27 marzo 2019

La costa ligure dopo la mareggiata del 29 ottobre: lavori in corso anche a Genova

27 marzo 2019

Anche la diga foranea del porto di Genova ha subito danni ingenti a causa della terribile mareggiata che ha flagellato la costa ligure

La costa ligure dopo la mareggiata del 29 ottobre: lavori in corso anche a Genova

Anche la diga foranea del porto di Genova ha subito danni ingenti a causa della terribile mareggiata che ha flagellato la costa ligure

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Mentre lungo tutta la costa ligure proseguono incessantemente i lavori di ricostruzione e ripristino delle spiagge perché siano pronte per la stagione balneare alle porte (la strada per Portofino sarà ultimata addirittura per le vacanze di Pasqua), continuano anche le operazioni di recupero dei relitti affondati durante la mareggiata del 29 ottobre nei porticcioli del Tigullio.

Nel porto di Rapallo, ad esempio, ci si potrà finalmente dedicare all’eliminazione delle altre imbarcazioni arenate sulla battigia della passeggiata a mare, ora che il “Suegno“, l’ex yacht di Pier Silvio Berlusconi, è stato definitivamente rimosso.

La rimozione dell’imbarcazione, che ostacolava il passaggio dei pontoni, è stata un’impegnativa e delicata operazione eseguita dal consorzio VISOND-RAPALLO, una rete d’imprese appositamente costituita dalle migliori aziende specializzate nel comparto marittimo: la Drafinsub S.r.l., l’Italsub S.r.l.s., la Giuseppe Santoro S.r.l., la Oromare S.p.a. e l’Impresa Tito Neri S.r.l. Al lavoro di queste aziende si è accompagnato quello della Barracuda Sub S.r.l., impresa che si è occupata degli interventi subacquei.

Meno mediatici ma comunque ingenti sono stati i danni che ha subito la diga foranea del porto di Genova, imponente opera iniziata nel 1913 con la costruzione (terminata nel 1926) del primo tratto di 1550 metri. Il progetto fu eseguito dalla Grandi Lavori Fincosit S.p.a. con l’utilizzo del primo pontone di portata superiore alle 100 t, il pontone Italico.

Una costruzione che, per quanto possente, nulla ha potuto né contro la furia delle onde del 19 febbraio 1955, che hanno abbattuto circa cinquanta metri di sovrastruttura della diga e sono poi penetrate violentemente nel bacino portuale distruggendo molte strutture e affondando alcune navi, né contro la terribile mareggiata del 29 ottobre scorso, che ha corroso il tratto antistante la pista dell’aeroporto Cristoforo Colombo.

La corrosione della parte sottostante la sovrastruttura ha lasciato un tratto di diga, lungo circa trenta metri e del peso stimato di circa 1.100 t, sospeso come un monolite che sfida le leggi della fisica e che si sostiene solo con l’appoggio dei due lati incastrati nella diga stessa.

Liguria dopo mareggiata 29 ottobre - preparazione microcariche

Preparazione delle microcariche

Per questioni di sicurezza, essendo la struttura instabile, si è optato per il suo completo rifacimento, preceduto da una particolare operazione di demolizione compiuta di notte (dopo l’ultimo atterraggio aereo previsto) dalla ditta Giustiniana S.r.l. con l’assistenza subacquea della ditta Barracuda Sub S.r.l.

Per far crollare la parte sospesa sono state utilizzate delle microcariche esplosive e successivamente la Barracuda Sub S.r.l., antica e qualificata azienda specializzata in lavori subacquei e di ricostruzione di opere marittime, è intervenuta con i propri sommozzatori e pontoni per ricostruire sia la struttura sommersa sia la sovrastruttura.

Dalle mareggiate i tecnici e gli ingegneri hanno sempre tratto insegnamento, realizzando continuamente nuove tecniche di costruzione e ricostruzione. Ci saranno inevitabilmente altre mareggiate e la lotta primordiale fra l’umanità e la natura continuerà. E malgrado tutte le evoluzioni tecniche e le prevenzioni attuate dall’uomo, la natura saprà sempre ricordarci che è lei la padrona della terra.

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