

18 giugno 2012

La Francia permette il noleggio di maxi yacht a “zero Iva”, nonostante due procedure Ue a suo carico. Un grosso danno per l’Italia e soprattutto per la vicina Liguria

La Francia permette il noleggio di maxi yacht a “zero Iva”, nonostante due procedure Ue a suo carico. Un grosso danno per l’Italia e soprattutto per la vicina Liguria

2 minuti di lettura

Che l’Italia sia un paese di “furbetti” è un fatto risaputo. Ma anche in Costa Azzurra non scherzano. Secondo una circolare dell’Isyba (Italian Ship & Yacht Brokers Association), l’associazione dei mediatori del settore yacht presieduta da Max Revello, la Francia «consente l’evasione dell’Iva». Si parla di super yacht, dove il possesso di tali imbarcazioni, spesso, non è riconducibile a un singolo armatore ma a vere e proprie società che si occupano sia della gestione che del noleggio.

 

Sul noleggio la normative europea, recepita in Italia, parla chiaro: anche se la società armatrice si trova nei cosiddetti “paradisi fiscali” off-shore, come le Isole Cayman, se il noleggio avviene in un paese della Cominutà Europea, la società dovrà aprire una partita Iva in quel paese e versare l’imposta sulla base di quanto stabilito dalla legge di tale nazione. In Italia si applica l’Iva al 6% sulla rata del noleggio, per incentivare questo business che comunque produce un notevole indotto: la Francia, denuncia l’Isyba, se ne infischia di due procedure di infrazione aperte a suo carico dall’Ue (una nel 2009, l’altra lo scorso anno) permettendo il noleggio dei maxi yacht a “zero Iva”. Un grosso danno, soprattutto per Genova, dove sono stati sviluppati molti servizi in questa direzione, promuovendo il capoluogo ligure a una sort di hub internazionale per grandi barche.

 

L’Isyba chiede maggiori controlli e propone una soluzione: qualora i proprietari di maxi yacht Iva-esenti non avessero pagato l’imposta, e la Francia si rifiutasse di farla pagare, questa potrebbe essere corrisposta nel paese in cui si fanno i controlli, sulla base della normativa europea. Si potrebbero così recuperare, sempre secondo l’associazione dei mediatori, 125 milioni di euro.

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1 commento

  1. nadia martini says:

    vi comunico che la finanza italiana ferma le barche con bandiera straniera con a bordo comandante italiano e fa un verbale al comandante italiano perchè non ha pagato la tassa sulla barca della quale “E’ FRUITORE” ! IO NON HO PAROLE PER COMMENTARE !
    Ditemi quanti resteranno in Italia di tali barche ! e non ditemi che “lo Stato italiano” ci tiene all’indotto nautico perchè non fanno altro che cancellarlo dalle nostre coste.