L’incredibile storia di “McDonald”, le tre vite di un panfilo
“McDonald” è un panfilo degli anni ’30, nasce come yacht di lusso, diventa poi una barca ausiliaria e negli anni ’70 viene adibito a covo per contrabbandieri. Attualmente il panfilo ha nuova vita sulla terra ferma, all’interno dell’Antica Compagnia della Vela di Ameglia e la sua storia merita di essere raccontata.
“McDonald” è un panfilo degli anni ’30, nasce come yacht di lusso, diventa poi una barca ausiliaria e negli anni ’70 viene adibito a covo per contrabbandieri. Attualmente il panfilo ha nuova vita sulla terra ferma, all’interno dell’Antica Compagnia della Vela di Ameglia e la sua storia merita di essere raccontata.
Questa è una storia incredibile e il protagonista è un panfilo di 20 metri che giunge nell’era moderna carico di racconti e leggende, anche se la sua vita in mare è conclusa da tempo.
“McDonald” è il grosso panfilo commissionato negli anni ’30 da un miliardario norvegese. Come yacht di lusso nasce con gli arredi più pregiati, i bagni sono rifiniti persino in finto marmo ma con la fine del decennio il suo utilizzo si adatta alle vicende storiche: allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, nel 1940, viene utilizzata come imbarcazione ausiliare a Dunkerque, per salvare un gran numero di soldati e sale agli onori come una barca simbolo.
Terminata la guerra il “McDonald” viene acquistato da una banda di contrabbandieri internazionali i cui traffici ne fanno un’imbarcazione leggendaria, avvolta dal mistero: per più di venti anni verrà utilizzata per loschi affari e le autorità non riusciranno mai ad abbordarla.
La fama di scafo bello e inafferrabile ha fine negli anni ’70, quando l’imbarcazione viene sequestrata dai finanzieri e messa all’asta. Ma la vita di “McDonald” non è destinata a terminare, se non trasformando nuovamente il suo utilizzo.
Mentre l’imbarcazione viene messa all’asta, nello stesso anno, ad Ameglia (Spezia), nasce lo Yacht Club Foce di Magra e sempre il caso vuole che i soci fossero in cerca di uno spazio da inserire nel parco che permettesse di ospitare la sede del club e il deposito. Ecco cosa poteva diventare il famigerato “McDonald”: il panfilo viene comparato dallo YC Foce di Magra e portato a terra, ma secondo le guardi comunali, si tratta di abuso edilizio. Prima di essere condonato a tutti gli effetti, come edificio, l’imbarcazione viene intonacata dandole l’aspetto che ha tutt’ora.
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Ad oggi uno dei piazzali di rimessaggio dell’Antica compagnia della Vela è riservato proprio al “McDonald”, considerato un reperto storico che colora, se è possibile ancora di più, il parco sulle sponde del fiume Magra. L’Antica Compagnia della Vela è un “porto-giardino” fluviale inserito nel Parco Regionale di MonteMarcello. L’approdo è un’esemplare integrazione tra beni naturali e servizi: luogo dove è possibile ormeggiare la propria imbarcazione e passare del tempo libero con la famiglia nel parco giardino. Ampi piazzali attrezzati per il rimessaggio di imbarcazioni fino a 16 metri e scivolo “fai da te” per piccoli natanti, assistenza 24h/24h, sette giorni su sette, posto auto e carrello riservato, inoltre la vicinanza con la Toscana e le isole limitrofe completano l’offerta di un approdo che accontenta ogni esigenza.
Ecco un indirizzo dove passare una giornata diversa e l’occasione di vedere “McDonald”, un cimelio che ha superato tutte le sue epoche fino ad ora e chissà cosa inventerà ancora!
G.S.
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